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Questo ragazzo vuole combattere il razzismo stando con Lega e CasaPound

Quello di Paolo Diop non è il primo caso di "leghista di colore", ma dopo la sua candidatura nella lista di "Sovranità-Prima gli italiani," il progetto di CasaPound a sostegno della Lega abbiamo deciso di intervistarlo.
Leonardo Bianchi
Rome, IT

Paolo Diop e Matteo Salvini a Macerata. Foto via Facebook

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Ovunque vada, Matteo Salvini è sistematicamente contestato da quelli che lui definisce "zecche" e "compagni." È successo anche questo fine settimana a Massa, dove la protesta si è conclusa con cariche della polizia e teste manganellate.

Ma se da un lato c'è chi si oppone al leader leghista, dall'altro Salvini può contare anche su fan a prima vista insospettabili. Lo scorso fine aprile, nella tappa a Macerata del suo perpetuo tour elettorale, Salvini si è fatto ritrarre insieme a un ragazzo di origini senegalesi, Paolo Diop. La sera stessa, durante la trasmissione Quinta Colonna , Salvini ha mostrato il suo iPad e ha definito quella con Diop "la foto più bella che ho fatto oggi nelle Marche."

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Una settimana più tardi, è venuta fuori la notizia che il ragazzo di 27 anni è candidato alle elezioni amministrative di Macerata nella lista di "Sovranità-Prima gli italiani," il progetto di CasaPound a sostegno della Lega.

Quello di Paolo Diop non è il primo caso di un "leghista di colore": Tony Iwobi è il responsabile della Lega per l'immigrazione, mentre Sandy Cane—prima di lasciare il Carroccio—è stata sindaco di Viggiù. L'evoluzione, in questo caso, è che c'è una candidatura con una piattaforma politica di estrema destra.

A questo punto, e con una certa confusione in testa, ho deciso di chiedere direttamente a Paolo Diop—che sulla sua bacheca Facebook, tra le altre cose, cita Julius Evola—cosa l'abbia portato a fare questa scelta.

VICE: Ciao Paolo. Anzitutto, puoi dirmi chi sei e cosa fai nella vita?
Paolo Diop: Sono venuto in Italia all'età di due mesi. Il primo periodo l'ho vissuto a Torino, poi mi sono trasferito nelle Marche perché i miei hanno trovato lavoro qui. Sono anche stato con una famiglia italiana che mi ha cresciuto per un bel periodo della mia vita, fino a 10 anni: sono stati quasi come dei nonni adottivi.

Ho sempre vissuto qui a Macerata, e lavoro per una multinazionale del pesce. Adesso sono candidato con Sovranità, che ha Lega e tutti al suo fianco. Speriamo di vincere, ci credo, è sicuramente una bella avventura.

In altre interviste che hai rilasciato ti sei detto "politicamente innamorato" di Matteo Salvini. Quando c'è stato questo colpo di fulmine?
C'è stato due o tre anni fa, quando il nome di Salvini cominciava a uscire di più sui giornali e sui media. Naturalmente dopo l'ho seguito molto, anche perché non mi ci sono buttato subito a capofitto. Ho visto comunque che le sue idee erano giuste. Magari a volte le esprime in modo molto forte; ma questo è dato dal fatto che lui è sempre sotto attacco, quindi naturalmente con certi tipi di persone devi usare certi termini tipo "ruspa." Si è visto che Salvini viene sempre attaccato dai centri sociali e dalla sinistra, quindi credo che a un certo punto, per difesa, debba esprimersi in maniera molto forte, e anche per far capire.

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Poi c'è stata questa foto che Matteo ha fatto vedere a Quinta Colonna su Rete 4, dove mi ringraziava e diceva che era la foto più bella che aveva fatto. Da lì ci siamo sempre mantenuti in contatto e poi c'è stata anche la candidatura.

Io Matteo l'ho sempre difeso, prendendo tantissimi insulti. Perché c'è sempre questa cosa che lui è razzista, ma non è assolutamente vero. È realista più che razzista: è normale che se c'è un milione di africani non è che possono venire tutti in Italia. Dobbiamo dire le cose come stanno.

Quindi vi sentite spesso tu e Salvini, giusto?
Sì, tramite la Lega siamo in contatto. Dovrebbe venire a Macerata dopo il 31.

A proposito di contestazioni a Salvini: che idea ti sei fatto di chi protesta contro il leader leghista?
Lo contesta perché comunque giudicano in base all'immagine che è stata data a Salvini. Non giudicano per conoscenza. Purtroppo, con un'informazione così rapida e diretta, perdiamo di vista le cose più importanti, cioè di andare a vedere effettivamente quello che la persona pensa e dice.

La stessa cosa è successa a me. Io sono attaccato dai miei connazionali per una stretta di mano con Salvini. Allora si giudicano le idee o l'immagine? Quello per me è il vero pregiudizio. La gente non conosce bene quello che Salvini dice o fa. Si dà del razzista a uno come Salvini che tra poco andrà in Africa ad aiutare la Nigeria. Cioè come fai a dire razzista?

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Immagino che si dica razzista perché è a capo di un partito che da vent'anni ha posizioni xenofobe e razziste, e in cui qualche esponente è stato condannato per istigazione all'odio razziale.
Quello è il passato. Qui parliamo di altri nomi: Salvini è la faccia nuova della Lega, è la faccia moderna, la sta modernizzando. Probabilmente vent'anni fa non avrei mai fatto parte della Lega, per i suoi modi e per come era costruita. Ma infatti quella fase lì è finita, ora ne sta iniziando una nuova che infatti sta raccogliendo molto più successo di quella vecchia, e i risultati sono davanti a tutti.

Parliamo della tua candidatura a Macerata con Sovranità, il progetto politico di CasaPound a sostegno della Lega di Salvini. Come è nata?
Io sono sempre stato vicino agli ambienti di destra. Ho sempre sostenuto la destra, anche se l'ho fatto più da militante. Mi hanno proposto questa cosa perché vedevano che ci credevo molto. All'inizio ci ho pensato un po' perché mi sono chiesto che effetto potesse avere sulla gente un nero che si candida con Sovranità.

Ma questo non perché Sovranità abbia qualcosa che non va o un pregiudizio sulle persone nere, ma perché comunque potrebbe dare un pregiudizio che potrebbe creare un danno. Invece mi sono trovato subito bene, la gente ha risposto positivamente e abbiamo ottime possibilità di vincere a Macerata.

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Quanto sei vicino, quindi, agli ambienti di CasaPound?
Sono molto vicino.

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E come ti trovi con loro?
Benissimo. Facciamo riunioni, ci divertiamo. Anzi, ci scherziamo anche sulla cosa che gli altri dicono che sono razzisti. Ogni tanto scherzando dico: "Oh, non è che mi fate la pelle?" Comunque loro sono bravissimi, e mi trattano come tratterebbero qualsiasi altro componente della famiglia. Non c'è nessun tipo di discriminazione, assolutamente.

Qualcuno potrebbe dire che mi usano per dire che non sono razzisti. Ne ho sentite tante, anche che la Lega abbia pagato per dare un'immagine di non-razzismo. Ecco, il mio conto corrente è sempre a zero, non ho mai preso soldi da nessuno e faccio una vita normalissima, come tutti. La differenza è che da nero ho espresso le mie idee.

Probabilmente il vero pregiudizio è arrivato da chi si professa antirazzista e dice di voler accogliere tutti quanti. Sono stati loro ad accusarmi e insultarmi; ho ricevuto insulti da parte di tutta la sinistra, insulti anche pesanti. Probabilmente quelli di sinistra non s'immaginano un nero a destra. In Europa però succede, il Front National ha neri nelle sue schiere, e altrove ci sono neri nei partiti dei conservatori.

Devo dire che un nero che frequenta persone che si autodefiniscono "fascisti del terzo millennio" mi suona un po', come dire, bizzarro.
Ma il termine "fascismo" non è sempre uguale. È questo su cui combatto: fascismo non significa andare contro i neri e gli stranieri, è amare il proprio paese. Poi naturalmente gli stranieri si devono adattare al paese che li ospita. Ma non c'è nessun tipo di razzismo: chi lavora e chi si comporta bene è sempre ben accetto. Con la situazione che c'è adesso in Italia, però, non è più attuabile il tipo di immigrazione che c'era 20 o 25 anni fa. Ora possiamo solo migliorare la condizione delle persone che sono qui, ma non possiamo accoglierne altre, perché daremmo false speranze.

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La mia idea è quella di andare in andare in Africa ad aiutare per evitare che la gente parta. Capisco che ci sono zone di guerra da cui un cristiano fugge perché ci sono quelli dell'Isis. Tuttavia, ci sono molti paesi africani dove questo problema non c'è. Non sono tutti rifugiati politici. Quindi andiamo a lavorare là, a cercare di sviluppare là, andiamo a creare politici seri in Africa, perché anni di colonizzazione hanno creato presidenti che non sanno governare, e da li nascono una serie di problemi.

Prima mi avevi parlato delle reazioni dei tuoi connazionali. Ho anche letto che qualcuno ti ha paragonato al personaggio di Samuel L. Jackson in Django Unchained.
[ ride] Negli Stati Uniti comunque c'è sempre stata questa figura del "negro di casa," e quindi tutte le persone nere che collaborano con i bianchi vengono definiti "negri di casa." Peccato che io non sia uno di quelli, perché io lotto anche per i diritti dei miei compaesani. Sono tutte schiocchezze. Io comunque la prendo a ridere, e dico che è meglio stare in casa piuttosto che a raccogliere il cotone.

Se verrai eletto, cosa farai? Qual è il tuo programma?
Spero di essere eletto e confido nell'intelligenza dei maceratesi, perché ci credo proprio. Il mio programma è ampio, e un punto sul quale combatterò molto è quello sulle case popolari. Andremo a sfruttare una legge che ci permette di controllare i beni all'estero degli immigrati. Perché è inutile che tu vieni a chiedere la casa popolare in Italia e hai quattro case all'estero e mi giri col Mercedes. Non c'ha senso: ci sono tanti italiani bisognosi, e dobbiamo dare la casa a te che hai un Mercedes e quattro case all'estero e stai benissimo nel paese tuo? No, io aiuto la persona immigrata che non ha reddito e casa. Però, mi dispiace, ma preferisco comunque mettere prima un italiano.

Pensi di proseguire la tua attività politica anche se non verrai eletto?
Assolutamente sì. Questa è la prima esperienza, e comunque vada è un successo. Poi continuerò, la battaglia non si ferma qui, è solo l'inizio.

Cos'è per te il razzismo in Italia nel 2015?
Io credo che il razzismo di base non esista. Naturalmente gli stupidi sono dappertutto. Lo sai come si crea il razzismo? Con leggi sbagliate sull'immigrazione e con un'integrazione sbagliata che creano così una guerra tra poveri. Ed è normale che quando c'è una guerra tra poveri parte il pregiudizio e il razzismo.

L'Italia non è un paese razzista, credo anzi che abbia dato dimostrazione di essere un paese aperto e accogliente. Però se noi andiamo a mettere problemi su problemi e mettiamo in difficoltà gli italiani è normale che da lì nasca il razzismo. Io combatto proprio per evitare questo.

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