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Tecnologia

Ma chi sono i ricercatori di riferimento di Salvini sui vaccini?

Oggi il Ministro ha ringraziato due ricercatori italiani anti-vax i cui studi dimostrerebbero che i vaccini sono "contaminati".

Da quando è ministro dell'interno, Matteo Salvini ha espresso la sua opinione su molte questioni che riguardano la vita del paese: i migranti, le ONG, i rom e ieri la scorta di Saviano. Oggi, in un'intervista telefonica con l'emittente toscana RadioStudio54, ha detto la sua sulla questione dei vaccini: "Garantisco l'impegno preso in campagna elettorale di permettere che tutti i bimbi entrino in classe, tutti i bimbi possano andare a scuola,” perché ”la priorità è che questi bimbi e queste bimbe non vengano espulsi dalle classi” ha continuato riferendosi ai bambini non vaccinati.

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La dichiarazione, comunque, è una risposta alla domanda di un’emittente che concede ampio spazio alle posizioni free-vax nei propri programmi. Lo speaker, infatti, chiede anche se sarà possibile "levare questo obbligo di vaccinarsi," e Salvini ricorda che ”bisogna ragionare anche con gli alleati" ma ”continueremo, perché ritengo che dieci vaccini obbligatori siano inutili e in parecchi casi pericolosi, se non dannosi.”

A un certo punto della conversazione, il conduttore fa due nomi indicandoli come punti di riferimento del panorama medico anti-vax: Antonietta Gatti e Stefano Montanari. Salvini li saluta calorosamente dicendo "li abbraccio e li ringrazio per il loro coraggio e la loro onestà."

La coppia ha curato uno studio intitolato New Quality-Control Investigations on Vaccines: Micro and Nanocontamination che si propone di rilevare quali nanoparticelle nocive sarebbero presenti all’interno dei vaccini pediatrici e in quali quantità. Sono stati analizzati 44 campioni di trenta vaccini provenienti da Francia e Italia con un microscopio elettronico con rivelatore a raggi X e spettroscopio a dispersione di energia il cui acquisto sarebbe stato finanziato da Beppe Grillo, che poi ha interrotto la collaborazione. Gatti e Montanari sostengono di avere trovato così le prove della contaminazione da nanoparticelle.

Lo studio sarebbe stato condotto nell'arco di 15 anni in modalità che non vengono rese note nel dettaglio. Inoltre, le analisi pubblicate riguardano solo i campioni prelevati dalle fiale di vaccini, senza nessun confronto di controllo con un gruppo di fiale preparate allo stesso modo e contenenti sostanze diverse (pratica che sarebbe stata necessaria per verificare se le nanoparticelle sono presenti anche in queste.) Infine, la percentuale di nanoparticelle individuate è molto bassa.

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Alcuni studiosi avrebbero sottolineato che il loro lavoro contiene diverse lacune. Tra questi, c'è il professor Guido Silvestri, consulente per la vaccination policy del M5S, capo del dipartimento di microbiologia e immunologia dell’università Emory di Atlanta ed editor di Journal of Virology. Per citare il testo della disamina sulla ricerca scritto da Silvestri, la conclusione paradossale è che ”la percentuale dei 'tossici' scoperti da Gatti e Montanari è nell'ordine di 0,00000000000000000005% , il che significa che Gatti e Montanari hanno dimostrato – grazie a Dio – che le preparazioni vaccinali sono purissime.”

Inoltre, lo studio in questione è stato pubblicato sull’International Journal of Vaccines and Vaccination, una rivista scientifica non particolarmente prestigiosa, il cui editore è incluso nella "Beall’s List of Predatory Publishers" — la lista nera dei publisher.

A quanto pare, quindi, un sottosegretario all'Interno come Carlo Sibilia che non crede allo sbarco sulla Luna, non era l'unica sorpresa che dovevamo aspettarci.

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