Quando la CIA sognava di realizzare delle bombe psichiche

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Quando la CIA sognava di realizzare delle bombe psichiche

Una serie di documenti della CIA rivelano come, negli anni Settanta, l'agenzia statunitense sognasse di distruggere intere città con armi psichiche e telecinesi — un po' come in Akira.

Ne succedevano di cose divertenti negli uffici dell'intelligence degli Stati Uniti durante la Guerra Fredda. I 930.000 documenti resi pubblici e messi online dalla CIA all'inizio del gennaio scorso lo dimostrano: la proposta di istituire un corpo speciale di killer a cui è stato effettuato il lavaggio del cervello, uno studio sull'influenza comunista in Australia e una raccolta di barzellette antisovietiche… insomma la comunità di Intelligence sapeva come sfruttare appieno il budget di cui disponeva. Così, rovistando attraverso questo tesoro di grande valore storico e umoristico, l'ONG che si occupa di tutela alla libertà d'informazione, MuckRock, ha scoperto un memorandum della National Security Agency (NSA) incentrato su un'ipotetica "bomba psichica."

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Questa "nota non ufficiale," è intitolata Parapsychological weapon. Il documento di due pagine battuto a macchina è stato redatto nel luglio 1977 da un autore anonimo. Lo scritto elenca una serie "di strani eventi legati alla parapsicologia," la pseudo-scienza che studia i poteri psichici. Nel primo punto, si afferma che il servizio di intelligence sovietica, il KGB, si è affidato a dei ricercatori indipendenti per raccogliere "informazioni di massima importanza," cercando di non attirare l'attenzione degli scienziati occidentali. E fin qui, tutto regolare.

Il secondo punto spiega come un giornalista americano fosse stato arrestato a Mosca nel giugno del 1977 perché in possesso di un "articolo di ricerca sovietico" che "sembrava contenere la prova che la parapsicologia ha una base fisica, le cosiddette particelle PSI." Questi corpi si troverebbero all'interno delle cellule viventi e potrebbero essere identificati durante la divisione cellulare. La NSA non credeva al racconto; secondo loro, i sovietici avevano inventato questa storia per spaventare, distrarre o mandare nel panico il blocco occidentale. Tuttavia, nelle ultime righe del paragrafo, viene fatto riferimento a dimostrazioni di "potere telecinetico" svoltesi con successo nei laboratori comunisti. Da qui in poi inizia la parte controversa.

Il terzo punto afferma che alcuni fisici, tra cui il famoso evoluzionista Teilhard de Chardin, più che concepire l'universo come una "grande macchina," lo paragonavano più a una "grande idea". Dopo questa citazione di un'autorità scientifica, l'autore del memorandum scade completamente in argomenti pseudo-scientifici. Dopo aver dichiarato che il legante della realtà non è altro che la coscienza, afferma che "è la volontà, all'interno della coscienza, ad invocare e concentrare l'energia." Questa energia, spiega, "si condensa in particelle che si legano in atomi, elementi, ecc". Per riassumere, è sufficiente concentrarsi per creare la materia.

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L'autore riporta anche dei fatti a supporto della sua tesi spiegando che "esperimenti telecinetici" condotti in Europa, Stati Uniti e URSS "suggeriscono che la coscienza umana (…) sia in grado di generare una nuova forma di energia in grado di muoversi o di alterare la materia." Aggiunge anche che un team di ricercatori britannici ha assistito alla sparizione di alcuni oggetti mentre testavano i poteri mentali dell'illusionista Uri Geller: "Alcuni sono ricomparsi, altri no." Si noti che, in uno dei 930.000 documenti resi pubblici, viene riportato anche che la CIA aveva provato a riprodurre il famoso esperimento di piegare i cucchiai con la forza del pensiero.

La quarta e ultima sezione è intitolata "ARME". In essa, vengono descritte due armi di distruzione teorizzate sulla base di "speculazioni scientifiche ed esperimenti di laboratorio descritti sopra": una bomba a orologeria telecinetica e una potente bomba psichica che sembra uscita direttamente da Akira. La prima corrisponde ad individuo condizionato ad utilizzare i suoi poteri in particolari situazioni di stress, contro la sua volontà. L'autore immagina come un comandante nemico possa essere sottoposto a questo trattamento e successivamente re-integrato nel suo ruolo. Una volta che si troverebbe in una situazione di tensione, potrebbe rovinare la capacità operativa del suo fronte, trasformandosi in una specie di Uri Geller nel bel mezzo della sala di controllo in cui si trova, "gli oggetti inizierebbero a muoversi  o a scomparire e ogni comunicazione diventerebbe impossibile." Tutto molto sensato.

L'ipotesi della seconda arma, la bomba psichica che sembra uscita da Akira, è il frutto di un ragionamento complesso: cosa accadrebbe se dieci persone dotate di "poteri telecinetici di disturbo" si ritrovassero nello stesso posto? Si innescherebbe "una reazione a catena" che "tramuterebbe la materia in un mare di energia o la farebbe viaggiare nel tempo e nello spazio"? L'ultima preoccupazione espressa, assolutamente in linea con le problematiche dell'era della corsa agli armamenti nucleari è: "una tale 'massa critica' riuscirebbe ad influenzare un'intera città?"

Difficile credere che tutto questo non si tratti di uno scherzo. Eppure, Parapsychological Weapon è un documento estremamente serio: sul suo sito, la CIA sostiene che è parte dell'archivio Stargate. Ciò significa che è stato scritto all'interno del progetto Stargate, un'iniziativa segreta dell'esercito statunitense che si riproponeva di riprodurre i fenomeni parapsicologici in ambito militare. Il progetto è stato abbandonato nel 1995, dopo 25 anni di rapporti poco chiari e risultati di ricerca sballati. Quindi, per ora, nessuno riuscirà ancora distruggere Neo-Tokyo con la sola forza del pensiero.