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I commenti italiani sugli incendi in Grecia sono un’altra tragedia

Un breve riepilogo di quello che sta succedendo in Grecia, con annessi commenti che non avremmo mai voluto vedere.
Vincenzo Ligresti
Milan, IT
Immagine via Facebook.

In Grecia, mentre le squadre di soccorso sono alla ricerca dei dispersi e spengono gli ultimi roghi, il bilancio delle vittime causate dagli incendi che si sono propagati nelle zone limitrofe ad Atene è salito a 79—e il numero è probabilmente destinato a crescere.

Gli incendi si sono diffusi sia a nord-est che a nord-ovest della capitale colpendo boschi e resort, e costringendo centinaia di persone ad abbandonare le proprie abitazioni. L’incendio più spaventoso ha colpito la località marittima di Mati, e come ricordato da diverse testate si tratta del peggiore in Grecia dal 2007, quando 80 persone morirono a causa dei roghi divampati nella regione del Peloponneso.

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La Corte Suprema della Grecia ha annunciato l’apertura di un’indagine sulle cause, anche se la Protezione civile ha più volte fatto capire che la natura degli incendi è quasi sicuramente dolosa. L’emergenza ha sottolineato un problema strutturale greco: l’insufficienza di personale e risorse dell'ente, a causa degli strascichi delle politiche di austerità che hanno portato solo l’anno scorso a un taglio all’area della sorveglianza antincendio di 34 milioni di euro.

A proposito di questo problema, ieri il primo ministro Alexis Tsipras—che ha proclamato tre giorni di lutto nazionale—ha parlato di uno squilibrio tra risorse e dimensione del problema. Oltre ad aver richiamato nelle zone colpite tutti i vigili del fuoco del Paese, il governo greco ha reso noto che sono stati stanziati venti milioni di euro di fondi straordinari e previsto di rafforzare la vigilanza contro eventuali ‘sciacalli’ nelle zone colpite.

Ma mentre l'Italia si preparava, come molti altri stati, all'invio di primi aiuti nelle zone colpite, sull’internet italiano qualcuno si è scatenato, strumentalizzando la tragedia degli incendi con parallelismi che non stanno né in cielo né in terra. Come questo:

L'autore del post—che conta 21mila condivisioni—è il disegnatore Alfio Krancic, che di fronte all'evidenza della fake news sullo smalto di Josefa era riuscito a scrivere questo: “Questi di Repubblica e i buonisti come al solito nn hanno capito un cazzo. Lo avevamo capito che la tintura delle unghie fa parte del kit-assistenza delle navi Ong”.

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Ovviamente, poi, i commenti si sono concentrati sui soliti personaggi noti. Su Roberto Saviano—da poco querelato da Matteo Salvini—e sui suoi “consolidati” rapporti con Soros:

O anche, ovviamente, su Laura Boldrini famosa per essere “a capo” di diverse ONG:

Poi, c’è chi usa foto della tragedia per attaccare “i buonisti”:

E così all'infinito.