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L'uomo che sussurrava a Cavalli

Siamo andati alla presentazione dell'autobiografia di Roberto Cavalli, con special guest Matteo Renzi.

Ciao. Vi ricordate del famoso stilista Roberto Cavalli, famoso per la sua deliziosa favella e dotato di proprietà linguistiche roboanti come le sue creazioni? Nel caso vi ricordiate solo di lui e non delle sue proprietà linguistiche, vi rimando a questo link che vi illustrerà alla perfezione il concetto.

Una volta assodata la sua palese confidenza con l'inglese, oltre che con il linguaggio istologico della savana, pare che Rob Horses sia ancora più abile con la lingua italiana, talmente abile che ha scritto un libro. Nella fattispecie, ha scritto un'autobiografia. Questa autobiografia si chiama Just Me ed è stata presentata a Milano dall'autore stesso, che portava come fiore all'occhiello, anzi come prezioso accessorio, oserei dire come pochette, il caro Matteo Renzi.

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Vi state chiedendo per quale motivo Matteo Renzi si sia prestato per fiancheggiare questo dibattito socioculturale sulle vicende di un ragazzo che è partito dal nulla, dalla periferia fiorentina, per arrivare a essere il Tarzan dell'alta moda? Bene, me lo sto ancora chiedendo anche io.

In realtà nella frase precedente c'è l'unica risposta plausibile a questa domanda, ovvero che Cavalli ha origini fiorentine. A questo punto uno può aspettarsi di vedere il sindaco Renzi accompagnare altri grandi nomi dell'alta moda italiana come per esempio Dante, Michelangelo, Vasco Pratolini, Leonardo Da Vinci, quando decideranno di presentare la propria autobiografia alla libreria Mondadori. Vi aspettiamo raga.

Eccomi galvanizzata dall'imminente conferenza.

D'altronde, sappiamo che Renzi in questo periodo sta tentando di infiltrarsi in ogni livello del salotto social per sottolineare il suo duro lavoro maqualcunodevepurfarlo di "rottamatore" della vecchia guardia, quindi secondo questo ragionamento gli è lecito passare dalla vetusta agorà politica a un disinvolto catwalk, atto paraculato più volte durante la conferenza grazie al mantra che recita più o meno così: "Il libro di Roberto parla soltanto marginalmente della moda: il punto focale è la vita di un fiorentino. Firenze è la città della moda e della cultura, la moda è parte integrante della cultura e della politica di questo Paese perché crea un sacco di posti di lavoro." Andate in pace. Nel nome di Versace.

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Dato per assodato il precedente sillogismo ecumenico, sappiamo che poche settimane fa, all'appello di Renzi "Tiriamo fuori le idee e le proposte su cui ricostruire l'Italia" Cavalli avrebbe, secondo alcuni, risposto: "La rifarei sicuramente maculata," e da questo interessante scambio di opinioni è nato il conglomero di cui sopra.

Ma andiamo con ordine.

Il caro Marco (ved. foto) e io arriviamo in piazza Duomo, davanti alla libreria incriminata, quando ancora nessuno sembra rendersi conto dell'imminente arrivo di questi due corpi estranei (fra loro), quindi decidiamo di fare un giro e riconosciamo nei paraggi:

1) Quantità incredibile di piccioni che ignorano totalmente la moda animalier e continuano a indossare imperterriti un tristissimo colore grigio molto fuori moda.

2) L'unico vero grande fan di Sir Cavalli presente in loco, ovvero Danilo, giovane stilista che lavora per la linea di moda Seduzioni Diamonds di Valeria Marini. Non vi dico il sogno nel cassetto che abbiamo in comune io e il caro Danilo, ovvero di poter assistere in futuro alla collaborazione tra questi due grandi stilisti in una linea Cavalli Marini che ok non sto a finire la frase. Scusate.

Nessuno troverà mai il mio cellulare.

Insomma Danilo è tutto in ghinghery per incontrare il suo idolo di una vita. Quando gli chiedo cosa ne pensa della sinistra devozione di Renzi alla causa, mi risponde che, esatto, Roby è sempre stato uno stilista di sinistra e che valorizza le donne. Renzi, d'altro canto, è un politico giovane e bla bla bla, per questo la moda è un buon metodo per comunicare con l'elettorato. Il mio amico Danilo mi mostra fiero il suo total look Cavalli ma non ride quando gli rispondo che sono in total look Renzi. Me ne vado con le pive nel sacco, sempre più consapevole che con la moda e con la politica non si scherza.

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Arriva il momento in cui gli unici altri esseri umani presenti sull'uscio della Mondadori che sono i fotografi si fiondano come belve (per mantenersi in linea col brief Roberto Cavalli) su Roberto Cavalli stesso, ma solo io fra tutta la mandria sono l'eletta che riesce a fare una fotografia con il divino, tentando di assorbire per osmosi un po' del marrone della sua pelle.

Nel frattempo il sagace Renzi si dimostra abilissimo nell'evitare con una tecnica camaleontica, per rimanere in tema animale, di venire assalito dai paparazzi. Ovvero, appena vede che tutti seguono Roby, entra dal retro. Roar. Non riesco di conseguenza ad appiopparmi anche a lui per farmi fare una foto ricordo, ma nemmeno mi interessava granché, dato che non aveva alcun tipo di pigmento marrone da captare.

Inizia dunque la conferenza.

Copio-incollo dai miei appunti l'introduzione dell'introduttrice:

Libro pieno di passione di vita. Storia appassionata di una vita divisa fra la famiglia la madre il padre. Padre scomparso. Famiglia ruolo fondamentale. Ricerca di successo sempre complementata da valori fondamentali. Firenze i cavalli gli animali lo sport. Racconti di moda molto autentici. Mondo che fa sognare. Eva moglie ha un ruolo fondamentale. Il sindaco Renzi il 4 luglio 2012 invita Cavalli nel luogo in cui fu trucidato suo padre.

Roberto è emozionato. Applauso.

La verità sconcertante che deduco da questa prima piccola finestra sul magico mondo di Roberto Cavalli è che Roberto ama gli animali, in particolare i cavalli.

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Inizia dunque un pippone di Renzi in cui in pratica sviscera tutte le sue abilità da paraculissimo nel giustificare la sua presenza in quel posto senza tirarsi necessariamente dietro le scomode domande degli scomodi giornalisti presenti sulla quantità di euro percepiti per giustificare la sua presenza in quel posto.

L'abilità sta nel ripetere nelle maniere più fantasiose possibili quel mantra di cui vi parlavo su come la moda e la politica vanno a braccetto.

Segue parte biografica in cui Renzi sviscera altri dettagli strappalacrime della vita di Roby che fanno più o meno così:  "La sua storia non nasce nel glamour. Da giovane cerca di imbroccare le turiste, le americanine."

Cavalli risponde:  "Io lo dico sempre che è per questo che ho imparato l'inglese—insomma, imparato."

Dopodiché i ruoli si ribaltano e Roberto si lancia in una dissertazione politica in cui racconta di come "Oggi analizzo troppo attentamente le cose e non amo tanto il mio prossimo come lo amavo una volta. Ho scoperto i difetti della politica. Sono un ragazzo del dopoguerra. Considero quella dei giorni nostri come la Terza Guerra Mondiale. Italiana. Dalla finanza non ce lo saremmo mai aspettati. Dovrei avere la forza che avevo da ragazzo per ricostruire un futuro. Molte persone mi dicono perché. Ho scritto questo libro perché volevo dimostrare a tanti giovani che hanno paura del futuro che anche io ero uno di loro che desiderava una 500 e un lavoro, che allora era più facile. "

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Toccata dalle parole di Cavalli, mi segno subito nell'agendina di scrivere il suo nome sulla prossima scheda elettorale. D'altronde lui si è sempre prodigato contro l'industria della moda che pensa solo al ca$h e per niente all'arte.

Infatti prosegue raccontando dettagli del suo rapporto eterodosso con il mondo del glam:

"La moda italiana dovrebbe esssere a livelli molto alti oggi, non c'è stata la spinta politica per incentivare il Made in Italy che è un colosso. Oggi ci troviamo superati da una moda francese, che sono marchi. Quando i designer francesi non esistono più e lo sanno tutti. Si dà spago a una moda americana solo perché i grandi marchi riescono a finanziare con la pubblicità molti giornali mondiali. E non è una moda americana ma un'industria americana. Per me il Made in Italy, l'artigianato fiorentino, è stato il mio aiuto. Io ho imparato a Firenze in classe mia, una classe normale di scuola d'arte."

Renzi ricorda che dalla medesima scuola è uscita una ragazza che adesso si occupa della selezione dei colori per l'iPod. I presenti appaiono sconcertati da questa notizia.

La signora si sente esclusa perché ha solo il lettore minidisc.

Finisce la conferenza e ci ritroviamo scaraventati in un mondo parallelo (dicesi stanza a fianco) in cui vassoi carichi di tartine inquietanti vengono assaltati da sciami di giornalisti in modalità scrocco ON. Viene servito pure il nettare di Cavalli, un vino rosso riserva, proveniente dalle sue cantine Tenuta Degli Dei. Questo correlativo oggettivo mi riporta alla mente i bei momenti in cui Roby non metteva ancora la sua prosa al servizio della campagna di Renzi e si concentrava sull'unica reale soluzione ai grattacapi politici di un povero stilista italiano, magistralmente illustrata in un tutorial in cui insegnava a creare un fantastic cocktail, ma really the best.

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 Cin cin.

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Foto di Marco Valli/Cesura

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