Questo è un racconto di Natale e checché ne dicano alcuni sciocchi le tavole, soprattutto quelle di Natale, sono accoglienti. Le tradizioni non sono scritte, sono elastiche e si adattano seguendo percorsi sempre nuovi. Sta qui la loro forza, è questo a renderle immuni da vuote polemiche, ad esempio sul pollo nel ripieno dei tortellini. Questo è il racconto del 25 dicembre del 2014, il mio primo Natale italo-rumeno."Le sarmale mi fanno pensare a quanto i piatti dei giorni di festa si somiglino tutti tra loro: si preparano in compagnia e si mangiano in famiglia, piacciono ai bambini e fanno ubriacare gli adulti"
La notte del 31 marzo del 2014 mia nonna Franca è caduta dalle scale. Una brutta emorragia cerebrale: i medici ci preparano al peggio, c’è il rischio che non superi la notte. Piano piano ricomincia a parlare, poco ma ricomincia, è sempre bloccata a letto ma sembra più vitale, si guarda attorno, alle volte sorride. A metà giugno viene dimessa. È a casa sua ma è costretta a letto, ha bisogno di cura e assistenza quotidiana.Il numero di collaboratrici domestiche regolari di origine rumena in Italia si aggira attorno al mezzo milione di unità cui andrebbero sommate le badanti irregolari, di cui manca però un dato attendibile.
A Natale siamo tutti a casa di mio zio immersi nella più classica delle atmosfere natalizie: chiasso, maglioni di lana e addobbi più o meno azzeccati. La nonna Franca arriva accompagnata da una certa Maria Irina. Nessuno di noi, tranne mio padre, l’ha mai vista né conosciuta: è stata chiamata per le vacanze a sostituire la signora che assiste la nonna. Arriva tenendo a braccetto di mia nonna e, timida, dietro la sua sagoma sbuca la figlia più piccola Emilia. Ci sono solo pochi secondi del classico imbarazzo della conoscenza iniziale poi un “buon Natale!”, con un caldo e tonante accento rumeno, rompe l’impaccio iniziale.I sarmale, ci spiega, sono il piatto natalizio in Romania: involtini di verza ripieni di carne e riso.
Dividere la tavola di Natale con uno sconosciuto. Almeno nella mia esperienza, la tavola natalizia è sempre stata strettamente familiare: un ospite scombussola equilibri che si sono sedimentati negli anni, ruoli che trovano espressione soltanto se mostrati nella confidenza dei parenti. Come comportarsi? La risposta arriva da mia nonna: lei è tranquilla, ride e scherza con Maria come se fosse stata sempre seduta in quel posto.La tavola natalizia è sempre stata strettamente familiare: un ospite scombussola equilibri che si sono sedimentati
"La Maria si è fatta carne al centro della tavola, carne e riso avvolti in una foglia di verza, e gli occhi di noi burberi marchigiani si stringono sospettosi nel guardare questi strani involtini"

Dopo pochi minuti ne abbiamo già preparati una montagna, sono bellissimi (quelli di Maria, i miei sono bruttarelli e mezzi aperti…) e iniziamo a disporli in cerchio dentro una pentola mettendo al centro un grosso peperone rosso ripieno della stessa carne. Si procede a strati e si alternano le sarmale a pezzi di pancetta fresca e costine affumicate in modo da ingrassare per bene il tutto. Arrivati in cima si coprono con delle foglie di verza e si mettono a cuocere."Maria mi propone un digestivo a base di ciliegie selvatiche. Chiude tutto un bicchierino di salamoia delle verze, necessario, dice lei, per digerire alcol e cibo"