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Abbiamo chiesto ai parigini come hanno vissuto gli attacchi

"A Parigi ci sentivamo al sicuro, ma ora è cambiato tutto." Sabato pomeriggio, dopo gli attacchi che hanno causato più di 120 vittime, abbiamo chiesto ai parigini come cambierà ora la loro vita.

"Peace for Paris" di Jean Jullien

A dieci mesi dai fatti di Charlie Hebdo, nella notte di venerdì una nuova serie di attacchi ha colpito diverse zone di Parigi. Servendosi di fucili a pompa, Kalashnikov e operazioni kamikaze—nel primo attacco di questo tipo avvenuto in Francia—gli attentatori hanno causato più di 120 morti e oltre 350 feriti. Nelle ore successive François Hollande ha annunciato lo stato d'emergenza—il primo nella capitale dopo la guerra d'Algeria—oltre che controlli strettissimi alle frontiere e tre giorni di lutto nazionale.

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Data la situazione, il risveglio di Parigi sabato mattina è stato patricolarmente difficile. Mentre le attività riprendevano lentamente il loro corso, ho chiesto ad alcuni sconosciuti come hanno vissuto gli attacchi e come cambierà ora la loro vita.

Steeve, 38 anni, comico e cantante

VICE: Pensi che quello che è successo cambierà la tua quotidianità?
Steeve: Ho seguito da vicino tutti gli sviluppi. Una cosa orribile, non si può definire altrimenti. Con la chiusura temporanea di vari esercizi dovrò rivedere le mie abitudini, ovviamente. Tutta la vita culturale è in pausa, diciamo. È una cosa che fa riflettere. Oggi sono uscito nonostate abbiano consigiato ai cittadini di restare in casa, ma ho bisogno di vivere normalmente.

Quello che è successo cambia tutto. Non ti impedisce di vedre i tuoi amici, andare in giro e bere qualcosa per strada, ma non lo faremo più con lo stesso spirito, e non più negli stessi luoghi.

Quindi ci sono dei luoghi che non frequenti?
Non direi; anzi, penso che andrò a place de la République [a lasciare dei fiori]. Insomma, tra tutte le emozioni che ho dentro la paura non è la prima.

Yadira, 22 anni, informatica

VICE: Come hai vissuto gli avvenimenti di ieri?
Yadira: Sono cubana, mi sono trasferita qui due mesi fa ed è la prima volta che vedo una cosa simile. È terribile.

Pensi che ora le tue abitudini cambieranno?
Sicuramente. Oggi volevo andare al giardino delle Tuileries con il mio fidanzato, ma poi gli ho detto che preferivo restare nel nord di Parigi, al sicuro.

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Hai paura?
Sì. Ho paura a camminare per strada, anche in pieno giorno. Volevo prendere una boccata d'aria, ma penso tornerò in casa. Aspetterò che si ristabilisca la calma per ricominciare a vivere tranquillamente. Preferisco non correre rischi inutili.

Ambroise, 20 anni, studente di economia

VICE: Come ti senti in questi giorni?
Ambroise: Abito in boulevard de Charonne. I miei mi hanno raccontato tutti i dettagli della faccenda. È terribile, mi sento strano: non capisco ancora cosa sia successo. Sto tornando a casa, ora. Quando è successo ero nel nono arrondissement a guardare la partita con i miei amici.

Abitare qui, dopo quello che è successo, deve essere un po' strano..
Sì, sono preoccupato. Ma allo stesso tempo voglio vivere normalmente; penso sia l'unica cosa da fare. Altrimenti è come fare il loro gioco.

Benjamin, 22 anni, lavora nell'audiovisivo

VICE: Come hai vissuto gli attacchi di venerdì?
Benjamin: È da un po' che penso che il mondo sia alla frutta, ma ora è una verità ancora più palese. In più mi chiedo come cambieranno le cose nel medio periodo, cosa penserà la gente. Penso alle elezioni, per esempio. La politica fa leva su avvenimenti del genere.

E nella tua vita di tutti i giorni, cambierà qualcosa?
Io continuerò a fare quello che ho sempre fatto. Certo non ho troppa voglia di uscire a bere, ma più per l'atmosfera generale che non per il timore di un altro attentato. Nel nord la situazione è già migliore, ma in centro non esce praticamente nessuno.

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Eppure tu sei uscito.
Non è che non ci pensi, ovvio. Ma avevo bisogno di fare due passi.

Dominique, 42 anni, rappresentante

VICE: Come hai vissuto quello che è successo venerdì sera?
Dominique: I morti continuano ad aumentare, non mi sento affatto al sicuro.

Ora fai più attenzione a tutte le tue piccole azioni?
Sì, certo. Soprattutto per i luoghi che frequento: evito i posti affollati e molto frequentati… Semplicemente, esco un po' meno.

Eppure oggi sei uscito.
Sì, ma ci ho pensato un po' prima di decidermi. E ora rientro. Stamattina non sono uscito, ho preferito restare in casa. Almeno fino alla fine dello stato di emergenza cercherò di essere più prudente. Lavoro da casa ed esco solo quando è necessario.

Étienne, 20 anni, studente

VICE: Qual è stata la tua reazione al massacro di venerdì?
Étienne: Non ci sono parole per descrivere una cosa del genere. Sono morte persone come me, che erano uscite a bersi un bicchiere… sono ancora sotto shock.

Pensi che rivedrai le tue abitudini dopo quello che è successo?
No, non bisogna cambiare le proprie abitudini. Altrimenti significa che hanno vinto loro. Se hai paura fai il loro gioco.

Quindi anche la tua vita sociale è la stessa di prima?
Tutti gli esercizi e i luoghi di ritrovo culturali sono chiusi, quindi mi devo adattare. Ma sì, stasera uscirò. Penso alle cose brutte che potrebbero succedere, ma non voglio cambiare completamente vita. Ovviamente questo a livello teorico, poi vedremo nei fatti.

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Noémie, 25 anni, giornalista

VICE: Come hai vissuto i momenti dopo l'attentato di ieri?
Noémie: Ero al bar quando è successo, non tanto lontano da rue Bichat. Ero seduta fuori e il proprietario ci ha chiesto di rientrare, quindi ci siamo spostati tutti dentro. Poi sono andata verso place de la République, e un poliziotto mi ha fermata e mi ha fatta entrare in un ristorante. Ho aspettato lì finché poi non sono potuta tornare a casa.

Quindi hai seguito tutto da vicino.
Sì. La cosa assurda è che una volta a settimana vado a mangiare da Petit Cambodge, e mentre aspetto il tavolo prendo sempre una birra al Carillon. Avrei potuto essere lì, venerdì. Che roba. A Parigi ci sentivamo al sicuro, ma ora è cambiato tutto.

Quindi cambierà anche la tua vita di tutti i giorni?

No, non voglio. E infatti stasera esco con una mia amica, anche se ovviamente non sarà in un'atmosfera di festa… non è il caso. Spero che il locale sia aperto.

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