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televisione

Guarda il femminismo prendere una piega molto imbarazzante a Sanremo

Nella performance di Michelle Hunziker e delle 'contestatrici del pubblico' era quasi tutto sbagliato.
Screenshot via RaiPlay

Abbiamo finalmente trovato la clip che vale l'iscrizione a RaiPlay: è questa. È tratta dalla serata di Sanremo di ieri e si svolge come segue (alert: paragrafo lungo). Michelle Hunziker ("fasciata in un lungo abito rosa a sirena", specificano i quotidiani più attenti), intona "I maschi" e "Bello e impossibile" di Gianna Nannini. A quel punto dal pubblico cominciano a levarsi donne che contestano la scelta di canzoni che parlano di uomini, e la invitano a riflettere alla luce delle battaglie antiviolenza che appoggia e del fatto "che tutte le donne di Napoli sono delle mamme." Poi arriva dal fondo platea una donna che intonando "Le donne lo sanno" di Ligabue guida un'invasione di palco durante la quale verranno performate alcune delle canzoni più stereotipate sulle donne mai prodotte in Italia: da "Acqua e sapone" degli Stadio a "La fata" di Bennato, con gran finale "Quello che le donne non dicono" scritta da Enrico Ruggeri e portata alla fama da Fiorella Mannoia, riprodotta in schieramento a testa di cinghiale. A questo punto Michelle ringrazia ("portare la femminilità su questo palco è sempre stato il mio sogno") e ricorda che "questa battaglia la dobbiamo fare tutti insieme," e su questa nota arriva Pierfrancesco Favino accolto da un "Ecco, appunto."

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Cringe.

Qualche assaggio da Instagram, se ancora non foste convinti a cliccare su RaiPlay:

Ora, la premessa è che è molto bello che si ricordi al pubblico di Sanremo che la lotta per l'uguaglianza è in corso e che tutti dobbiamo unire le forze! Non è facile comunicare alle masse un concetto così importante! Purtroppo per il flash mob di ieri, però, quando lo si comunica bisognerebbe farlo bene.

Ecco un breve elenco di problemi, solo quelli che escono dallo schermo e ti colpiscono in faccia fortissimo:

1. Ha ragione Hunziker quando finge indignazione con la prima spettatrice che le rinfaccia di aver scelto canzoni che parlano di maschi. "'I maschi' è una canzone che è stata scritta per le donne, da Gianna Nannini"—che, lo ricordiamo, si è sposata con la compagna a Londra per tutelare i diritti della figlia, e si definisce pansessuale. Inoltre, nelle due canzoni cantate veicola un punto di vista femminile sul desiderio, che già per quei tempi è un bel passo avanti, no?

2. Giusto per esemplificare, ecco i testi di alcune delle canzoni cantate, a partire da "Le donne di Genova portano gonne strette - le donne di Genova non ridono per niente;" "È strepitosa - donna bambina - donna vedrai bambina se lo sai!" "Portaci delle rose - nuove cose - e ti diremo ancora un altro sì." È sacrosanto che tutti cantino di quello che gli piace ed è bellissimo avere così tante canzoni sulle donne, ma farne bandiere del femminismo (parola che non viene mai citata onde non turbare il pubblico a casa)? No, dai.

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3. Stonano tutte.

4. A un certo punto si intona "Oh mia bela madunina," resa celebre da Gino Bramieri e da ogni nonno di Milano, per introdurre "Viva la mamma". "La Madonna è la mamma di tutte le mamme…" dice Hunziker.

5. C'è una parte in cui sempre lei viene fatta piroettare in mezzo alle altre come Cenerentola in mezzo ai topini, coronando lo sforzo proppiano degli autori di tracciare la parabola di consapevolezza della conduttrice.

Tutti contenti, comunque, per "Non sono una signora" di Loredana Bertè e "Gli uomini non cambiano" di Mia Martini perché, be', che bomba che finalmente i festival italiani rivendicano di aver dato la fama ad alcune delle canzone più amate e mai dimenticate dalla scena queer di tutto il paese.