Gli spacciatori brasiliani vanno pazzi per i social network

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Gli spacciatori brasiliani vanno pazzi per i social network

Nel tentativo di contrastare il traffico di droga e la criminalità, gli abitanti delle favelas hanno iniziato a diffondere online foto e video degli scontri tra gang. A livello di attività su Facebook, Twitter e Instagram, però, gli spacciatori non...

Nel tentativo di contrastare il traffico di droga e la criminalità, gli abitanti delle favelas brasiliane hanno iniziato a diffondere online foto e video degli scontri tra gang. Questo, per esempio, è stato girato a febbraio, durante un conflitto armato nello slum Villa Kennedy di Rio che per due ore ha visto contrapporsi Comando Vermelho e Terceiro Comando Puro.

A ciò si aggiungono le attività social degli stessi membri delle gang, che usano Facebook, YouTube e WhatsApp per fare sfoggio del loro potere e intimorire i rivali. Di recente, il quotidiano Folha de São Paulo ha fatto ricorso ai profili di "Lacosta" e "Dennis" come fonti per un articolo sulle rivalità sulle colline di Serrinha, nella zona orientale del paese, e Cajueiro, a est. Entrambi gli uomini sono sotto indagini, ma Dennis continua indisturbato ad aggiornare il suo profilo—anche se non ha ancora trovato il tempo di accettare la mia richiesta d'amicizia.

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Così, l'accesso a internet nelle favelas del paese, salutato come una vittoria per le comunità più povere, rappresenta oggi una finestra in tempo reale sulle vite di quanti gravitano intorno alla criminalità organizzata.

Ovviamente non si tratta di una novità. Nel 2012, un sospetto identificato come "Shrek" è finito in manette dopo essere stato riconosciuto in una serie di foto che aveva pubblicato su Facebook. Sempre nel 2012 Nando Bacalhau, un trafficante di Chapadão, è comparso in alcune foto in compagnia di guardie del corpo, armi, catene d'oro e un harem, il tutto nonostante la ricompensa di 2.000 dollari messa in palio per la cattura. È stato arrestato poco dopo la comparsa di quell'album.

Non ho dovuto cercare a lungo prima di trovare i profili di altri criminali ricercati, persone come Marcelo Santos das Dores—che, stando al suo profilo, lavora per "Consegna di Besos". Passando in rassegna tutti questi profili, alcuni dei quali chiaramente falsi, ho notato che molti erano usati anche come strumento per comunicare con gli altri spacciatori. I messaggi pubblicati su bacheche, gruppi e pagine mostrano scambi di informazioni e minacce tra gangster, che commentano con la stessa facilità con cui una zia caricherebbe l'album della sua vacanza alle Baleari.

Tra le immagini più ricorrenti c'è quella del simbolo di Batman, che rappresenta Marcio Jose Sabino Pereira, AKA Paizão Bat-Gol, AKA il papino Bat-Gol, AKA il matematico, AKA l'astronauta, il leader del cartello Terceiro Comando Puro ucciso nel 2012 durante una delle operazioni di antidroga più grandi di Rio. Sui social viene ricordato e celebrato attraverso foto di armi personalizzate e piccole bustine di coca decorate con il simbolo di Batman.

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E come nella migliore delle tradizioni, il linguaggio minaccioso usato contro la polizia è accompagnato da disclaimer con cui gli spacciatori comunicano ai lettori che tutto quello che fanno è rivolto al bene della comunità.

Cercate Terceiro Comando Puro su Twitter, e lo vedrete da voi.

Nelle puntate precedenti:

I cartelli messicani

I jihadisti