FYI.

This story is over 5 years old.

Stuff

Come sono finito sul 'Forum' americano con una storia completamente inventata

Tutti sanno che i casi di programmi come Forum e Judge Judy non sono esattamente veri, ma la storia di Jonathan è su tutt'altro livello. Parla di sbronze, televisori e gatti morti, e ce l'ha raccontata lui stesso.

Nel 2010 è andata in onda una fantastica puntata di Judge Judy che aveva per protagonisti quattro tizi che litigavano per alcuni televisori rotti e per la morte di un gatto. È possibile che ne abbiate visto uno spezzone intitolato "Best Judge Judy ending EVER!!!!!" (Se non l'avete visto, è qui sopra.)

La storia era finta, messa insieme da quattro coinquilini per scroccare dei soldi e un viaggio gratis a Los Angeles ai produttori di Judge Judy.

Pubblicità

In sintesi, secondo questa storia un tale di nome Jonathan si era sbronzato a casa di Kate e le aveva spaccato due televisori. Nel rompere uno degli apparecchi, sosteneva lei, Jonathan aveva accidentalmente colpito il suo gatto, Trips, uccidendolo. Per vedere la puntata intera andate qui.

Ho parlato con Jonathan, l'imputato, per sentire la sua versione di quanto accaduto.

VICE: Come avete avuto l'idea di contattare il programma?
Jonathan Coward: La mia amica Kate, che ha interpretato la querelante, si era appena trasferita a New York da Baltimora e cercava un modo per guadagnare qualche soldo facile. Avevo alcuni amici che negli anni Novanta avevano partecipato a Judge Joe Brown. C'erano andati per un litigio tra coinquilini. E mi avevano detto che la partecipazione al programma prevedeva un compenso.

In quel caso si trattava di una vera disputa?
Sì. Allora ho detto a Kate che avremmo potuto inventarci una storia per partecipare a Judge Judy e che se l'avessimo fatto avremmo ottenuto dei soldi e un viaggio gratis a Los Angeles, dove si trovano gli studi del programma. Così abbiamo pensato a una storia che fosse abbastanza assurda da funzionare bene in televisione. E io, senza pensarci troppo, ho avuto l'idea della storia del gatto. Il punto è che ci serviva una storia interessante e che comprendesse dei danni alla proprietà. Sapevo che il tetto massimo di risarcimento per danni di lieve entità era fissato a circa 4.000 dollari. A Kate l'idea è piaciuta; ha subito mandato una email al programma e i produttori, interessati alla storia, l'hanno ricontattata.

Pubblicità

Come hanno fatto a mettersi in contatto con te?
Mi hanno telefonato. Avevo detto a Kate di dargli il mio numero. Quando ho risposto al telefono sono stato molto cauto, ho parlato con loro per poco e ho subito messo giù. Avrei accettato solo se mi avessero pagato per apparire e se mi avessero permesso di portare a Los Angeles anche il mio amico Brian, come testimone. Volevo trasformare la cosa in una festa privata

Quanto c'è di vero nella storia che avete raccontato?
Assolutamente nulla. Una volta che i produttori hanno accettato di farci partecipare al programma abbiamo capito che avremmo dovuto recitare delle parti. Nel nostro gruppo c'erano già delle tensioni, per cui una piccolissima parte di ciò che si è visto sullo schermo era vera.

Quindi voi vivete insieme.
Già.

Il gatto esisteva davvero?
Il gatto esisteva, sì. Si chiamava Trips e per quanto ne so è ancora vivo. Ma poco dopo la messa in onda della puntata è scappato.

Brian, il testimone, è davvero il tuo ex?
No. Questo è un altro aspetto divertente della storia—per qualche motivo infantile a me oscuro Kate ha deciso di dire ai produttori che ero gay. Probabilmente pensava di farmi un dispetto, ma in realtà non ho alcun problema con la cosa.

Quindi vi hanno fatti andare a Los Angeles? Vi hanno sistemati in un albergo? Quanti soldi pensi che abbiano speso per viaggio e sistemazione?
Penso circa 9.000 dollari. Non era male come albergo.

Pubblicità

Alloggiavi nello stesso albergo di Kate?
No, eravamo in alberghi diversi. La cosa davvero divertente è che, in un certo senso, penso che i produttori sapessero che mentivamo. Perché la sera prima della partenza la responsabile di produzione mi ha telefonato e mi ha detto, "Per i pasti potete mangiare dove volete, basta conservare le ricevute. Ma se le vostre ricevute sono dello stesso ristorante, non vi rimborsiamo niente." Se avesse creduto alla storia e al fatto che ci odiavamo, perché avrebbe dovuto avvertirci di non andare a cena insieme?

Oltre a questo, hai qualche altro indizio che ti fa pensare che sapessero che la storia era inventata? Pensi che gliene fregasse qualcosa?
No, penso che ai produttori la storia piacesse così tanto da volerla portare sullo schermo ad ogni costo. Ma ci stavano facendo sapere che se era una menzogna—e secondo me lo pensavano sul serio—dovevamo portarla avanti fino alla fine.

Non hanno fatto delle verifiche?
Non molte. Ci hanno solo chiesto cosa fosse accaduto di preciso, quando, bla bla bla. Solo dettagli relativi al fatto, niente su noi come persone.

Fino a che punto avete mostrato le vostre vere personalità nella puntata?
Non posso parlare per gli altri, ma per quanto mi riguarda sapevo che per vincere dovevo perdere. E per farlo dovevo mostrarmi un po' spregevole.

Non ti infastidisce il fatto che la gente pensi che tu abbia ucciso un gatto?
In realtà no.

Pubblicità

Qualcuno ti ha mai criticato per il fatto del gatto, dopo la messa in onda della puntata?
Mi è capitato una volta o due, ma niente di che.

Sono sorpreso. A guardare Internet sembra che l'azione peggiore che si possa commettere sia uccidere un gatto.
Sì, è tipo l'animale totemico di Internet.

Come hanno funzionato le riprese? Tu e Kate siete stati tenuti in luoghi diversi?
Sì, c'era un camerino per l'accusa e uno per l'imputato.

Com'era quello dell'accusa?
Sembravano tutti degli animali in gabbia, pronti per essere scatenati gli uni contro gli altri. C'erano delle ragazze di Virginia Beach completamente fuori. Una di loro lavorava in uno strip club, c'era stata una rissa con uno dei proprietari e a lei mancava la metà dei denti. Era incazzata e diceva di non vedere l'ora di trovarsi faccia a faccia con quello stronzo bugiardo. C'era un sacco di odio e un sacco di realtà.

Vi ha intimidito dover stare davanti a Judy?
Oh, lei è tremenda! I jeans larghi che indossava sotto la toga mi hanno intimidito molto.

Oh, quindi Judy si veste casual sotto la toga?
Molto casual, da americana media.

E che scarpe portava?
I jeans erano così lunghi che non penso di aver visto le sue scarpe. Mi ricordo solo che ero molto stupito da quanto fossero larghi quei pantaloni.

Avete avuto occasione di incontrarla dopo le riprese?
No. Le riprese sono state molto veloci. Lo staff era molto preparato—abbiamo girato per 10 o 15 minuti e tanto è bastato perché loro riuscissero a tirarne fuori tutto il materiale di cui avevano bisogno. Il momento più bello è stato quando Brian ha chiamato Judy "mamma". La sera prima in albergo ci aveva detto, "Non mi interessa cosa succederà; la chiamerà mamma e vedremo come reagirà."

Pubblicità

Avevate paura che, a un certo punto, potessero smascherarvi?
Sì, un sacco. Penso che il motivo per cui abbiamo girato così poco sia stato che Judy aveva capito che stavamo mentendo. Ha proprio distrutto Kate. L'ha fatta persino piangere.

Perché pensi che Judy sospettasse qualcosa?
Be', noi stavamo mentendo e lei passa le giornate ad ascoltare persone che mentono.

Alla fine quanti soldi avete fatto?
A Kate mi sembra abbiano dato 1.250 dollari, a me ne hanno dati 250.

Siete stati pagati tutti e tre per aver partecipato?
No, io sono stato pagato perché ero l'imputato. Era un compenso per il danno alla mia reputazione. Un compenso un po' basso, a dirla tutta.

Che cosa avete fatto con quei soldi?
Ce li siamo divisi. Alla fine delle riprese abbiamo incassato i rimborsi spese, abbiamo noleggiato una decappottabile rossa e siamo passati davanti agli studi. Ci siamo fermati lì fuori per un attimo, come a tentare la sorte, per mandare affanculo Judge Judy. Poi siamo andati da Musso & Frank's e abbiamo fatto un pranzo luculliano. Abbiamo finito la nostra giornata a Malibù, a bere champagne in una vasca idromassaggio.

Vi faceva sentire meglio sapere che lo stavate facendo con i soldi di Judy?
Era fantastico! Cercavamo di essere quanto più esagerati possibile. Penso che per un attimo avessimo tutti sentito una specie di senso di colpa, ma poi abbiamo capito che non avevamo solo recitato—eravamo stati anche gli autori della puntata. E che avremmo dovuto essere pagati molto di più.

Pubblicità

Pensi che in quel programma i protagonisti delle puntate mentano spesso?
Ne sono certo.

In quella puntata ci sono almeno 10 frasi memorabili. Ve le eravate preparate?
No.

Davvero? Alcune, tipo "Siamo normali, odiamo questa gente," e "Distruggiamo oggetti solo fuori di casa," sono bellissime.
Sì, è tutta roba improvvisata.

Hai mai provato a fare qualcosa di simile con un altro programma?
Kate ci ha riprovato con Maury Povich. Per un certo periodo era ossessionata dalla cosa. La storia che ha proposto a Maury era più o meno così: Brian era di buona famiglia, si frequentavano da un po' e ora era il momento di presentare Kate ai suoi genitori. Ma c'era questo problema per cui lei indossava solo vestiti di Winnie the Pooh e la cosa lo imbarazzava. Era una buona storia, ma alla fine non se n'è fatto nulla. Per un certo periodo lui ha cercato di partecipare a Io e la mia ossessione. La sua storia era che era cleptomane, ma rubava solo soprammobili nelle case altrui.

E alla fine non se ne è fatto nulla?
Volevanofarlo. Lo hanno intervistato, e poi uno dei produttori gli ha detto, "Questa storia è così toccante che ha fatto piangere il produttore esecutivo. Ma purtroppo non possiamo girarla, perché se ti filmassimo mentre rubi saremmo complici di un crimine."

Che peccato.
Già.

Jonathan, Kate e Brian sono musicisti.

Segui Jamie Lee Curtis Taete su Twitter.