Autoritratti di umani inumani

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Fotografia

Autoritratti di umani inumani

In questa serie, la fotografa ungherese Borbála Földes ci fa scoprire il suo corpo nelle prospettive più strane.

Gli autoritratti della fotografa ungherese Borbála Földes sono degli enigmi: non si capisce molto che sono ritratti, ancora meno che sono auto. Al primo sguardo si hanno anche delle difficoltà a riconoscere le fattezze umane. L'atmosfera oscura, i contrasti marcati e le sagome tagliate suscitano immediatamente un po' di disagio.

Le foto fanno pensare un po' a Mapplethorpe e alle sue sperimentazioni sul corpo, oppure alle composizioni scomposte di Asger Carlsen. Qui, Földes gioca con le inquadrature, gli angoli e le texture per impedire al nostro cervello di trovare dei punti di riferimento per capire che si tratta di una persona. La cosa più sorprendente è che fa subire tutte queste trasformazioni al suo proprio corpo.

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"Quando guardo attraverso il mio apparecchio fotografico non penso al mio corpo come modello, siamo due persone diverse. Penso soltanto in termini di forme, di texture, di ombre. E allo stesso tempo, portando il mio pubblico così vicino a me, gli permetto di scoprirmi" ci ha spiegato prima di aggiungere, "esplorare il corpo umano è una grande avventura. Il mio lavoro consiste essenzialmente nel cercare il realismo nelle forme che mostra, ma tutto dissimulandolo."

Scopritele qui sotto : 

Scoprite i lavori di Borbála Földes sul suo sito e sul suo Instagram.