Chi fa sogni lucidi riflette meglio su se stesso
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Chi fa sogni lucidi riflette meglio su se stesso

Secondo uno studio recente, chi sa controllare i sogni ha un cervello più incline all'introspezione e alla comprensione della realtà che lo circonda.

Se vi è capitato di sognare ed esserne consapevoli, di esplorare i sogni a vostro piacimento e di riuscire anche a piegare gli eventi a vostro favore, allora siete ufficialmente degli onironauti, ovvero delle persone fortunate capaci di viaggiare consapevolmente nell'universo onirico.

I sogni lucidi sono da sempre oggetto di studio per gli psicologi e per i neurologi, perché costituiscono una specie di anomalia della coscienza, e attraggono anche l'interesse degli artisti, dei fan del new age appassionati di Jodorowsky e dei cultori dell'espansione della coscienza.

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Secondo un recente studio, condotto dai ricercatori dell'Istituto Max Plank per lo Sviluppo Umano e la Psichiatria di Berlino e Monaco, se fate sogni lucidi è perché l'area del vostro cervello coinvolta nella riflessione introspettiva è particolarmente sviluppata. La riflessione su se stessi, detta anche metacognizione, è un'abilità insita in ogni essere umano che consiste nella possibilità di distanziarsi dai propri stati mentali, di osservarli e di rifletterci; permette di controllare i pensieri, di conoscere e innescare i processi di apprendimento, di comprendere e poi riflettere sullo stato mentale e sulle percezioni―come sensazioni, sentimenti, credenze e disagi―proprie e altrui.

Tradotto in termini da oroscopo settimanale, avete la tendenza ad ammorbare gli amici con le vostre riflessioni su voi stessi, ma sapete anche essere piuttosto profondi e lucidi nell'analizzare la realtà.

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Partendo dall'ipotesi che la metacognizione aumenti con l'aumentare del volume della corteccia prefrontale anteriore, i neuroscienziati del Max Planck Institut hanno riunito sognatori lucidi abituali, occasionali e non, e li hanno interrogati sulla loro abilità di navigare nei sogni. Li hanno poi divisi in gruppi―in base alla frequenza con cui manifestavano il fenomeno―e infine li hanno sottoposti a risonanze magnetiche mentre svolgevano dei test metacognitivi per monitorare le aree del cervello coinvolte.

Con questo procedimento, hanno confermato l'ipotesi iniziale: la corteccia prefrontale anteriore era effettivamente più estesa nei soggetti capaci di fare sogni lucidi.

I ricercatori dello studio, pubblicato su The Journal of Neuroscience, si propongono anche di capire se queste abilità metacognitive possano essere in qualche modo indotte. E forse, in un futuro non troppo lontano, verrà sviluppato un sistema di controllo della mente per svolgere operazioni che il cervello, al momento, non è ancora in grado di fare.