FYI.

This story is over 5 years old.

Tecnologia

Sembra che il gemello della Terra sia davvero ricoperto di acqua

Gli oceani su Proxima b potrebbero ospitare la vita.

Da un po' di tempo, Europa, uno dei satelliti di Giove, viene considerato il candidato più papabile per ospitare vita aliena all'interno del Sistema Solare. Ma nella ricerca di vita al di fuori delle nostre immediate vicinanze cosmiche, è un esopianeta roccioso di dimensioni paragonabili a quelle terrestri, scoperto di recente, che ha sconvolto gli scienziati: secondo i loro calcoli, infatti, il corpo celeste potrebbe essere ricoperto di acqua allo stato liquido—nella quale potrebbe proliferare la vita.

Pubblicità

In uno studio che sarà pubblicato su Astrophysical Journal Letters, un team internazionale guidato dai ricercatori del Laboratorio di Astrofisica di Marsiglia (CNRS / Aix-Marseille Université) ha stabilito che le dimensioni e le proprietà della superficie di Proxima b "di fatto, ne favoriscono l'abitabilità."

Gli scienziati hanno determinato che il pianeta potrebbe essere un "pianeta oceanico la cui superficie potrebbe essere completamente ricoperta d'acqua," con una composizione simile a quella rilevata sulle lune ghiacciate di Giove e Saturno, come Europa ed Encelado.

"Il pianeta potrebbe benissimo ospitare acqua liquida sulla sua superficie e, quindi, anche diverse forme di vita," hanno spiegato i ricercatori, come riportato da Agence Presse France.

"È probabile che il pianeta presenti acqua liquida sulla sua superficie e quindi possa ospitare forme di vita."

Proxima b è stato scoperto ad agosto e orbita intorno alla stella Proxima Centauri, a 4,2 anni luce di distanza dalla Terra. Le dimensioni del pianeta sono di circa 1,3 volte quelle della Terra, ma il corpo celeste orbita ad una distanza di 7,4 milioni di chilometri attorno al suo sole, un decimo della distanza che separa Mercurio dalla nostra stella.

Per questo motivo, alcuni scienziati credono che il pianeta potrebbe essere troppo caldo per ospitare l'acqua allo stato liquido, dato che la sua distanza da Proxima Centauri farebbe sì che il corpo presenti un moto di "rotazione sincrona," mostrando sempre la stessa faccia alla stella—surriscaldandosi quindi fino a temperature inospitali o addirittura facendo evaporare ogni traccia d'acqua. Ma, per il momento, i ricercatori del CNRS rigettano questa ipotesi.

Pubblicità

"Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, questo livello di vicinanza alla stella non significa necessariamente che la superficie di Proxima B sia troppo calda per ospitare l'acqua in forma liquida," ha dichiarato il team di ricercatori in un comunicato.

Proxima Centauri misura circa il 12 per cento della massa del nostro Sole ed è estremamente meno luminosa di esso. Quindi, la fascia abitabile è molto più vicina alla stella rispetto a quella del Sistema Solare, tutto ciò significa che Proxima B potrebbe trovarsi proprio nel punto adatto per ospitare acqua allo stato liquido e per garantire lo sviluppo di forme di vita.

"Dato che Proxima Centauri è una nana rossa, la sua massa e il suo raggio corrispondono a un decimo di quello del Sole e la sua luminosità è mille volte inferiore a quella della nostra stella. Date queste condizioni, [Proxima b] potrebbe trovarsi proprio nella zona abitabile della sua stella. È probabile che ospiti acqua allo stato liquido sulla sua superficie e quindi delle forme di vita," hanno spiegato i ricercatori.

Tuttavia, gli astrofisici del CNRS non sono ancora riusciti a determinare con precisione le dimensioni di Proxima B, quindi, le loro conclusioni sulla presenza di eventuali oceani liquidi sulla sua superficie sono basate sulle simulazioni della sua composizione e del suo raggio. In genere, per determinare le dimensioni dei pianeti extrasolari, gli scienziati devono misurare la variazione di luce della stella, dal punto di vista della Terra, quando il pianeta passa di fronte ad essa. La tecnica viene chiamata del transito, ma purtroppo non è stato ancora rilevato alcun transito e c'è solo un 1,5 per cento di possibilità che accada con Proxima B, hanno spiegato i ricercatori, a causa dell'angolo sfavorevole della Terra in relazione a Proxima Centauri.

Ad ogni modo, esiste un altro modo per stimare la misura del raggio di una pianeta: simulando il comportamento del materiale di cui si pensa possa essere composto. Lo stesso metodo utilizzato dal team di ricercatori francesi e americani presso il Laboratorio di Astrofisica di Marsiglia e il Dipartimento di Astronomia della Cornell University.

Gli scienziati hanno calcolato che il raggio del pianeta potrebbe aggirarsi tra 0,94 e 1,4 volte quello della Terra. Se il raggio reale dovesse attestarsi verso l'estremità inferiore di tale calcolo, con un raggio di circa 6.000 km, per il team del CNRS, il pianeta dovrebbe essere molto denso e contenere un nucleo metallico che riguarderebbe i due terzi della sua massa totale. Questo nucleo sarebbe circondato da un mantello roccioso.

Se, al contrario, il pianeta dovesse raggiungere un raggio massimo di 8.920 chilometri, il team ha calcolato che la massa di Proxima B potrebbe essere divisa equamente tra un nucleo roccioso e un oceano circostante di circa 200 chilometri di profondità.

"In entrambi i casi, un'atmosfera sottile e gassosa potrebbe circondare il pianeta, in maniera simile alla Terra, rendendo Proxima b potenzialmente abitabile," hanno concluso gli scienziati.