L'autobus italiano che trasporta 1200 litri di birra artigianale in giro per l'Europa
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L'autobus italiano che trasporta 1200 litri di birra artigianale in giro per l'Europa

Un pulmino della scuola adibito a trasporto di 21 birre alla spina. Vi viene in mente qualcosa di meglio di un Birra Bus?

“Si, ogni tanto in autostrada ci fermano per curiosità, per capire che cosa facciamo” mi dice Loris indicando il suo pulmino giallo con 21 spine esterne. È un vecchio scuolabus come li si trova nell’area del Bolognese, ma non è adibito più al trasporto di bambini, bensì di birra.

Loris è il proprietario e inventore dell’unico birra bus esistente al mondo e tutti sono i benvenuti a partecipare a sane lezioni sulla birra artigianale Italiana.

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Facciamo un passo indietro nel 2014, quando l’idea era principalmente di sviluppare una rete di distribuzione, portando poi le birre dei piccoli birrifici ad eventi al posto dei birrai stessi. Le birre che Loris voleva distribuire erano scelte, di qualità, artigianali: insomma, di classe. Da qui il gioco di parole del suo brand Birra di Classe” legato al tempo stesso all'idea della scuola, dell’educazione al buon gusto e della scoperta delle birre artigianali.

La classe, la scuola elementare, ci è toccata (e ci ha toccati) tutti, ed era quindi una delle poche cose che potesse coinvolgere emotivamente un pubblico vasto. L’idea della scuola è stata poi declinata in diversi modi per sviluppare altri “servizi”: a parte il servizio di distribuzione di birre di classe, Loris ha poi aperto un locale pilota chiamato l’Aula dove 'fare merenda’.

Pensando poi alla possibilità di portare le birre in giro per l’Italia e non solo, Loris ha avuto l’idea di trasformare uno scuolabus in food truck. Perché limitarsi solamente al cibo e non portare anche un po’ di birra in giro per i festival? E così il birrabus.

Ci ha messo un po’ per trovare il pulmino, poi sono iniziati i lavori. Inizialmente ci ha inserito dentro una cella frigorifero di un ristorante che però lo portava a dover spillare le birre da dentro il Ducato e poi dover uscire e scendere dal bus.

Poi consultandosi con un ingegnere ha sviluppato il progetto per cui tutte le spine potessero essere portate fuori, trasformando il furgoncino in un veicolo speciale, che non passa inosservato. Se la bat-mobile può raggiungere i 560 Km/h, il superpotere del birrabus è quello di poter contenere fino a 1200 litri di birra. E anche di vincere premi: nel 2016 gli è stato assegnato l’award per “miglior nuova idea” al Brussels Food Truck Festival, il più grande festival di food truck in Europa.

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Insieme al birrabus viaggiano una vecchia lavagna e qualche banco. E Loris indossa un look da perfetto scolare: camicia bianca, bretelle e papillon. È un modo per avvicinarsi emotivamente alle persone se non anche fisicamente. La gente si incuriosisce ed è pronta a scoprire qualcosa in più sul mondo della birra artigianale, sedendosi sui banchi e leggendo cosa propone la lavagna scritta con il gessetto. Sebbene ne sappia un sacco di birra, Loris infatti preferisce i food truck festival a quelli dedicati esclusivamente alla birra, perché secondo lui è più opportuno che ci vada il birraio di professione. “Noi portiamo un prodotto di qualità ed un’alternativa, perché ai festival ci sono sempre e solo birre industriali e quindi vogliamo dare la possibilità di scoprire eccellenze e nuovi gusti”. Il pubblico ai festival gastronomici è lì per far festa e può anche stare al gioco molto più facilmente.

Come a scuola, infatti l’approccio di Loris ed il suo birrabus è molto 'elementare': tenta sempre di consigliare una birra che sia in linea con i gusti personali del cliente, soprattutto a quelli che guardano la lavagna-listino con uno sguardo alquanto perso. Io lo incontro all Italian Beer Weekend del beer pub Moeder Lambic, a Bruxelles, approfitto della sua conoscenza e mi faccio consigliare.

La birra che mi suggerisce di prendere è la Margose, prodotta dal Birrificio Pugliese Birranova, e me la spiega con il piglio preciso di un'insegnante di scuola elementare. Per produrla vengono utilizzati il malto di frumento e l'acqua del mare, poi depurata, menzionando che lo stile “gose” nasce a Lipsia, dove utilizzavano l’acqua del torrente che passa per la città. E come per le storie che mi raccontavano in prima elementare - come il processo della fotosintesi clorofilliana e che i pori delle piante si trovano nella parte delle foglie non rivolte verso il sole - sento di aver imparato qualcosa e che mi rimarrà impresso nella mente.

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“Mettere insieme il malto di frumento e l'acqua salata ti dà una nota abbastanza citrica, per cui al palato la prima volta che la bevi ti risulta abbastanza salata. Ma alla seconda sorsata la trovi già più piacevole e ti abitui facilmente. Può essere una birra da aperitivo e va bene con il pesce.”. Il sapore è proprio come me l'aspettavo: salato, ispido. Mi fa pensare alle mie estati al mare e di essere ancora in vacanza.

È un lavoro che lo vede andare in giro circa per metà anno, da marzo fino a fine ottobre, che lo costringe a una vita itinerante, fuori casa dai 4 ai 5 giorni alla settimana. Quando non è sul birrabus si tiene occupato con il birracamper, l’altro bolide Ducato che può contenere il doppio dei litri del birrabus e che utilizza negli eventi più grandi.

In quattro anni ha macinato più di 25.000 km ed è stato invitato a diversi eventi internazionali, l'ultimo in ordine di tempo il Saint-Maur Food Trucks Festival, uno dei più grandi festival in Francia, dove solo due dei 50 food truck non saranno francesi: uno di cioccolati del Belgio, e il birrabus con birre che provengono da tutta Italia.

Rimango nei paraggi per gustare qualche altra birra, come la Fear, una Milk Chocolate Stout del celebre Brewfist, la U Baccarossa di Ca’ del Brado e la GT di Klanbarrique.

In questo caso la classe non è decisamente acqua, anzi.

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