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Tecnologia

Questa Intelligenza Artificiale capisce il linguaggio dei polli

Coccodè. Coccodè.

Nel mondo ci sono 19 miliardi di polli. Pensate a quanti versi emettono ogni giorno. Cosa vorranno dirsi tra loro e cosa vorranno dire a noi? Comprendere il significato dei versi di polli e galline potrebbe rivoluzionare le tecniche di allevamento, per questo, un gruppo di scienziati si è messo all'opera per riuscirci.

I ricercatori dell'Università della Georgia del Georgia Institute of Technology hanno elaborato un metodo per classificare e comprendere tutte queste informazioni. Il team di ricerca della Georgia Tech, guidato dal professor Wayne Daley, ha condotto una serie di studi pubblicati tra il 2014 e il 2016, in cui gruppi di polli da carne venivano sottoposti a situazioni moderatamente stressanti di varia natura: temperature elevate, aumento dei livelli di ammoniaca nell'aria, lievi infezioni. I loro versi venivano registrati con dei microfoni USB standard e l'audio risultante dato in input a un programma di apprendimento meccanico per individuarne le differenze.

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Finora, il software si è rivelato in grado di rilevare in maniera quasi perfetta quando i polli sono sotto stress a causa del calore e i loro gorgogli dovuti a infezioni alle vie respiratorie. L'IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers) ha pubblicato i risultati di questi studi in corso in occasione della IEEE Global Conference on Signal and Information Processing che si tiene ogni anno.

Come riportato a Scientific American dall'allevatore Kevin Mitchell che si occupa della cura di circa un milione di polli nelle Wilcox Farms nello Stato di Washington e nell'Oregon, i polli presentano dei pattern ricorrenti nei versi che emettono. E questi sono utili per capire il loro stato di benessere. Ad esempio, di solito sono più rumorosi al mattino e più quieti la sera. Oppure, quando una gallina depone un uovo, festeggia con una serie di suoni staccati che culminano in un verso più forte.

Ci sono anche suoni diversi nel caso in cui i polli rilevano un predatore aereo o terrestre. Nel primo caso emettono uno strillo breve e con un pitch alto. Tuttavia, dato che mandare l'allarme attira l'attenzione e quindi rende più vulnerabili, i galletti emettono i loro segnali solo se nelle vicinanze si trovano delle femmine per tutelarle. Se sono soli o in compagnia di altri maschi, spesso restano silenziosi. Nel caso, invece, delle minacce terrestri si esibiscono nel suono ripetitivo che tutti quanti associamo ai polli. Ecco, quando ci avviciniamo a un gruppo di polli, in realtà, loro stanno inviando continuamente un segnale d'allarme perché potremmo essere dei predatori terrestri.

Le fasi successive dello studio prevedono di testare un numero maggiore di situazioni ambientali variando ad esempio l'accesso al cibo e all'acqua per fornire ulteriori dati in input agli algoritmi sviluppati dai ricercatori. Tuttavia, dopo aver superato le fasi di test in piccole strutture sperimentali ed essere passati ai pollai commerciali, i ricercatori devono fare i conti con un nuovo problema: l'alto livello del rumore di fondo causato dalle ventole per la circolazione dell'aria e dagli impianti di condizionamento. Questo rende difficoltoso rilevare i cambiamenti più sottili nei versi dei polli. Una volta risolto anche questo problema, la tecnologia potrebbe essere integrata facilmente negli allevamenti rendendoli sempre più smart e ultratecnologici.