FYI.

This story is over 5 years old.

Attualità

La rap battle più triste e imbarazzante della storia?

Lunedì scorso, in Canada, è andata in onda quella che forse è la battaglia rap più imbarazzante della storia della televisione. Il canale tv che l'ha trasmessa si è dovuto scusare, ma grazie a un anonimo eroe abbiamo il video integrale.

Screenshot via YouTube

Lunedì scorso, in Canada, è andata in onda quella che è forse la battaglia rap più imbarazzante nella storia della televisione. Non della televisione canadese, ma di tutta la televisione di tutto il mondo—anche di quella del Liechtenstein. La battle è stata così imbarazzante che l'emittente, la CTV, ha dovuto scusarsi più volte e ha deciso di non mettere online il video. Per fortuna ci ha pensato qualcun altro.

Pubblicità

Innanzitutto, un po' di contesto: CTV è un'emittente privata di lingua inglese, la più grande del Canada, il programma si chiama Canada AM e il segmento in questione era pensato per promuovere Blackout6, una rap battle organizzata a Toronto dal gruppo King of the Dot. Fin qui, niente di particolarmente strano (sempre che l'idea di andare a promuovere una rap battle in un programma della mattina non vi sembri strana).

Ma veniamo alla parte incriminata: riferendosi al freestyle, la conduttrice Marci Ien chiede a Organik, il fondatore di King of the Dot: "È un fenomeno nato dalla strada, giusto?" "Sì, dalla strada," risponde Organik, descrivendo il concetto di sfida di freestyle come "due persone che si attaccano usando la poesia."

Ien passa poi a presentare i due sifdanti, HFK e Charron, e dà il via alla loro esibizione dicendo, "forza, ragazzi." Ecco: probabilmente queste parole la tormenteranno per il resto della sua carriera. I minuti successivi sono infatti una sequela di battutine in rima su gay, trans, obesi e prostitute, il tutto in una trasmissione guardata perlopiù da famiglie e anziani e a cui i presenti assistono allibiti.

Dato che ho guardato il video sei volte di fila, proverò a ripercorrere i momenti più tristi della battle per farvi capire cosa vi siete persi. HFK esordisce paragonandosi a "Hugh Hefner che si scontra con Bruce Jenner" (con un riferimento elegantissimo a un uomo che potrebbe morire da un momento all'altro.)

Pubblicità

Poi prosegue: "Per favore risparmiati i commenti, prima che prenda la tua tipa e la faccia bagnare come la provincia ["turn her ON," riferendosi all'Ontario]. Ho passato san Valentino con una gnocca da paura, tu da solo nella tua stanza a guardare foto di Beverly Thomson [un'altra conduttrice dell'emittente]."

A quel punto si può notare Ien guardarsi intorno in modo ambiguo. Per ragioni a me sconosciute non viene mandata la pubblicità e il programma va avanti.

Tocca a Charron, che fa un commento sulla forma fisica di HFK e prosegue dicendo che a Oshawa, in Ontario, fanno un sacco di sesso. Effettivamente bisogna dire che non c'è tanto da fare da quelle parti.

"Tu sei un gangster? Non esiste, proprio come le vergini a Oshawa," gli risponde HFK. E Charron replica, "È difficile trovare vergini a Oshawa, specialmente perché ci abita la tua ragazza." E poi: "Dici che assomiglio a Michael Cera, ma le tue rime fanno sbrattare." (Nota: nessuno aveva mai menzionato Michael Cera).

Ciononostante, la trasmissione non viene interrotta e la battle va avanti per quattro minuti. Penso che questa frase di HFK la riassuma perfettamente: "E dato che sono in TV voglio dire una cosa: solo perché Charron mi ha fatto un pompino non vuol dire che sia gay. Ma ehi, buon san Valentino a tutti!"

A battle finita, la conduttrice ringrazia gli ospiti e si scusa con gli spettatori: "Dato che siamo in un programma televisivo che va in onda la mattina e non per strada, ci scusiamo per il linguaggio." Nel frattempo, i due sfidanti vengono scortati fuori dallo studio per evitare di ferire altre persone con la loro poesia.

Poco dopo, Canada AM si è scusato anche su Facebook dicendo che "il linguaggio usato non era previsto e non corrisponde alla nostra linea."

Grazie, Canada.

Segui Manisha Krishnan su Twitter.

Segui la nuova pagina Facebook di VICE Italia: