Uno degli aspetti migliori della musica, a parte ovviamente l’ascoltare composizioni che hanno la capacità di ampliare la vostra gamma emozionale del momento, è l’ascoltare artisti rifare canzoni di altri artisti che hanno anch’esse la capacacità di ampliare la vostra gamma emozionale del momento. È come avere gratis due versioni di ciò che preferite in assoluto.
Le cover possono essere incredibili. Le canzoni di Dylan fatte da Jeff Buckley, Lil Wayne che rappa su Marvin Gaye, e il rifacimento di Kurt Cobain di “Where Did You Sleep Last Night” di Leadbelly stravolgono tutte le fondamenta della canzoni per trasformarle in qualcosa di completamente nuovo. Persino “Love Machine” degli Arctic Monkeys è piuttosto notevole.
Ma, siccome sono tremendamente avido, voglio di più. Ecco perché sono felice di aver trovato queste rielaborazioni Minore Vs Maggiore, che cambiano la scala delle canzoni da maggiore a minore e viceversa. Fanno assomigliare tutti i miei artisti preferiti agli altri miei artisti preferiti. Date un ascolto.
R.E.M.: “Losing My Religion”
Non mi importa quel che la gente dice di Michael Stipe, i REM sono uno dei migliori gruppi ad aver inciso musica che suona sempre meglio col passare degli anni. “Losing My Religion”, che è stata trasposta su una scala maggiore, riesce in qualche modo a sembrare perfino più triste. L’avvio è allegro, ma è come indossare una maschera coraggiosa mentre cascate di tristezza erompono interiormente. E suona un po’ come gli Smiths.
Michael Jackson: “Beat It”
Avete mai provato a immaginare quello che succederebbe se Eddie Van Halen e Phil Collins formassero un supergruppo e si esibissero a un pop-up show di SXSW con Michael Jackson come ospite speciale? Io no, ma dopo aver sentito questo rifacimento, è tutto quello a cui penserò per il resto della giornata.
No Doubt: “Don’t Speak”
Gwen Stefani è incredibile. Anche se sono un uomo, sono estremamente invidioso di lei. Voglio dire, COME FAI A SEMBRARE PERFETTA IN OGNI SECONDO DELLA GIORNATA? Questa rielaborazione di “Don’t Speak”, che è una canzone che normalmente mi ricorda bagni caldi profumati e bolle di sapone, suona un po’ come il White Album dei Beatles, se John Lennon fosse una ragazza con i codini e in crop-top, piuttosto che una divinità estatica.
Nirvana: “Smells Like Teen Spirit”
Qualcuno mi porti due bombolette di deodorante, uno stadio e rinomini questa canzone “Song 1”.
The Village People: “YMCA”
Che bella cosa la Russia!
The Red Hot Chili Peppers: “Californication”
Il secondo disco dei Weezer, Pinkerton, ha preso tutto ciò che c’è di buono nel Blue Album e lo ha innaffiato con una dose di rabbia voyeuristica unita a dello scintillio pop, riuscendo a suonare allo stesso tempo struggente e distante. È la seconda migliore cosa che abbiano mai fatto (FATEVI SOTTO!) e questa rielaborazione di “Californication” dei Red Hot Chili Peppers non sarebbe troppo fuori posto nella loro recente ripubblicazione in versione extended.