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Tecnologia

Cosa ci insegna l'aria condizionata sull'innovazione e la pigrizia

L'aria condizionata è stata una delle più grandi invenzioni del Ventunesimo secolo. Ma ha anche lati negativi: per esempio, ha impigrito l'architettura.
Immagine: Flickr/zeevveez

Questo articolo è precedentemente apparso su Tedium, newsletter bisettimanale di approfondimento.

L'invenzione dell'aria condizionata, nel 1902, è stata a lungo considerata tra le più importanti del ventesimo secolo; certamente tra quelle che hanno cambiato per sempre le nostre abitudini.

Mentre entriamo in un'epoca in cui i robot sono più umani che mai e ci rubano il lavoro, però, mi trovo a riflettere—cosa potremmo imparare dalla tutta la confortevole libertà che ci siamo guadagnati con l'aria condizionata?

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Certo, ha migliorato il mondo piegando al nostro controllo la temperatura, ma che problemi sono insorti insieme a questa nuova piacevole brezza?

(Tanto per cominciare, il massiccio costo energetico: circa il 5 per cento dell'intera energia impiegata negli Stati Uniti è direttamente attribuibile ai sistemi di aria condizionata, stando ai dati pubblicati su Energy.gov. In USA, circa i due terzi delle abitazioni sono dotate di un qualche sistema di aria condizionata, ma globalmente questi numeri hanno sempre rappresentato un'eccezione… fino a qualche tempo fa. Da quando, ciò, negli ultimi dieci anni, paesi come Cina e India si sono appassionati alla cosa.)

Che l'aria condizionata ci abbia resi più pigri, meno capaci come essere umani? Ci ha resi un po' troppo proni ad aggirare i problemi, invece che affrontarli?

E ancora, dal momento che stanno per diffondersi tecnologie che avranno effetti simili, dovremmo forse prevenire la storia dal ripetersi?

Cerchiamo di affrontare la questione in termini architettonici.

L'aria condizionata ci ha dato i grattacieli, ma forse ha impigrito l'architettura.

In un articolo del 2012, in occasione dei 110 anni dall'invenzione dell'aria condizionata per opera di Willis Carrier, la rivista Architect l'ha celebrata, pur sembrando un po' contrita circa quello che l'opera di Carrier ha comportato. Il pezzo include un'intervista a Stan Cox del The Land Institute, che aveva recentemente pubblicato un libro sui limiti della tecnologia, incluso questo estratto:

"Siamo a tal punto condizionati dall'aria condizionata, dal clima come manufatto riproducibile, da aver abbandonato le semplici soluzioni ancora in uso in molti paesi torridi, tanto del mondo in via di sviluppo, quanto nel terzo mondo. Certo, ha migliorato le nostre vite: l'aria condizionata ci rende economicamente più produttivi e durante i periodi più caldi contribuisce a salvare delle vite, ma scordandoci come gestire le alte temperatura ci siamo davvero resi dipendenti da Carrier e la sua invenzione.."

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La possibilità di regolare la temperatura in una stanza ha un sacco di vantaggi. Se non ne fossimo in grado, non avremmo i grattacieli, camere bianche per la produzione di chip elettronici, centri commerciali o cinema multisala. D'altro canto, senza aria condizionata avremmo forse adottato soluzioni più creative nella costruzione delle nostre case e dei nostri uffici.

Vedete, prima dell'aria condizionata, con un numero più limitato di soluzioni a disposizione, gli architetti erano costretti a essere più creativi per risolvere il problema del caldo. Progettando edifici che, per design e layout, massimizzassero il caldo quando necessario e fossero freschi il resto del tempo.

Per esempio, sfruttando la vegetazione circostante per garantire zone d'ombra naturali o costruendo portici, spesso molto più freschi dell'interno delle abitazioni durante i mesi estivi.

Un esempio privilegiato di buona strategia architettonica, in questo senso, è rappresentato dal Monticello di Thomas Jefferson, forse il più noto edificio al mondo costruito tenendo conto delle tecniche di raffreddamento passivo. Costruito in cima a una collina, l'edificio trae beneficio dalle brezze naturali che attraversano il sito di costruzione, che sfrutta con le sue grandi finestre e i grandi ambienti open space. In Virginia il caldo può essere davvero infernale, ma la struttura in mattoni dell'edificio aiuta a tenerlo fuori a lungo, fino alle ore più fresche della giornata.

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Immagine: Flickr/Douglas LeMoine.

Già in un articolo del 1979 pubblicato sulla rivista trimestrale dell'American institute of Architects il lavoro di Jefferson veniva celebrato come di grande ispirazione per l'architettura moderna, che anzi avrebbe dovuto essere reintrodotta ad alcune intuizioni di Jefferson di 35 anni precedenti alla diffusione domestica dell'aria condizionata.

"La cosa più significativa della residenza Monticello non è tanto il fatto che le idee di Jefferson abbiano funzionato, ma il fatto che siano ancora oggi ottime," ha scritto l'autore Kevin Green. "Jefferson, infatti, arrivò alle sue famose soluzioni intuitivamente, non scientifciamente."

Lloyd Alter che, come editor per TreeHugger, è diventato forse il più noto e feroce critico dell'aria condizionata, è solito citare Cameron Tonkinwise, della scuola di design del Carnegie Mellon:

"L'aria condizionata permette agli architetti di essere pigri; non dobbiamo più pensare a come far funzionare l'edificio, possiamo limitarci ad acquistare una scatola."

Tonkinwise, e Alter per estensione, non hanno tutti i torti e quel che lamentano è ampiamente riscontrabile nel design degli edifici più nuovi, rispetto a quelli delle generazioni precedenti. Nell'epoca delle McMansion, i soffitti alti, i portici e la vegetazione rigogliosa sembrerebbero aver perso.

"Se consideri il costo aggregato di spostare carburante in alcuni dei posti più remoti e isolati del mondo—fornire scorte, organizzazione e controllo, supporto medico—parliamo di oltre 20 miliardi di dollari, per tutta l'infrastruttura necessaria."

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— Steven Anderson, un generale in pensione, ha denunciato a NPR che il governo degli Stati Uniti avrebbe speso oltre 20 miliardi di dollari in aria condizionata nelle aree di conflitto in Iraq e Afghanistan. Il resoconto di Anderson, emerso inizialmente nel 2011, include un sacco di spese che le persone non assocerebbero alla sola aria condizionata—incluse le spese di costruzione di tutte le infrastrutture necessarie a portare dove richiesto il carburante per alimentarla, l'aria condizionata. Il Pentagono ha rapidamente smentito Anderson, sostenendo che la propria spesa energetica ammonta a circa 15 miliardi l'anno in tutto il mondo e non riguarda la sola aria condizionata.

L'aria condizionata e la filosofia di fare solo cose comode

In questi giorni, l'era del design sostenibile, tornano di moda diverse idee tecnologiche del passato—se mai aveste voglia, potreste seguire gratuitamente un corso online su Big Ass Fans proprio ora per imparare il valore di una corretta ventilazione.

È importante notare, però, come ci sia voluto un po' per arrivarci. Qualche generazione, in effetti. Un sacco di ragioni per cui certe idee sono tornate a farsi vive, infatti, dipendono dall'esigenza di sistemare i problemi causati dalla prima soluzione—in particolare il grande spreco energetico, il fatto che l'aria condizionata costi un sacco di soldi.

Considerando questo, vorrei avanzare un'idea—perché non ci sforziamo per una volta di sistemare i problemi legati all'introduzione di una nuova tenologia prima di introdurla massicciamente nell'uso comune? Perchè, per una volta, non ci pensiamo per bene, a questi problemi?

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Beh, per molti motivi, per esempio il fatto che qualcosa potrebbe essere così innovativo da essere irrinunciabile e comodo. Esiste un termine per definire il fenomeno, pigrizia cognitiva, ed è estremamente esplicativo.

Il blogger Michael Michalko, autore del libro Thinkertoys: A Handbook of Creative-Thinking Techniques e versato in ogni genere di cosa, ha affrontato il problema in un post del 2012.

"Uno dei modi in cui siamo diventati cognitivamente pigri è accettare sempre per buona la nostra prima impressione su qualsiasi problema incontriamo. Una volta messa a fuoco una prima volta, sembriamo incapaci di affrontare il problema in modo alternativo," ha scritto. "Proprio come la prima impressione circa le persone, le nostre prospettive di partenza sui problemi e le situazioni tendono a essere superficiali e limitate. Non vediamo altro che quello che già ci aspettavamo di vedere, sulla base delle nostre precedenti esperienze nella vita, nello studio o nel lavoro."

In altre parole, se ci sembra di aver trovato una soluzione a un problema, siamo portati a smettere di occuparcene; non ci sembra più un fatto significativo. Servirà imbatterci in problemi di tutt'altra natura per riprendere in mano quella soluzione, ripensarla accuratamente e magari scoprirla imperfetta.

Ci pieghiamo alle soluzioni più ovvie.

Immagine: Flickr/Ferrous Büller.

Questo resta vero in un sacco di contesti disparati. Per esempio quando state cercando di accedere a un nuovo social network per la prima volta e le vostre opzioni sono leggere l'infinita licenza d'uso o premere rapidamente il pulsante OK. Non so voi, ma io probabilmente schiaccerei OK piuttosto che leggere tutte quelle cose inutili che mi separano da un nuovo filtro fotografico per il telefono.

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Per questo è difficile arrabbiarsi con quelli architetti che hanno optato per una semplicità efficiente, piuttosto che per la complessità, o (per fare un esempio contemporaneo) tutti i produttori di automobili che hanno inizialmente optato per il motore a scoppio e la benzina, piuttosto che per qualche alternativa più sostenibili. È nella natura umana non aver prestato attenzione inizialmente a tutti i problemi legati all'aria condizionata, oltre che a tutti i vantaggi.

L'anno scorso Lloyd Alter ha scritto un mea culpa su TreeHugger, ritrattando sul fatto che l'aria condizionata ci avrebbe resi pigri, ha argomentato che vivere senza sarebbe stato impossibile, in termi moderni, anche a causa dei cambiamenti climatici in atto.

"Precedentemente ho scritto che i condizionatori sarebbero come le automobili; che hanno cambiato le nostre vite al punto da cambiare le nostre città in loro funzione," ha scritto in un pezzo che torna spesso sulla sua posizione precedente a riguardo. "Le nostre case e i moderni appartamento sono disegnati in modo da essere inabitabili, senza, e inospitali quanto lo sarebbero le nostre periferie senza automobili. Il clima sta cambiando e continuerà a fare sempre più caldo, parallelamente sarà sempre più difficile fare a meno dell'aria condizionata."

Quando, poco dopo, CBC l'ha intervistato a riguardo, Alter ha ammesso che forse le sue precedenti posizioni forti fossero un po' fuori fuoco, specialmente dal momento che il design dei nuovi edifici non permette alternative. "Ho realizzato di essere stato un ipocrita," ha dichiarato.

Ha ragione. Dopo oltre un secolo di aria condizionata sarebbe molto difficile tornare indietro, anche se volessimo.

Guardiamoci negli occhi: le innovazioni tecnologiche, semplificando la nostra vita, fiaccano sempre il nostro carattere. Anche quello dei migliori tra noi.