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Facebook

400 capezzoli luminosi contro le policy di Facebook

Fuori i capezzoli!
Foto di Lola Martinez, courtesy di Luzinterruptus

Negli ultimi anni, gli artisti hanno reagito in maniera creativa alle policy dei social che riguardano la nudità, creando pezzi come questa scultura che permette di mostrare i capezzoli su instagram senza mostrare quelli "veri". In una nuova presa di posizione contro la censura, stavolta contro la policy sui capezzoli, il collettivo di Madrid Luzinterruptus ha installato 400 capezzoli di plastica illuminate al LED all'ingresso dell'headquarter di Facebook a Madrid. Per circa un'ora, i 400 capezzoli hanno brillato fuori dagli uffici, illuminando il marciapiede in maniera suggestiva e ricordandoci quanto sono innocui.

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Mentre molti artisti hanno reaito alle policy di Facebook con foto o performance, ha detto Luzinterruptus a The Creators Project,  loro hanno scelto di creare un'installazione fisica, portando il dibattito nel "mondo reale". Alcuni degli artisti dietro il progetto si sono visti chiudere i profili Facebook in passato e l'installazione è stata una forma di reazione.

Il progetto è stato realizzato nell'arco di cinque ore ed è stato rimosso completamente alla fine della mostra. Sul sito del collettivo Luzinterruptus c'è scritto che i 400 capezzoli sono a disposizione di qualsiasi artista voglia usarli per un progetto attinente. Ed è probabile che questo progetto diventi una presa di posizione contro la censura, un po' come i progetti ambientali di Luzinterruptus contro il riscaldamento globale, che hanno continuato a girare in versioni differenti, riempiendo la fontana di Trafalgar Square con dell'immondizia fluorescente e una pioggia di condom.

Oltre a protestare contro le policy di Facebook, Luzinterruptus vuole richiamare l'attenzione su altri elementi. Nello specifico, sul concetto ipocrita di immagini potenzialmente disturbanti. Facebook rimuove le foto delle donne che mostrano il seno, ma non quelle che ritraggono episodi di violenza, razzismo e contenuti misogeni. Infine, Luzinterruptus vuole rendere consapevoli gli utenti dei lavoratori del terzo mondo che vengono sfruttati da Facebook per censurare i contenuti. Anche nel modo di reagire alle installazioni, Luzinterruptus ha subito un contraccolpo. "Molti magazine hanno commentato che non avrebbero pubblicato articoli sull'installazione a causa delle linee editoriali," ha detto Luzinterruptus a The Creators Project. Queste reazioni non hanno fatto altro che aumentare la consapevolezza della grande influenza di Facebook sull'opinione pubblica. il 2017 sarà finalmente l'anno di #freethenipple? Staremo a vedere.

Luzinterruptus è un gruppo di artisti anonimi che si occupano di installazioni pubbliche. Per saperne di più, andate qui.