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Come essere meno noiosi in sette semplici mosse

Dicono che l'arte della conversazione stia scomparendo, ma dare la colpa alla tecnologia è fin troppo semplice. Il fatto è che nessuno ha voglia di parlare sempre delle stesse cose.

Dicono che l'arte della conversazione stia scomparendo—la definiscono una vittima dell'era digitale, e sostengono che la gente abbia dimenticato come ci si parla sin dall'avvento del Tamagotchi. Ma dare la colpa alla tecnologia è un po' da pigri. Forse l'arte della conversazione è messa così perché ci ripetiamo le stesse palle noiosissime da almeno un secolo?

In ogni caso, sta a noi rimediare. Gli anziani parlano solo di guerre, funerali e soldi e le loro opinioni sui lavori in corso non daranno una svolta. La cosiddetta "cultura giovanile" è in ballo da settant'anni, eppure l'archetipo del "giovane" rimane una specie di Holden Caulfield—personaggio la cui esistenza letteraria coincide con la fine della Seconda Guerra Mondiale.

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Il futuro è nelle nostre mani. È nostro compito rendere la vita interessante, e potremmo iniziare fissando un Anno Zero dell'arte di conversare, un nuovo inizio in cui gli argomenti sotto riportati dovrebbero fungere da linea di demarcazione.

Placate per un attimo le vostre invettive politiche
Essere contro è divertente e l'era di internet ce l'ha reso ancora più palese. Tuttavia, dare del nazista/bastardo a chiunque non è la soluzione migliore per esporre le proprie idee. Pensateci un attimo, come potete pretendere che qualcuno vi prenda sul serio e consideri il vostro punto di vista se usate un tono degno di un pastore battista all'ingresso di un concerto di Marilyn Manson del 1996, condito da una quantità di caps lock e punti esclamativi capace di alterare l'inclinazione dell'asse terrestre?

La musica "di una volta" non era più bella, più vera o migliore
Quest'anno sono tornato al Vans Warped Tour per la prima volta dal 1998. Sapete cosa c'era che non avevamo nel 1998? Ogni singola band sembrava fissata col blast beat!

Perdonatemi se sembro uno nato ieri, ma le band del Warped Tour esistono per lo stesso motivo per cui esiste ogni altra band, rapper o DJ che punta ai ragazzini: produrre un qualcosa che permetta ai giovani di infastidire mamma e papà. E se una cosa come il blast beat non riesce nell'impresa di far storcere qualche naso, cosa può farlo? Il Warped Tour si rivolgeva allo stesso pubblico in entrambe le occasioni in cui vi ho presenziato, ma nel 1998 i giovani ascoltavano questo, mentre nel 2013 è toccato a questo.

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È terribile sapere che è necessario ripeterlo ogni volta, ma indovinate un po'? La vostra generazione non è speciale. O meglio, lo è per voi. Ma non per tutti gli altri. Se non vi piace la musica di oggi è perché non siete emotivamente coinvolti come quando avevate 15 anni. Perché allora continuare a menarla con la storia dei "bei vecchi tempi"? Non frega a nessuno, e soprattutto non frega ai ragazzini che si dimenano al vostro fianco senza avere la minima idea di quale band sia influenzata da cosa.

Smettete di parlare per un attimo di quanto vi piaccia l'erba
Forse chi rientra in questa categoria penserà di uscirne meglio dei fumatori di un tempo, avendo abbandonato una volta per tutte la narrativa del "pericolo fluorizzazione nell'acqua". Ma no, davvero: non c'è niente di peggio che trascorrere una festa vicino a qualcuno che trova accettabile l'uso dell'espressione "a bombazza" in una conversazione del mondo reale.

Quando non si tratta di scambi monosillabici con annesse opinioni su questa o quell'altra varietà d'erba, è il turno degli aneddoti sulle ingiustizie vissute quella volta che si è fatto tardi al lavoro/nessuno ha pagato le bollette/qualcuno ha perso il treno o il portafoglio/è finita tutta l'erba. "Perché ero troppo fatto" non dovrebbe diventare una scusa da tirare fuori ogni volta.

Non saltate su a ogni dibattito sulla questione hipster
Gli hater degli hipster sono una categoria particolarmente infelice. Certo, gli hipster in sé si portano dietro una schiera di cose poco piacevoli come "creativi" e gentrificazione, aumento dei prezzi delle case, dibattiti sterili e via dicendo. Sono certo abbiate letto tutti i pezzi sulla questione. Ma forse sarebbe più opportuno prendersela, che so, con i costruttori che alzano i prezzi degli affitti, invece di continuare a insistere sui baffi e gli occhiali.

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Vedetela così: da qui a quarant'anni, quando i vostri figli/nipoti vi chiederanno cosa facevate da giovani, sarete davvero orgogliosi di rispondere, "Passavo un sacco di tempo su internet a lamentarmi di quanto si divertiva la gente a feste a cui io non sarei comunque voluto andare"?

Mi auguro di no.

Cercate di trattenervi dal dire che conoscete un nero che sostiene quel partito xenofobo
In generale è una storia molto bella se siete dei simpatizzanti del suddetto partito. Perché a) indica che conoscete e avete rapporti con un forestiero (fatto importante, perché "dimostra" che non siete dei razzisti come la vostra affiliazione farebbe supporre), e b) dà credibilità alla versione per cui l'immigrazione è un "problema" che riguarda tutti, indipendentemente dalla provenienza o dal colore della pelle.

E va tutto bene, ok, ma alla fine dimostra soltanto che conoscete un cretino che è stato risucchiato nel panico da invasione sollevato da tutti quegli altri cretini.

Mangiate il cibo, non parlatene soltanto
Se siete nuovi alla questione, vi perdonerò per aver pensato che questa recente ossessione per il cibo ci terrà compagnia ancora a lungo. Ma se avete superato la fase dell'entusiasmo, dovreste inevitabilmente riconoscere che bisogna prenderla per quello che è: l'ennesimo esempio di "[QUALCOSA CHE NON ERA UN MUST] è il nuovo must!"—una frase costruita su un termine, avrete ben capito quale, concepito esclusivamente per stare nei titoli dei blog e delle riviste di moda & lifestyle prive di un grado sufficiente di fantasia.

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Prima erano i pois, poi sono arrivati i videogame e, che so, il bricolage. E ora c'è la cultura del cibo, che ha trasformato un'attività semplice e naturale in una gara a chi ce l'ha più lungo. Il cibo è bello e mangiare del buon cibo è altrettanto bello, ma parlare esclusivamente dell'ultimo posto in cui hai cenato mentre a tua volta stai cenando in compagnia di altre persone è l'equivalente dell'età adulta dell'ubriacarti e metterti a parlare di quanto eri sbronzo l'ultima volta che ti sei sbronzato.

Tutte queste cose su cui vi piace insistere non sono poi così interessanti
E siamo arrivati al punto centrale dell'articolo. Lamentarsi dello stato odierno della musica, odiare gli hipster, essere fissati col cibo più di quanto il vostro corpo necessiti… sono tutte storie che vi portate dietro come qualcosa capitato solo ed esclusivamente a voi e di cui voi soli siete degni profeti.

Sul serio, non lasciate che siano solo cose del genere a definire chi siete. Perché prima o poi non interesseranno davvero più a nessuno, e a meno che non riusciate ad appassionarvi a nuove cause alla velocità della luce e con la stessa costanza, potreste non avere più niente da dire. C'è altro di cui parlare. E abbiamo bisogno di altro ancora.

Per esempio, potremmo smettere per un attimo di pensare alla politica come se si trattasse di un talent show, e evitare di dare di matto ogni volta che scopriamo che qualche ragazzino si è rattristato per l'arresto di Justin Bieber.

Per vedere altri disegni di Will, visitate il suo sito.

Non è la fine:

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