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Brasile

C'è un'altra malattia tropicale che rischia di peggiorare la situazione col virus Zika

Secondo nuove ricerche, l'esposizione alla dengue prima di quella a virus come lo Zika, rischia di peggiorare esponenzialmente le condizioni del malato.
Photo de Felipe Dana/AP Images

Gli scienziati che si occupano dell'epidemia di Zika in Brasile sostengono che una precedente esposizione alla dengue - un altro virus che si contrae tramite puntura d'insetto - potrebbe aggravare l'infezione.

Una nuova ricerca pubblicata dalla rivista Natura Immunology suggerisce che gli anticorpi sviluppati per neutralizzare la dengue potrebbero confondere lo Zika per lo stesso virus, e che questo gli permetterebbe di entrare nelle cellule umane senza causare un'effettiva reazione del sistema immunitario.

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Il fenomeno è già stato osservato con la dengue, e spiegherebbe perché contrarre questa malattia per una seconda volta comporta spesso un'infezione molto più seria — se il virus appartiene a un ceppo leggermente diverso.

"Questo potrebbe essere il motivo per cui l'attuale epidemia [di Zika] è stata così grave, e perché si è diffusa in aree dove si riscontra prevalenza di dengue," riferisce Gavin Screaton, professore dell'Imperial College inglese a capo della ricerca.

Le infezioni da dengue sono aumentate in maniera esponenziale negli ultimi decenni — se ne stimano 390 milioni all'anno in tutto il mondo.

Lo Zika, che si contrae dallo stesso insetto della dengue, ha cominciato a destare allarme alla fine dello scorso anno quando è stato collegato al numero di neonati brasiliani affetti da microcefalia, caratterizzata dallo sviluppo di una testa molto piccola. Da allora il virus si è diffuso rapidamente in tutte le Americhe.

Leggi anche: Il virus Zika potrebbe minacciare le gravidanze in America "per un anno e mezzo"

"Sappiamo che lo Zika è presente nel sudest asiatico e in Africa da molti anni, eppure non si è diffuso tanto quanto in Sud America," spiega Jeremy Farrar, specialista di malattie infettive e direttore dell'associazione di beneficenza che ha in parte finanziato la ricerca. "Questo è quello su cui la ricerca internazionale deve impegnarsi, e velocemente."

Mentre gli scienziati cercano di capire perché lo Zika sia diventato così virulento e potenzialmente pericoloso in America Latina, la gente comune si sta già adattando alla sua presenza.

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Secondo uno studio pubblicato questa settimana nel New England Journal of Medicine, c'è stato un picco nella ricerca di pillole abortive online.

Con il diffondersi del virus, molti paesi dell'America Latina hanno consigliato alle donne di evitare la gravidanza, ma non hanno offerto accesso alla pillola contraccettiva o all'aborto.

L'Organizzazione mondiale per la sanità ha anche consigliato alle coppie residenti nelle zone a rischio trasmissione Zika di considerare di ritardare un'eventuale gravidanza.

I ricercatori hanno confrontato le richieste di pillola abortiva fatte prima e dopo il novembre del 2015, data del primo segnale riguardo un collegamento tra lo Zika e le anomalie alla nascita. Si è scoperto un aumento di richieste in sette delle otto nazioni in cui lo Zika sta circolando. Venezuela e Ecuador sono risultati in testa alla lista, un aumento del 93 e del 108 per cento, rispettivamente.

La pillola abortiva viene offerta soltanto nel primo trimestre di gravidanza, ma i sintomi della microcefalia appaiono raramente prima del secondo trimestre, durante il quale l'aborto è illegale nella maggioranza dei paesi.

Il dottor Thomas Gellhaus, presidente del Congresso americano degli ostetrici e ginecologi, ha riferito che lo studio ribadisce la necessità di aborti legali.

"La crisi dello Zika rende impossibile ignorare il fatto che le donne di tutto il mondo non hanno accesso a questo servizio sanitario di base."

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