Soulja Boy è il rapper più influente della sua generazione
Illustrazione di Theresa Chromati

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Musica

Soulja Boy è il rapper più influente della sua generazione

'Souljaboytellem.com', dieci anni fa, ha cambiato il rap per sempre.

Dieci anni fa ho scaricato il mio primo album illegalmente. Se nel 2007 andavi alle medie, l'ultima cosa che volevi fare era prendere un virus sul computer di famiglia. Quindi cercai con estrema cautela su Limewire un link che sembrava non puzzare, sentendomi un vero hacker. A download finito, misi i file sul mio lettore mp3 da due soldi. Nella stanza si sentì il mio respiro di sollievo. Quell'album era, Souljaboytellem.com. Era il due ottobre 2007.

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Sono passati dieci anni da quando Soulja Boy entrò nella stratosfera del rap con i suoi pinocchietti di jeans stralarghi e un singolo memorabile che diventò nel giro di poco un fenomeno culturale: "Crank That (Soulja Boy)". Ai tempi, su di lui non c'erano grandi aspettative. La gente pensava fosse un ragazzino che era riuscito ad azzeccare una hit, aiutato da un balletto idiota. Ma non era così. Souljaboytellem.com era il punto d'arrivo di un percorso complesso: rese Soulja Boy la prima rap star virale della storia, e fu il primo di una generazione di ragazzini poco più che adolescenti capaci di raggiungere le vette delle classifiche grazie ai social media e a una copia di Fruity Loops.

Mettiamo una cosa in chiaro: Suljaboytellem.com non è un capolavoro, anzi. Ai tempi venne distrutto dalla critica. Era un album pieno di ottime idee che venivano spremute troppo a lungo, e cadeva troppo spesso in scelte ingenue—c'erano un po' troppi momenti in cui Soulja Boy si metteva a gridare completamente a casaccio, per esempio. Ma tutto questo non è davvero importante nell'ottica dell'influenza di quell'album. Anzi, potremmo dire che è proprio il caos che lo pervade a dargli valore. Souljaboytellem.com è la visione di un rapper di 17 anni con un controllo quasi completo del processo creativo, dalla scrittura alla produzione, passando per il sequencing e la direzione artistica. Soulja era tutto tranne che un ragazzino messo sotto alle luci dei riflettori da un mentore già affermato. Fu lui a scegliere con chi lavorare, e fu Mr. Collipark—un DJ e beatmaker—a essere scelto per aiutarlo a presentare e diffondere la sua musica. Insieme, usarono la natura fluida dei social media e di YouTube per farsi ascoltare, creando un modello di notorietà per tutte le rap star adolescenti di oggi.

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Prima di Soulja Boy, se eri un ragazzino era praticamente impossibile diventare una star senza un'etichetta che ti spingesse o un grande rapper che ti prendesse sotto la sua ala. In generale, i ragazzini non avevano (e continuano a non avere) la capacità o i fondi per ottenere i mezzi necessari per creare musica abbastanza decente da meritare un ascolto. Soulja Boy risolse il problema modificando il tradizione processo compositivo. Quando "Crank That (Soulja Boy)" cominciò a farsi sentire in giro, la maggior parte delle persone che la ascoltavano probabilmente non si resero conto che quel beat era stato composto in qualche minuto usando un software chiamato Fruity Loops (o semplicemente FL Studio). FL Studio era considerato un programma per principianti, dato che era particolarmente efficiente e accessibile (non era affatto difficile trovarne una copia craccata). Il che attirò diverse critiche a Soulja Boy, come se un programma più costoso e professionale fosse l'unico modo possibile per comporre una hit. Non era così, e "Crank That" cominciò a contagiare tutti gli Stati Uniti con i suoi preset. Oggi, produttori di prim'ordine come Boi-1da e Metro Boomin usano FL Studio alla pari di programmi più blasonati come Ableton o Cubase.

Dire che "Crank That (Soulja Boy)" fu un fenomeno sarebbe fargli uno sgarbo. Al mio prom delle medie, i miei professori di educazione fisica erano stati incoraggiati a fermare qualsiasi ragazzino si fosse messo a ballare, probabilmente per paura della tempesta ormonale che avrebbe potuto colpire il dancefloor al suono delle Pussycat Dolls. Ma quando il DJ mise "Crank That", persino i prof si misero a fare la superman dance. È importante ricordarsi che nel 2007 il rap non era popolare e inevitable come oggi. Eravamo nel mezzo del regno dei Fall Out Boy, per darvi un'idea. E dei professori di mezza età cresciuti coi Led Zeppelin avevano memorizzato un balletto inventato da un ragazzino di colore.

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Souljaboytellem.com è un viaggio nel tempo. È un testamento all'influenza della Snap Music su Atlanta prima dell'esplosione della trap, ma è anche pieno di riferimenti già lontanissimi nel tempo—"Sidekick" è un'ode a una sorta di ibrido tra tablet, portatile e cellulare prodotto dalla T-Mobile per qualche anno prima che gli smartphone diventassero quello che sono oggi. Inoltre, essendo scritto da un ragazzino, era perfetto per fare prendere bene i ragazzini. Nei suoi testi, Soulja raccontava dei suoi problemi adolescenziali, dei professori che gli stavano addosso e dei genitori che non lo capivano. "Report Card", un omaggio a "Throw Some Ds" di Rich Boy", è un pezzo scritto per protestare contro una bocciatura. E lo fa in modo completamente sanguigno: a due minuti e mezzo dall'inizio del pezzo, Soulja si lascia andare a un minuto di pura rabbia che finisce con delle grida a casaccio. Sono piccoli momenti dell'album che un produttore navigato avrebbe limato via dall'album, ma senza di essi Souljaboytellem.com non suonerebbe così sincero. Su "Yahhh!," Soulja smette addirittura di rappare parole sensate: "Yahh trick yahhhh…uhblablaublabla." Il che è assurdo, ma dimostra quanto controllo creativo Soulja avesse sull'album.

Souljaboytellem.com arrivò verso la fine del 2007, un periodo perfetto perché venisse compreso. I rapper più famosi, in quel momento, erano Kanye West e JAY-Z: rispettviamente, un trentenne e un quarantenne. Soulja era molto più giovane delle stelle dell'epoca, e si presentava con una semplicità inaudita fino a quel momento. Kanye, in quel periodo, si metteva le polo; Soulja, invece, si metteva magliette che gli arrivavano alle ginocchia. Soulja esagerava in ogni occasione possibile.

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L'unico obiettivo di Soulja era fare ballare l'internet, e la sua capacità di creare pezzi irresistibili lo aiutò considerevolmente. Su "Donk" si possono sentire tutte le sue abilità, dalla produzione (che è stata campionata un sacco di volte) alla scrittura di ritornelli contagiosi ("She got a donk, she got a donk"). Inoltre, su quell'album Soulja riuscì a restare in equilibrio tra innocenza e maturità. "Let Me Get Em" è un pezzo abrasivo, foderato di colpi di pistole, ma comincia con un annuncio in cui viene spiegato che la canzone non parla davvero di armi. Le produzioni di Soulha incorporano un vasto campionario di suoni, dalla chitarra elettrica di "Snap and Roll" al basso dirompente di "Pass It to Arab." Tutti i suoni dell'album si uniscono a creare uno splendido casino, una festa sul punto di raggiungere il suo punto più rumoroso e spensierato. Il rap, in quegli anni, era decisamente impostato: tutti impazzivano per Blu e Lupe Fiasco. Souljaboytellem.com aprì la porta a stili diversi, più liberi e grezzi, e un anno e mezzo dopo Lil B ne avrebbe tratto vantaggio.

Nella nuova generazione di rapper ci sono molti ragazzi che vedono Soulja Boy come un'influenza. Tay-K, nella sua intervista rilasciata dalla prigione, ha detto che Soulja è il suo rapper preferito e che spera, un giorno, di ricevere la sua approvazione (e aveva solo sette anni quando uscì Souljaboytellem.com). Lil Yachty (prima di litigare con Soulja su Instagram per una ragazza) ha scritto diversi tweet sull'importanza di Soulja per lui come artista, e disse addirittura che voleva fare parte di Pretty Boy Millionaires 2, il seguito del mixtape collaborativo di Lil B e Soulja.

Ci sono stati momenti, negli anni, in cui l'influenza di Soulja Boy non è stata riconosciuta. Soulja tende a far partire dei beef su internet piuttosto assurdi, e molti hanno cominciato a pensare male di lui, ma non dovrebbe essere così. Souljaboytellem.com è diventato un'ispirazione, ed è grazie a quell'album se i ragazzini oggi possono credere di farcela anche senza il supporto di nessuno. È un album che parla di un mondo in cui tutto viene preso sul serio, mentre tutto quello che voi vorreste fare è ballare e andare a scuola pieni di swag.

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