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Come fingere di essere ricchi su Instagram

Fingere sui social media non è una novità, ma a quanto pare anche pagare per mettere in scena un'esperienza è la nuova normalità.

Personalmente, nella grande scala sociale di Instagram mi ritengo poco meno di una provincialotta. Non ho mai volato su un jet privato, né aspiro a farlo, e direi che lo stesso vale per i miei amici. È una di quelle cose stravaganti che preferisco lasciare a Gucci Mane, o ai Rich Kids of Instagram. Per questo sono rimasta piuttosto sorpresa quando, nella mia altrimenti trasandata bacheca Facebook, ho trovato la foto di un conoscente—che chiameremo Bob—a bordo di un jet privato. Con i piedi sui sedili in pelle color crema e i piloti che si preparavano al decollo sullo sfondo. La didascalia recitava: "Su un piccolo jet verso Roma per il weekend."

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Bob è un tipo appariscente. Oltre a lui, non credo di conoscere qualcuno che porta abiti di velluto rosso e scarpe da tennis Gucci. Le sue foto documentano nei minimi particolari una vita vissuta dopo il tramonto, in una successione apparentemente infinita di tavoli in discoteca e ragazze ossigenate. Da quando ho lasciato Londra, le nostre chiacchierate si limitano a Facebook. A volte quando rientro a casa tardi lo trovo on-line, e lui mi racconta di serate con clienti che pagano le escort con la carta aziendale o degli spettacoli al famigerato Box, il cabaret club di Londra.

Ho sempre osservato la vita di Bob con un misto di orrore e stupore. Ma un jet privato costa minimo 6.000 euro a tratta e dubito che persino lui sarebbe in grado di permettersene uno.

Un classico post Instagram del #RKOI @a_george_life

La verità è un po' più complicata. Si è scoperto che Bob aveva usufruito di una delle tante nuove start-up per il trasporto aereo privato. Tramite una di queste ha acquistato un posto sul volo di ritorno di un jet privato, e a fine soggiorno è tornato a casa in Eurostar. Funziona così: il jet viene noleggiato per portare da qualche parte da un cliente che ci mette un sacco di soldi. Siccome il cliente non tornerà direttamente a casa, però, il jet finirebbe per rientrare vuoto alla base. Società come Victor, Lunajets e Empty Leg Market offrono voli privati a prezzi stracciati a chiunque sia interessato a volare sulla loro destinazione. I prezzi sono più alti di un volo normale, ma più bassi di un jet privato: quando ho controllato le offerte ho trovato un Avignone - Ginevra a 600 euro, e un Palm Springs - Las Vegas per 316 euro.

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Nel giro di un'ora dalla pubblicazione della foto, Bob dice di essere stato contattato da non meno di 16 ragazze che gli chiedevano di poter fare un giro con lui sul prossimo jet. Online, imprese di questo tipo non possono che suscitare risposte vagamente invidiose: su Facebook le foto hanno attirato una magnanimità ridicola e inevitabilmente falsa, con commenti tipo "Te lo meriti, hai lavorato un sacco", "Beato te!" e addirittura un sinistro: "È incredibile, vali milioni (sic) e non hai ancora trovato una fidanzata… Spero che incontrerai una donna speciale che ti ama per quello che sei."

Fingere sui social media non è nemmeno una novità: tanti vengono colti in fallo per aver photoshoppato un selfie o aver pubblicato foto vecchie di anni spacciandole per "nuove". Mentre gli orologi ai polsi dei socialite famosi diventano più vistosi, e i culi delle ragazze con cui fanno serata più sodi, la strategia di Bob è opportunamente grottesca: partire per il week-end, cacciare diverse centinaia di euro in cambio un biglietto per solo Dio sa dove, mentire ai propri amici e documentare il tutto a suon di selfie. Il guadagno viene calcolato in numero di like e in interessamento femminile.

Nessuno ha bisogno di un jet privato, e anche i socialite autentici non se lo possono permettere. Bob stesso ammette che "persino il jet più piccolo di tutti costa attorno a mezzo milione di dollari, più 2000 dollari l'ora per il trasporto… Bisogna praticamente essere dei miliardari." Le offerte sui voli di ritorno dei jet privati offrono un servizio perfetto per un'epoca in cui è fin troppo facile falsificare una foto: quindi c'è chi va oltre, simulando una vera e propria esperienza. Le cose fighe sembrano relativamente normali quando la maggior parte delle foto su Instagram sono pesantemente ritoccate—come se la gente fosse tutta nata così, terribilmente ricca, con le banconote ben pressate e impilate in mazzette.

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Classico post Instagram del #RKOI

Probabilmente il trucchetto di Bob non è più ingannevole del comprare un abito firmato ai saldi, o di prendere un MacBook usato su eBay. Ma dà tutto un altro significato al "pictures or it didn't happen". Quando chiedo a Bob se l'esperienza è stata fruttuosa, mi risponde: "È stato un investimento. Il fine settimana (a Roma) mi è costato circa 2500 euro, ma le foto dureranno per sempre e da quelle sembra che io abbia speso cinque volte tanto…" Sta già godendo dei frutti: a parte gli ammiratori su Facebook, Bob mi assicura che da quando ha pubblicato le foto il suo profilo sui siti di incontri è impazzito.

"Il punto è che la modifica delle foto ha dei limiti," mi dice Bob. Se solo Soulja Boy e il suo gioielliere sapessero quanto. Mi chiedo se un viaggio progettato esclusivamente per essere fotografato limiti l'esperienza, o se è la cosa più vicina allo stile di vita di una celebrità a cui la maggior parte di noi potrà mai aspirare, un'esperienza fatta di acrobazie destinate soltanto a uscire bene in fotografia. Bob dice che vuole usare le sue nuove immagini per attirare ragazze e smascherare la loro falsità. Non so se dice stronzate o meno, ma quando gli chiedo se tutto questo cinema non fosse altro che un esercizio di trolling, mi risponde: "Non lo so. Più una scappatoia senza limiti di budget."

Segui Roisin su Twitter: @RoisinTheMirror