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Tecnologia

La creazione di un'app potrebbe ritorcersi contro di voi

I due ideatori di Emojli dicono di essersi scavati la fossa da soli.

Nel mercato delle app è purtroppo molto comune imbattersi in una nuova app che è ridicola sia per il suo contenuto che per il suo apparente successo. Pensate a Yo, l'app lanciata qualche mese fa con grande risonanza mediatica e con un investimento da un milione di dollari. Non sarebbe fantastico riuscire a creare un'app del genere, che riesca a catturare il cuore, la mente e le dita sullo schermo delle persone e a farvi guadagnare una valanga di soldi?

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Qualcuno dice di no. Chiedetelo a Tom Scott e Matt Gray, i creatori dell'ultima chiacchieratissima app, Emojli, il social network che utilizza solo emoji. I due hanno tenuto una conferenza all'ultimo Electromagnetic Field Festival, intitolata "Emojli: come abbiamo per caso creato un'app e perchè non vogliamo mai più crearne una."

"Non siamo degli sviluppatori di app," ha affermato Gray. "E crediamo che nessuno dovrebbe esserlo perché è una cosa orrenda," ha aggiunto Scott.

La storia di Emojli è iniziata fuori da Jamie, un ristorante italiano nel centro commerciale di Westfield a Stratford, Londra. A quanto pare è un luogo di grande ispirazione, perché è proprio lì che è venuta loro l'idea dell'app.

Era appena stata lanciata Yo, e le emoji erano un tema caldo, dopo che ne erano state introdotte delle nuove. L'unica cosa che sembrava più assurda di un'app di messaggistica fatta solo di emoji era il fatto che nessuno ci avesse ancora pensato.

Gray ha fatto la procedura per riservare il nome di dominio "emoj.li" mentre tornava a casa. L'intenzione non era quella di creare una parodia; ai due sembrava un'idea divertente e hanno pensato di realizzarla. Poi Time.com ha pubblicato sulla sua pagina il video del loro annuncio, e nel giro di due giorni, prima che realizzassero effettivamente l'app, 70.000 persone avevano già creato e riservato il loro username (che ovviamente deve essere formato solo da emoji).

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CI SIAMO SCAVATI LA FOSSA DA SOLI.

Ed è a quel punto che le cose si sono fatte meno divertenti per il team. Avevano dovuto mettere un indirizzo email sul sito, e presto hanno iniziato a ricevere decine e decine di messaggi di persone che chiedevano cose come il motivo per cui non riuscissero a registrarsi come uno smiley (era uno username già scelto da qualcun altro). "Nel giro di qualche giorno l'idea era diventata solo un lavoro di supporto tecnico," ha affermato Gray. Entrambi i creatori avevano già un lavoro di cui erano soddisfatti: avevano creato Emojli come passatempo.

Hanno scoperto quindi che creare un'app con alle spalle poca esperienza non era un gioco da ragazzi, ed è stato molto complicato creare il backend e frontend e riuscire a lavorare assieme, con le conoscenze che avevano. Scott ha spiegato che il backend era in PHP e al pubblico questo non piaceva per niente; Gray ha affermato di aver elaborato il frontend come una app del web usando HTML, CSS E JavaScript—ma nessun browser supporta le emoji.

Si sono poi creati altri problemi. Scott ha dovuto registrare l'app al Data Protection Act—"la registrazione costa 35 sterline!" si è lamentato—e presto si sono accorti che i messaggi in emoji avrebbero forse potuto contenere delle informazioni più sensibili di quanto non pensassero all'inizio. Un'emoji dei una coppia dello stesso sesso che si tiene per mano, per esempio, potrebbe suggerire l'orientamento sessuale di un utente.

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La app conclusa è stata poi approvata da Apple. E non provate a chiedere se esiste la versione Android.

Intanto il loro progetto continuava ad attirare l'attenzione. Il più grande fraintendimento, mi hanno detto via mail dopo la conferenza, era che le persone pensavano che loro si occupassero di una startup professionale. "Siamo semplicemente due tizi che hanno avuto un'idea divertente e hanno deciso di realizzarla," mi ha scritto Gray. Non avevano la minima intenzione di creare una startup.

Nonostante l'app sia molto popolare i due non sanno esattamente cosa farsene. I benefici economici sono da escludere, soprattutto con la quantità di email per supporto tecnico a cui devono rispondere, e non hanno intenzione di lasciare il lavoro che già hanno per concentrarsi su di essa. "Non create un'app," ha riassunto Gray alla fine della conferenza. "Ci siamo scavati la fossa da soli."

Visti tutti i problemi che l'app ha creato loro si potrebbe pensare che comunque in parte fossero soddisfatti di aver creato qualcosa di così popolare. Ho chiesto loro se avrebbero preferito non aver mai creato emojli, e mi hanno risposto: "nessun rimorso."

E per quanto riguarda il futuro dell'app? "Esiste! Oltre a ciò non abbiamo altre idee [non sappiamo altro]," ha affermato Scott.