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Instagram

Finalmente Instagram ha rivelato il modo misterioso in cui ordina i post

Ora sai perché.
Vincenzo Ligresti
Milan, IT
Foto di NeonBrand e Anthony Ginsbrock via Unsplash.

Compagni, amici, follower che non mettono mai like ma guardano sempre fino all’ultimo le storie, ho una notizia per voi: hanno finalmente spiegato, dopo un paio di anni e congetture, perché su Instagram vediamo i post sul feed come li vediamo.

Per chi si fosse perso un pezzo della storia, ecco il sunto: fino a giugno 2016 i post dei seguiti venivano presentati semplicemente in ordine cronologico—in pratica bastava prendere il cellulare, aprire l’app, e iniziare a scrollare per capire come la vita degli altri trascorresse mentre tu stagionavi a osservarli. Ma da quel momento in poi tutto è cambiato, abbiamo iniziato a vedere i post in maniera apparentemente randomica, a sforzarci di guardare anche il momento della pubblicazione dei singoli post proposti (3 days ago? Davvero?), a fare ipotesi su come questo nuovo sistema funzionasse e cercare di fregarlo.

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Ecco, di recente da Instagram hanno deciso di invitare un po’ di giornalisti per illustrargli come l’algoritmo si muova per “migliorare l’esperienza del singolo utente” e ribadire—come ha fatto Julian Gutman, Product lead for Instagram feed—che no, non ci pensano proprio a tornare al buon vecchio ordine cronologico (come qualcuno aveva sperato recentemente). In ogni caso, il miglior resoconto di questo incontro lo ha dato Josh Constine di Techcrunch.

Innanzitutto, per dirla semplice, Instagram assimila e ordina tutti i nostri movimenti passati—following, like, commenti, tempi di permanenza, e via dicendo—per presentarci nel presente ciò che potenzialmente potrebbe interessarci di più. I principali criteri su cui si basa l’algoritmo sono:

Interesse: Segui un sacco di profili di cagnolini pucciosi? Un sacco di profili dedicati a quanto la duttilità dello slime sia soddisfacente per occhi e orecchie? Un sacco di profili di giornali cool? Ecco perché vedi spesso i loro contenuti tra i primi.

Freschezza del contenuto: Ok, capita di vedere anche dei post molto datati tra i primi del feed, ma resta il fatto che Instagram preferisca mostrarti contenuti freschi.

Interazioni: Ti capitano sempre per primi i post di Pietro Boselli e della tua migliore amica Irene di cui sai anche troppo. Questo perché l’algoritmo di Instagram conteggia anche quante volte hai interagito in passato coi loro profili.

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Frequenza: ovvero quanto spesso apri l’app. Meno usi Instagram, e più sarà propenso a mostrarti i “best off” dalla tua ultima visita.

Quantità delle persone che segui: Se segui 20 persone tutto questo discorso (non solo questa voce) non ha molto senso, perché vedrai tutto di tutti. Se, invece, segui tipo 8500 persone Instagram cercherà di selezionare un’ampia scelta di contenuti appartenenti a diversi profili e che considera rilevanti.

Tempo di permanenza: Se le tue scrollate su Instagram durano veramente tanto, vedrai più roba. Logico.

Altri miti da sfatare:

  • No, Instagram non favorisce i video rispetto alle foto.
  • No, Instagram non favorisce i contenuti di chi ha tanti follower, solo che diventano rilevanti da soli per le interazioni ottenute.
  • No, se pubblichi “di più degli altri” Instagram non ti nasconde (è che se pubblichi troppo la gente non ti mette sempre like perché gli sei venuto a noia).
  • No, se passi all’account Business non otterrai dei vantaggi in termini di visibilità, a meno di non sponsorizzare.
  • No, Instagram non nasconde i post. Se scrolli scrolli e scrolli alla fine tutto ciò che è stato pubblicato passerà davanti ai tuoi occhi.

In tutto questo, però, gli amici di Facebook han fatto sapere che da quando l’algoritmo è cambiato, gli utenti sono molto più propensi a scrollare. Io ne sono la prova: Instagram mi segnala spessissimo di aver finito i post da guardare—e assicuro che sono tanti.

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