borghi italiani poco famosi
Collage Vice. Foto originali di Roberta Abate, Andrea Strafile
Cibo

Approfittare di questa strana estate per visitare borghi poco conosciuti e mangiare da dio

È un'estate diversa dalle altre, non ci aspettano lidi esotici e interrail, ma possiamo abbuffarci in osterie e chioschi in questi borghi che forse non conosci.

Di slow travel se ne parlava già da un po'. Ma sembra che sia questa l'estate in cui, volenti o nolenti, ci troveremo a concretizzare la filosofia del "viaggiare lento": niente voli internazionali, turismo di prossimità, itinerari poco battuti dalla folla se si può.

La Guida di VICE alla Calabria

Sembra il momento giusto per riscoprire quei paesini di cui l'Italia è piena - e soprattutto mangiarci la qualunque. Perché viaggiare lento, per noi, è soprattutto mangiare lento. Restare seduti a tavola così tante ore che il pranzo si confonde con la cena, prendersi una ciucca devastante visitando una cantina alle 10 di mattina, provare prodotti, scoprire ricette, tornare da un viaggio con gli occhi colmi di bellezza e lo stomaco colmo di carboidrati.

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Quindi se ti stai chiedendo in questo momento dove prenderti qualche giorno di vacanze, nella tua regione, in quella vicina o lontana, noi abbiamo 20 borghi sul piatto, uno per regione, in cui andare con la valigia vuota da riempire di souvenir che si mangiano e il bottone dei jeans già preventivamente slacciato.

Arnad, Valle d'Aosta
Il paese del Lardo

Pays du Lard, il Paese del Lardo. Un titolo di cui di cui pochi luoghi al mondo possono fregiarsi. Questo secolare borgo di montagna è famoso soprattutto per due motivi: il castello d'Arnad e il Lardo d'Arnad.

Lardo-e-castagne

Foto di Giorgia Cannarella

Provate il salume DOP nell'abbinamento tipico valdostano, con le castagne sciroppate, per piangere di gioia.

San Vigilio di Marebbe, Trentino-Alto Adige
Montagna e turistico quanto basta

Negli ultimi anni il Trentino-Alto Adige si è distinto per l’eccellente lavoro di promozione turistica, che è passato anche per la cucina e ha visto ristoratori, rifugi e chef stellati fare sistema per raccontare la tradizione gastronomica delle Dolomiti.

Turtles

Foto di Giorgia Cannarella

Noi consigliamo San Vigilio di Marebbe in Val Badia: turistico quanto basta, punto di partenza per sciatori ed escursionisti, nei cui dintorni di trovano osterie dai prezzi onestissimi come la Gran Ciasa.

Cormòns, Friuli-Venezia Giulia
Ubriacarsi con vini naturali e mangiare prosciutto

Un paese diventato famoso per l’omonimo prosciutto dove scoprire quell'affascinante miscuglio mitteleuropeo che è la cucina friulana: frico di patate e formaggio, musèt e brovada (cotechino e rape fermentate), zuppe robuste e prosciutto cotto nel pane…

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Una volta pieni e satolli, ci si può avventura tra le dolci colline del Collio, al confine della Slovenia, dove c’è una tale concentrazione di cantine che farebbe impallidire anche i bevitori più esperti. Anche naturali - come piacciono a noi.

Cherasco, Piemonte
Abbuffata di Lumache

Cherasco è un paesino arroccato su una collina nelle Langhe con uno dei panorami più belli su questo pittoresco spicchio di Piemonte. È diventato celebre per un motivo piuttosto curioso: le lumache. Sede di sviluppo dell’elicicoltura già dagli anni 70, qui potete assaggiare le lumache in tanti modi, dal crostino all’umido, e concludere con un’altra specialità locale, i baci di Cherasco (cioccolatini con le nocciole).

Soave, Veneto
Ubriacarsi in un borgo medievale

Provincia di Verona, Soave è un borgo medievale circondato da vigneti dove il castello si divide la celebrità con l’omonimo vino locale.

Si possono visitare le cantine nei dintorni oppure ci si può limitare a sedersi in una delle trattorie del posto per godere moltissimo: baccalà, bollito misto con la pearà (salsa di midollo di bue), bigoli con sugo d'anatra e per concludere torta con l'uva da accompagnare al Recioto di Soave.

San Pellegrino Terme, Lombardia
Per fare il viveur

Cose che forse non ci si aspetta in provincia di Bergamo. Oltre alle terme, che sono una discreta figata, godetevi la vista sulle montagne, l'affaccio sul fiume, e se vi sentite in vena di fare i viveur di altri tempi ci sono il Grand Hotel e il Casinò in stile liberty.

Nelle sue frazioni abbondano osterie sgarrupate in cui assaggiare piatti tipici come i casoncelli di carne e formaggio e la polenta taragna che vi faranno smettere di dire "Al Nord non sanno fare da mangiare". Niente alcol? Ma ovvio: consigliamo il Birrificio Via Priula che ha un bel locale in centro.

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Sassello, Liguria
Non finire stritolato fra gli ombrelloni

"Se il mondo fosse un anello il suo diamante sarebbe Sassello." Questo detto locale dovrebbe farvi capire quanto siano patriottici gli abitanti di questo paesino tra le montagne del savonese.

Sassello

Foto di Roberta Abate

Se tutti i vostri amici affollano le risicate spiagge della regione, voi rispondete con quantomeno una gita a Sassello, che ha un botto di ragioni gastronomiche per la visita: un agrobirrificio artigianale, un mulino a pietra con adiacente locale dove rifocillarsi di focaccia, botteghe di prodotti tipici e i celeberrimi amaretti di Sassello. Il paese è piacevole, ma le camminate attorno molto di più.

San Leo, Emilia-Romagna
Piadina, certo, ma soprattutto “magia”

La Romagna d'estate ha due facce: quella senza tempo degli stabilimenti, dei locali con la musica assordante, della piadina; quella della campagna e dei borghi inerpicati. Fra questi ultimi c'è San Leo (San Lè in romagnolo), che è un forte medievale che si trova su uno sperone di roccia della Valmarecchia, molto scenografico. Una delle cose per cui è più conosciuta, però, è la festa Alchimia, in genere a fine agosto, che celebra il Conte Cagliostro, alchimista, massone e medico, condannato a morte a fine 1700 perché considerato un impostore. Durante i giorni di questa festa eventi legati alla magia, spettacoli e un botto di street food romagnolo e delle vicine Marche.

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Montopoli in Val d'Arno, Toscana
Campeggio, carne e castelli

Siamo nel cuore della Toscana, tra Pisa e Firenze, ma lontani dal turismo di massa. Di Montopoli è abbastanza famoso il castello, ma vale la pena anche visitare qualche museo civico. Per dormire nei dintorni risparmiando, c’è un campeggio, super attrezzato, dove i disponibilissimi gestori vi consiglieranno per tutte le cose da fare attorno al paese.

A dieci minuti di macchina, per esempio, c’è anche San Miniato, dove c’è la celebre macelleria e norcineria Falaschi, dove si possono fare acquisti da paura in tema di carne e cenare.

Arquata del Tronto, Marche
Montagna e osterie

Questo meraviglioso paese sovrastato da una rocca medievale si distingue per una cucina di montagna, ricca di funghi, cacciagione, castagne e pasta fatta a mano, dove si sente l’influsso della cucina laziale. L’Osteria del Castello, duramente colpita dal terremoto, si è spostata nella vicina Pescara del Tronto finché non saranno finiti i lavori di ricostruzione e merita una visita.

Bevagna, Umbria
Menu medievale

Questa cittadina medievale fa parte dei borghi più belli d’Italia dove ogni anno si svolge Il Mercato delle Gaite, un’importante festa medievale di rievocazione storica durante il quale i ristoranti propongono piatti tratti da ricettari medievali. Durante il resto dell'anno la ricca cucina locale fa comunque divertire parecchio tra gnocchi, crostini con fegatini e milza, e ovviamente fiumi di Sagrantino.

Capracotta, Molise
Per mangiare la Capracotta

Siamo sull'Appennino molisano. Qui ogni estate si tiene una sagra dedicata a… gli ovini!

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Non l'avreste mai immaginato eh? Pezzata (bollito di pecora), agnello grigliato, boccone del prete (interiora di pecora) sono solo alcune delle specialità che potete assaggiare a Capracotta. Noi ci siamo andati e ve l'abbiamo raccontata.

Genzano, Lazio
Pane e cotiche

Il pane casareccio di Genzano è un prodotto IGP che, se non l'avete assaggiato almeno una volta nella vostra vita, non potete dire di sapere cos'è un pane buono: crosta scura e molto croccante, mollica soffice e super alveolata. La bella notizia è che nasce in questo paese dove ogni anno si tiene un'infioratura delle più belle d'Italia.

Si può bruschettare o usare per gloriose scarpette con piatti tipici come la trippa o fagioli e cotiche. Da segnalare che nei forni del territorio c'è anche una solida tradizione di biscotteria.

Santo Stefano di Sessanio, Abruzzo
Per la zuppa di lenticchie, anche ad agosto

Un borgo medievale arroccato su una collina nel Parco Nazionale del Gran Sasso. Santo Stefano di Sessanio è diventato sede di un albergo diffuso grazie a una sapiente riqualificazione del territorio.

Da assaggiare nelle trattorie locali la zuppa di lenticchie di Santo Stefano di Sessanio (presidio Slow Food) in primis. E adesso ha pure aperto Zunica, l'osteria dei fratelli Tinari di Villa Maiella, una stella Michelin.

Conca dei Marini, Campania
Trovare spazio vitale sulla Costiera

Nonostante si trovi in Costiera Amalfitana, il borgo delle scalinatelle non è dei più turistici di questo affollatissimo tratto di costa. Ed è ancora piuttosto vivibile sebbene ci siano meraviglie naturalistiche come la Grotta dello Smeraldo e - udite udite - e sia la patria della sfogliatella. Napoli contesta che la nascita del dolcetto sia stata qui, ma pare chiaro che la sfogliatella riccia, (l’originale, amanti della frolla fatevene una ragione), sia nata nel monastero di Santa Rosa. Il pellegrinaggio è d'uopo.

Aliano, Basilicata
Perché non c’è solo Matera

Ragazzi, lo sappiamo che Matera è bellissima, ma non c’è solo lei in Basilicata. I borghi lucani che punteggiano la regione sono davvero tanti e molti meritano una visita. La matrice comune è una cucina casereccia, che condivide usanze e prodotti con Campania, Calabria e Puglia: insaccati a volontà, latticini e formaggi di ogni tipo, tante carni e pasta fresca fatta in casa.

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Difficile consigliarne uno ma ci proviamo: Aliano, vicino a Matera e nel pieno della zona dei calanchi, dove Carlo Levi visse in esilio. Da provare gli Zafarani, ovvero i peperoni cruschi.

Sammichele di Bari, Puglia
Per la Zampina e la sagra della Zampina

Mai sentito parlare della zampina? Si tratta di carne bovina macinata, condita con pomodori secchi, pecorino, basilico fresco, sale e pepe, insaccata in un budello (di solito di agnello). L'origine di questa ricetta si perde nei secoli ma una cosa è certa: la capitale indiscussa della Zampina, a cui viene anche dedicata una sagra, è la fascinosa Sammichele di Bari.

Scilla, Calabria
Per il panino col pesce spada

Tropea è senza dubbio la meta più gettonata ma in Calabria, come molti sanno, c’è una varietà di costa e specialità che fa paura (ve lo abbiamo anche scritto in questa guida).

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Foto di Roberta Abate

Scilla è un luogo che mette d’accordo tutti e che ancora non è conosciutissima da chi vive sopra Napoli: qui si mangia pesce - molto spesso in Calabria la roba forte sono invece i menu di montagna - si ci può fare una foto a Chianalea (il villaggio dei pescatori storico) e visitare il Castello di Ruffo di Scilla, da dove si gode di un panorama da cartolina. E non dimenticate di mangiare il panino al pesce spada, fra un bagno e l’altro.

Scicli, Sicilia
Carboidrati e barocco siciliano

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Foto di Andrea Strafile

Noi ve l'avevamo descritto così: un paradiso per gli amanti dei carboidrati. Ma Scicli, immersa nella Val di Noto, merita indubbiamente la visita anche per le sue bellezze barocche, da ammirare mentre si visita un forno dietro l'altro, mangiando Scacce, Cucciddatu, biscotti di ogni forma e dimensione e qualsiasi altra variazione sul tema dei farinacei abbiate mai avuto il coraggio di sognare.

Buggerru, Sardegna
Pabassinas e uno dei mari più belli del mondo

Da poco protagonista di uno spot turistico molto riuscito, questo ex borgo minerario nella Costa Verde della Sardegna non ha solo uno dei mari più belli della regione (e quindi del mondo?), ma anche una qualità media della ristorazione parecchio alta: insospettabili ristoranti in cui si serve pesce freschissimo, piccoli forni in cui comprare dolci tradizionali come pardule e pabassinas, e nell'interno agriturismi dove assaggiare specialità tipiche di carne.

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