Inizialmente si scalda il bicchiere con le mani - la temperatura perfetta per degustare un olio si aggira sui 25°C - poi si avvicina al naso per sentirne i profumi. La cosa più divertente è il momento dell’assaggio: si prende un piccolo sorso e lo si tiene in bocca, si serrano i denti, si aprono le labbra e si aspira facendo entrare rapidamente l’aria. Sembra un po’ la reazione che potremmo avere quando vediamo qualcuno cadere per terra. Il gusto in questo modo si espande. Far entrare l’aria in questo modo permette alle piccole particelle di olio di sparpagliarsi sul nostro palato in maniera uniforme e al nostro campo percettivo di allargarci facendoci sentire meglio i sapori. Inizialmente c’è dell’amaro, poco dopo invece arrivano gli altri profumi e aromi.Secondo la Coldiretti un olio che costa meno di 7 euro a litro non dovrebbe essere comprato, ma secondo me è anche poco” mi dice Giulia. "I costi per produrre un olio di qualità, sano e buono sono molti"
L’olio d’oliva italiano ha dietro un mondo tutto suo, fatto di tradizione e artigianalità, proprio come il vino. Ma a differenza del vino ancora in molti non sembrano interessati all'argomento così tanto, o almeno nessuno ne sa o finge di saperne, forse perché l'olio non è ancora un prodotto che fa status. Sarà che per molti è un ingrediente secondario o perché non se ne parla ancora abbastanza in modo più accessibile a tutti, ma una cosa è certa: non siamo ancora disposti a spendere qualche euro in più per un buon olio extravergine d’oliva e ripieghiamo spesso e volentieri su bottiglie a meno di 5 euro. Stupidamente.Non siamo ancora disposti a spendere qualche euro in più per un buon olio extravergine d’oliva e ripieghiamo spesso e volentieri su bottiglie a meno di 5 euro. Stupidamente.
Per questo motivo ho chiesto aiuto a chi ne sa decisamente più di me: Giulia Vittoria Hanke è una ragazza di 30 anni che produce il suo olio biologico Santi-Hanke a Spoleto, una piccola cittadina in provincia di Perugia.Non sempre il biologico è una certezza, ma di base dovrebbe essere sinonimo di un olio sano, che deriva da olive non trattate e senza agenti chimici, anche se poi la qualità è data anche da altri tantissimi fattori
“Abbiamo deciso di prendere la certificazione bio perché noi da sempre trattavamo il nostro uliveto come un uliveto biologico: non utilizzavamo mai fertilizzanti chimici, tutto veniva concimato con il letame e non abbiamo mai utilizzato agenti esterni” mi dice Giulia. “Da lì richiedere la certificazione è stato uno passaggio semplice e quasi dovuto”. Giulia però mi avverte: “Non sempre il biologico è una certezza, ma di base dovrebbe essere sinonimo di un olio sano, che deriva da olive non trattate e senza agenti chimici, anche se poi la qualità è data anche da altri tantissimi fattori.”L’etichetta resta l’unico vero mezzo che abbiamo a disposizione per capire cosa stiamo comprando
OLIO SOLO EXTRAVERGINE
ATTENZIONE A DOP E IGP
OCCHIO ALLA SPREMITURA A FREDDO
NON PUOI PAGARLO MENO DI 7 EURO
E se spesso un prezzo alto non è sempre sinonimo di qualità, per l’olio il discorso è differente: l’olio buono si paga, eccome. “Secondo Coldiretti un olio che costa meno di 7 euro a litro non dovrebbe essere comprato, ma secondo me è anche poco” mi dice Giulia. “I costi per produrre un olio di qualità, sano e buono sono molti. Tanto per fare un esempio: i terreni vanno curati tutto l’anno, a prescindere dal periodo di raccolta. Poi ogni zona ha le sue difficoltà o i suoi costi: qui a Spoleto, con gli ulivi in collina, ciò che incide maggiormente sul prezzo al litro è di sicuro la raccolta che è per forza di cose fatta a mano. Gli alberi, poi, vanno potati e concimati, e per chi come noi produce un olio extravergine di oliva biologico, senza l’utilizzo di fertilizzanti e additivi chimici, rischia di avere annate con poche olive.”“La scritta sulla provenienza dell'olio è riportata in caratteri molto piccoli, dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile."
LA BOTTIGLIA DEVE ESSERE SCURA
IL PROFUMO DEVE ESSERE VEGETALE
Segui Martina su InstagramSegui Munchies su Facebook e Instagram