Questo robot che gioca a Texas Hold'Em è imbattibile

Il miglior giocatore del mondo di limit Texas Hold'Em è un robot. Con un numero sufficiente di mani non perderà mai, a prescindere da quale sia il suo avversario o da quali carte gli capitino.

Visto che si sta parlando di poker, il robot, chiamato ​Cepheus per commemorare una costellazione nell'emisfero boreale, perderà se riceverà una mano svantaggiosa, ma minimizzerà le proprie perdite nella maniera matematicamente migliore e con calma vincerà i tuoi soldi prendendo sempre la decisione "perfetta" per ogni possibile scenario di gioco. Il mondo del limit Texas Hold'Em, ora è possibile dirlo, è stato "risolto."

Il poker heads-up limit Hold'Em è un tipo di poker in cui può essere scommessa solo una determinata quantità di denaro in certi momenti della partita. È decisamente meno popolare (e complesso) del no limit poker, in cui le scommesse sono limitate solamente dalla disponibilità economica dei giocatori (e ciò significa che ci sono molte più decisioni possibili).

Il bello è che il gioco è stato risolto dagli informatici della University of Alberta, che a poker non ci giocano. Questo perché risolvere il gioco è un problema matematico, più che altro.

"Puoi giocare una mano con Cepheus e lui potrebbe foldare, e perdere. D'altronde è poker. Ma nel poker conta l'andamento sulla lunga distanza e, se giochi abbastanza a lungo, Cepheus non perderà mai," mi ha detto Neil Birch, cocreatore del robot. "Non fa errori."

Questa è la chiave, ovviamente. Birch e i suoi colleghi hanno essenzialmente "forzato" il gioco del limit poker, in cui ci sono circa 3 x 10^14 possibili decisioni. Queste,​ secondo alcune stime, sono più opzioni diverse di quante siano le mani di poker giocate nella storia umana.

"Il poker è talmente vasto che il lavoro richiesto per specificare anche solo una strategia—per dire come dovremmo giocare ogni situazione—è forse più grande del numero di giochi di carte mai inventati," dice Birch.

Cepheus passa in rassegna su una grande tavolo tutte queste possibili opzioni del gioco—parliamo di 11 terabyte di dati—e decide quale sia la mossa migliore.

​In un paper di analisi pubblicata su Science, Tuomas Sandholm of Carnegie Mellon ha scritto "non può essere battuto in un lasso di tempo statisticamente valido."

Birch ha detto che se lui, un pessimo giocatore di poker, giocasse contro un giocatore professionista, l'agonista potrebbe vincere più soldi che se Birch giocasse contro Cepheus.

Questo perché spesso i giocatori umani di poker puntano a massimizzare gli sforzi sugli errori dei propri avversari e così facendo possono vincere molto con grandi puntate ma possono anche sbagliarsi. Cepheus, invece, lavora solamente per giocare in maniera matematicamente logica, a prescindere dall'avversario ed è difficile che penalizzi gli avversari per i loro errori. Se due macchine Cepheus giocano tra loro, il vincitore, sul lungo periodo, sarà quello che riceve le carte migliori. "Non importa chi sta giocando, Cepheus sarà sempre un po' più bravo." Cepheus è senz'altro il giocatore "perfetto", ma non quello "ottimale" che sfrutta i suoi avversari.

Cepheus è un traguardo piuttosto importante nel campo dell'intelligenza artificiale. È una delle prima volte che un gioco a "informazioni imperfette" è stato risolto—il robot funziona benissimo senza sapere che carte abbia il proprio avversario. È un traguardo più grande dal punto di vista dell'intelligenza artificiale e dell'informatica, che da quello di aver creato un robot bravissimo a giocare a dama o scacchi, ​secondo un paper pubblicato da Richard Carter dell'Università di Edinburgo nel 2007.

Sandholm, nella sua analisi, è d'accordo:

"Questo, secondo le mie conoscenze, è il più grande gioco a informazioni-imperfette che sia mai stato risolto nella storia, e il primo giocato agonisticamente dall'essere umano ad essere risolto," scrive Sandholm.

Per fare ciò, il gioco viene diviso in piccoli frammenti decisionali—ogni scelta per fare una call, ripuntare, o foldare. In pratica, ciò che fa l'avversario non importa—c'è sempre una maniera "perfetta" di giocare, mi ha detto Birch.

"È una strategia statica e pilotata che garantisce la vittoria a prescindere dall'avversario: la partita sarà vinta anche se l'avversario dovesse essere perfetto", dice lui. "E l'avversario, non importa quanto sia bravo, non sarà mai perfetto."

Un "errore" che il suo team ha provato matematicamente (che per lungo tempo è stato un sospetto dei giocatori professionali di poker) è "chiamare" i blind (la piccola puntata all'inizio di ogni mano): "La risposta è, non chiamare mai i blind. O foldi o rilanci. Questa è la cosa più matematicamente corretta da fare," ha detto.

Visto che il paper (​sarà pubblicato anche su Science) non è ancora uscito, Birch non ha ancora avuto la possibilità di ricevere dei feedback dalla enorme community di poker online, ma ha detto che un giocatore professionista di poker che ha visionato lo studio non si è detto stupito dell'esistenza di una strategia del genere. Si diceva da lungo tempo che il limit poker poteva essere "risolto."

Dunque, il poker online è morto? È destinato ad essere distrutto dai robot? Per niente: Il no limit Texas Hold'Em—in cui si può puntare qualsiasi quantità di dollari—è sicuramente il modello di gioco più popolare e benché i robot sappiano giocarci piuttosto bene, siamo ben lontani dal poterlo risolvere. Il limit poker ha circa 3 x 10^14 variazioni; il no limit poker ne ha 3 x 10^48.

"Risolvere direttamente il problema non sembra fattibile, nemmeno in futuro," dice Birch. "Però ci stiamo lavorando. Ma non possiamo forzare completamente il gioco, quindi devi aggiungerci delle conoscenze specifiche di poker. Puoi giocare davvero davvero bene, ma non puoi avere la garanzia di essere perfetto.

​Puoi giocare con Cepheus ed essere distrutto qui.