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Cosa pensano i poliziotti delle dichiarazioni di Fabio Tortosa sulla Diaz?

Dopo le dichiarazioni di Fabio Tortosa, il poliziotto che ha partecipato all'irruzione nella scuola Diaz durante il G8 di Genova e lo rifarebbe, abbiamo chiamato diversi sindacati di polizia chiedendo un commento sulla vicenda.

Grab dal profilo di Fabio Tortosa, ora rimosso.

Ieri pomeriggio, il post su Facebook in cui un poliziotto—che si presentava come membro del VII Nucleo Antisommossa durante il G8 di Genova del 2001—affermava con orgoglio di aver partecipato all'irruzione nella scuola Diaz è diventato un caso. Nel post e nei commenti l'autore, Fabio Tortosa, esprimeva opinioni quantomeno controverse su quanto accaduto quella notte e dispensava giudizi piuttosto pesanti sul pm che ha portato avanti l'accusa nei processi del G8, sui giornalisti che hanno criticato l'operato della polizia e su Carlo Giuliani.

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Più tardi, intervistato da Radio Capital, Tortosa ha abbassato un po' i toni. "Non so qual è la critica," ha dichiarato. "Sono stato chiamato a un'operazione di ordine pubblico alla quale sono intervenuto. Per quella che è stata la nostra realtà operativa, non è successo nulla di quanto sta emergendo erroneamente in questo periodo." Nelle ore successive ha anche cercato di ritrattare ulteriormente, definendo l'irruzione alla scuola Diaz "una pagina nera" per il paese, dicendosi pronto a chiedere scusa al padre di Carlo Giuliani ma ribadendo anche che "è venuta fuori solo una parte della verità."

Nel frattempo, però, la questione ha assunto rilevanza nazionale. Il ministro dell'Interno Alfano ha annunciato di non escludere provvedimenti disciplinari anche "della massima severità" nei confronti di Tortosa, mentre il senatore PD (partito di cui Tortosa si è detto elettore) e Presidente della Commissione per i diritti umani Luigi Manconi ha detto che "se fosse autentica la dichiarazione del poliziotto, sarebbe urgente una riforma delle forze di polizia."

Se fosse autentica la dichiarazione del poliziotto sarebbe urgente una riforma delle forze di polizia — Luigi Manconi (@LuigiManconi1)14 Aprile 2015

Anche se l'opinione comune è stata di condanna, dalla politica a Giuliano Giuliani, padre di Carlo Giuliani, passando per Massimo Gramellini, non sono tuttavia mancate le voci discordi—come quella di Daniela Santanché, che su Twitter ha espresso solidarietà nei confronti di Tortosa.

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Io sto con Fabio Tortosa il poliziotto

— Daniela Santanchè (@DSantanche)14 Aprile 2015

Ma al di là dei possibili commenti alle dichiarazioni di Tortosa e delle sue responsabilità, il vero interrogativo—che finora sembra essere passato in secondo piano—rimane quello riguardo a quanti altri membri delle forze dell'ordine la pensino come lui.

Ieri sera, mentre il polverone mediatico sulle dichiarazioni non si era ancora posato, l'ufficio stampa della Consap—il sindacato di polizia di cui Tortosa è dirigente— ha minimizzato, definendo le sue parole uno "sfogo non condiviso, ma condivisibile" di un "collega sotto pressione." Per altri colleghi, invece, quello "sfogo" sembra ben più che condivisibile: il sindacato Autonomi di Polizia, ad esempio, in un comunicato ha espresso solidarietà nei confronti di Tortosa, chiedendo ad Alfano di occuparsi di altro invece che dei post su Facebook.

Per cercare di capire quanto opinioni del genere siano diffuse all'interno delle forze dell'ordine italiane, ho chiamato diversi sindacati di polizia chiedendo loro un commento sulla vicenda. Questi sono quelli che hanno accettato di rispondere alle mie domande.

CONSAP - CONFEDERAZIONE SINDACALE AUTONOMA DI POLIZIA

Grab dal sito del CONSAP, il sindacato di cui fa parte Tortosa

VICE: Come vi pronunciate riguardo alle dichiarazioni fatte ieri dall'agente Tortosa?
CONSAP: Pur non condividendone i toni, il sindacato dà pieno appoggio al collega. Valuteremo poi eventualmente se sarà necessario tutelare il collega qualora venissero presi dei provvedimenti a livello professionale.

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Però bisogna dire che esiste un malcontento che è legato alla Diaz—che è legato in generale alla situazione dei reparti mobili. Il pronunciamento di Strasburgo sicuramente ha fatto salire una tensione che già esiste.

Insomma magari Tortosa ha sbagliato i toni, ma ha espresso un sentire abbastanza comune all'interno delle forze di polizia?
Chiaramente l'etichetta di "torturatori", quando uno è cosciente—come il collega Tortosa—di non aver operato al di fuori della legge, può generare degli sfoghi. Diciamo che esiste un malcontento all'interno dei reparto mobili.

Cosa pensate invece della sentenza della corte di Strasburgo?
Noi rispettiamo tutti i pronunciamenti, anche quelli fatti dalla magistratura di Genova. Però come dice il collega Tortosa, forse c'è una verità che non è venuta fuori. Diciamo che le carte processuali non chiariscono tutto quello che è successo.

Come commentate le parole di Alfano, che ha annunciato che saranno presi provvedimenti disciplinari nei confronti di Tortosa?
Non ci sentiamo di criticare il Ministro, che evidentemente sta cercando di arginare delle strumentalizzazioni delle dichiarazioni fatte da un collega, peraltro sul suo profilo personale. Aspettiamo di vedere che tipo di provvedimenti si prenderanno, se l'eventuale sanzione sarà commisurata davvero a ciò che ha commesso Tortosa sul suo profilo personale.

ADP - SINDACATO AUTONOMI DI POLIZIA

Grab dal sito del Sindacato Autonomi di Polizia

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VICE: Posso chiedervi un commento alle dichiarazioni dell'agente Tortosa?
ADP: Abbiamo già elaborato un comunicato stampa, credo che il nostro sindacato sia stato ben chiaro. L'ordinamento della polizia non prevede che il Ministro dell'Interno prenda provvedimenti disciplinari nei confronti dei poliziotti. Il Ministro è il portavoce politico, non il capo della polizia.

Quindi ritenete che le parole di Alfano…
Siano eccessive, inappropriate e fuori ruolo.

A livello di giudizio invece, come vi ponete riguardo alle frasi di Tortosa?
Le dichiarazioni del collega Tortosa, che non conosco personalmente, cosa dicono? Che rientrerebbe mille volte nella Diaz—ma a fare il suo dovere, non a fare il torturatore! Dove sta la critica io non riesco a vederla, se non è puramente strumentale.

Lei non crede che la polizia dovrebbe prendere le distanze dalle parole di Tortosa?
No, assolutamente no. L'ADP non si smarca, anzi dà la propria solidarietà al collega Tortosa.

Riguardo alla sentenza della Corte di Strasburgo come vi ponete?
Io nel 2001 mi trovavo a Genova, li ho visti i black bloc che devastavano la città… Se poi una Corte europea deve stravolgere i fatti successi a Genova… Ma quello che è successo alla Diaz è sotto gli occhi di tutti.

La Corte avrà avuto i suoi motivi per decidere così, d'altro canto l'Europa non si lascia intimidire quando si tratta di sputare in faccia all'Italia. Quando lo fa, lo fa con gioia, non con risentimento. E nessuno vuole fare davvero chiarezza su quei fatti. L'Italia dovrebbe essere unita e indignata non solo per i fatti di Genova ma anche per questa sentenza.

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Quindi è stata una sentenza politica?
A mio avviso sì.

Le opinioni di Tortosa rappresentano un sentimento generalizzato all'interno della polizia?
No, assolutamente no. Un conto è commentare il post, quelle tre frasi, un altro gli eccessi che ci sono stati.

SIAP - SINDACATO ITALIANO APPARTENENTI POLIZIA

Grab dal sito del SIAP

VICE: Cosa pensate delle dichiarazioni dell'agente Tortosa?
SIAP: Siamo increduli e sbalorditi, sia per le espressioni usate sia per la sottocultura che riflettono. Questa non è la polizia. È chiaro che questo tipo di espressioni non ci aiuta nemmeno nei nostri compiti quotidiani, e non riflette il pensiero della maggior parte dei membri della polizia.

Quindi prendete le distanze da un pensiero che non è quello degli appartenenti alla polizia.
Esattamente. Da quando è stata smilitarizzata nel 1981, ha fatto un grande percorso di democratizzazione, anche nei livelli interni. È chiaro che abbiamo ancora strada da fare, ma un singolo e le sue parole non possono essere prese ad esempio dell'intera categoria. Un collega dovrebbe essere più attento all'utilizzo delle parole e ai concetti che esprime: ognuno è libero di avere le proprie convinzioni, ma noi indossiamo una divisa e abbiamo fatto un giuramento. Da questo consegue che si rispettano le sentenze della magistratura e che se si commettono gli errori, vanno ammessi.

Segui Mattia su Twitter: @mttslv