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La questione, poi, ha scatenato il fervore di molti giornali di destra, come Libero, che ha denunciato il linciaggio mediatico di Vespa e insinuato che dietro alle polemiche si nascondano battaglie per accaparrarsi le poltrone in Rai.Vespa dal canto suo si è difeso in modo abbastanza ridicolo dalle critiche, paragonandosi a Biagi e questionando sui precedenti penali e sulla mancanza di prove quando si parla di Vittorio Casamonica. Ma ha anche festeggiato il risultato ottenuto grazie alla loro presenza: la puntata di martedì, infatti, ha fatto più ascolti anche di quella in cui era ospite Matteo Renzi.Il punto focale della questione mediatica dei Casamonica, quindi, è fondamentalmente un altro: tutta l'attenzione delle polemiche si è concentrata sulle scelte di chi ha deciso di invitarli, ma in pochi si sono chiesti che tipo di interesse hanno i Casamonica a mostrarsi così apertamente di fronte all'opinione pubblica.
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In un'intervista uscita oggi su Repubblica, però, il prefetto Franco Gabrielli sostiene che l'ultima apparizione sia una specie di retromarcia: "Vedere figlia e nipote del boss con il cappello in mano da Bruno Vespa è la dimostrazione che i Casamonica hanno compreso in quale guaio si siano infilati e quale errore abbiano fatto ad accendere un riflettore che ora, con ogni evidenza, non controllano più. Mettiamola così: pagheranno a breve il giusto fio di quello che hanno combinato."Che il motore mediatico che hanno innescato gli si ritorca contro, o che lo controllino o meno, resta il fatto che l'unica cosa di cui realmente dovremmo discutere non è tanto l'opportunità di invitare queste persone in una trasmissione , quanto del modo in cui vengono rappresentati. Riducendo l'ecosistema in cui gravita questo nucleo familiare ad un mero interesse simil-folkloristico a base di colonne sonore del Padrino e manifesti pacchiani, quando dovrebbe essere analizzato seriamente: perché nasconde dinamiche di potere e controllo immense.Segui Niccolò su Twitter