Tecnologia

L'Arabia Saudita ha iniziato a costruire una 'megacittà' nel deserto

Il budget stanziato per il progetto dè di 500 miliardi di dollari, ma gli esperti dicono che sarà un fallimento.
Giacomo Stefanini
traduzione di Giacomo Stefanini
Milan, IT
Arabia Saudita The Line video
Screengrab: YouTube/Dezeen

Un video apparso su YouTube conferma che l’Arabia Saudita sta costruendo qualcosa nel deserto che potrebbe essere “The Line” (“La Linea”), il progetto di città ultramoderna che in molti credevano soltanto una fantasia utopica.

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L’agenzia fotografica Ot Sky ha girato con un drone il video che è stato poi pubblicato da Dezeen, una rivista di architettura che aveva già intervistato Tarek Qaddumi, il direttore esecutivo per la progettazione urbanistica di Neom, nome che comprende diversi progetti di megacittà futuristiche.

"Indipendentemente dal suo sviluppo fisico, dimostrerà che il mondo possiede la capacità umana, la tecnologia e l’impegno necessari per rivoluzionare il nostro stile di vita attuale,” aveva dichiarato in quell’occasione Qaddumi.

Il video mostra camion e altri macchinari al lavoro nel deserto, e svariate ruspe sembrano scavare una gigantesca linea nel terreno. Motherboard ha contattato Ot Sky su WhatsApp e l’agenzia ha confermato di aver girato il video.

L’Arabia Saudita non è certamente famosa per la sua capacità di portare a termine grandi progetti di trasporto pubblico in tempo. Vale la pena ricordare che ne ha soltanto due: il primo costruito per La Mecca nel 2010 e il secondo a Riyad, la capitale da 7,6 milioni di abitanti, la cui costruzione è iniziata nel 2014 ma il cui completamento è stato rimandato varie volte (prima al 2019, poi al 2021 e ora al 2023).

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Quel gigantesco progetto di trasporto pubblico era costato 27 miliardi di dollari, ma si tratta di spiccioli in confronto ai 500 miliardi che il principe Mohammed bin Salman prevede di spendere per The Line e per Neom.

Dopotutto, non costerà poco costruire un’intera città piena di dinosauri robot, una luna artificiale e mutazioni genetiche per accrescere la forza e il quoziente intellettivo degli abitanti—né pagare consulenti che vendano al pubblico questi sogni come realistici.

Se il progetto suona un po’ sciocco, è perché lo è. Le città lineari sono un’idea screditata da tempo, gran parte degli esempi sono finiti nel dimenticatoio o si sono trasformati in banali periferie di qualche metropoli in espansione.

“The Line” potrebbe essere diversa perché promette di essere di una lunghezza (e di una stupidità) ben più spettacolare: 170 chilometri, alimentata al 100 percento da fonti di energia rinnovabili, con merci e servizi di ogni tipo sempre legati al termine “intelligenza artificiale”. Ci saranno giganteschi muri a specchio disseminati per tutta la lunghezza, e sarà alta 500 metri, larga 200 e piena di rigogliosa vegetazione.

Sembra tutto bellissimo, ma anche nelle pagine di Dezeen—uno dei pochi luoghi in cui si può leggere un’intervista esclusiva con i dirigenti di Neom—si trovano esperti che liquidano gli obiettivi del progetto come irrealistici e la città proposta come invivibile.

"Il pensiero utopico è importante; ci aiuta a sfidare i preconcetti nell’ambiente urbano che in passato hanno generato risultati convenzionali che sappiamo contribuire al degrado ambientale,” ha detto a Dezeen Philip Oldfield, direttore della scuola di ambiente urbano all’Università del New South Wales di Sydney. “Ma penso che gli argomenti a favore della sostenibilità e della vivibilità di questo progetto siano a dir poco ingenui.”

Ma niente di tutto ciò sarà in grado di dissuadere le autorità saudite, che hanno già condannato a morte tre uomini che si rifiutavano di abbandonare le proprie residenze in seguito al sequestro dei loro terreni in favore del progetto Neom.

Resta da vedere se le persone smetteranno di far finta che questo progetto sia qualcosa di più di uno spreco di risorse, o una pericolosa scommessa che potrebbe costare la vita a molte persone.