FYI.

This story is over 5 years old.

News

Cosa sappiamo di quello che è successo ad Ankara, Berlino e Zurigo

Da Ankara a Berlino, passando per Zurigo, nella giornata di ieri si sono verificati degli eventi sanguinosi che hanno riportato l'Europa in un clima di terrore.
Leonardo Bianchi
Rome, IT

Ieri è stata una di quelle giornate in cui il mondo sembra sul punto di saltare, e in cui succede di tutto nell'arco di poche ore. Da Ankara a Berlino, passando per Zurigo, si sono verificati degli eventi sanguinosi che—pur essendo slegati tra loro—hanno riportato l'Europa in un clima di terrore. Qui di seguito abbiamo raccolto le ultime informazioni verificate in merito.

L'ASSASSINIO DELL'AMBASCIATORE RUSSO AD ANKARA

Pubblicità

Ieri pomeriggio l'ambasciatore russo in Turchia, Andrey Karlov, stava parlando all'inaugurazione di una mostra – intitolata "Da Kaliningrad alla Kamčatka, visto attraverso gli occhi dei viaggiatori" – quando è stato colpito e ucciso da numerosi colpi di arma da fuoco. L'uomo che ha sparato è stato identificato Mevlüt Mert Altıntaş, un poliziotto turco fuori servizio di 22 anni, successivamente "neutralizzato" dalle forze di sicurezza turche.

L'omicida ha spiegato le motivazioni del gesto davanti alle telecamere: "Non dimenticate Aleppo, non dimenticate la Siria. Finché le nostre città non saranno al sicuro, nemmeno voi lo sarete. Chiunque abbia una responsabilità nell'oppressione [di Aleppo e della Siria] ne pagherà il prezzo."

Secondo il fotografo dell'Associated Press Burhan Ozbilici, che si trovava sul posto, Altıntaş era "agitato" ma "in qualche strano modo controllato."

Karlov, dal 2013 in Turchia, aveva attivamente partecipato ai negoziati tra Russia, Turchia, i ribelli siriani e il regime per arrivare ad una tregua ad Aleppo. Oggi a Mosca era previsto un incontro—proprio per discutere della guerra in Siria—tra Turchia, Russia e Iran.

Il ministero degli esteri russo ha definito l'omicidio come un atto terroristico, mentre il segretario di Stato John Kerry ha detto che gli Stati Uniti sono pronti a "offrire il supporto alla Turchia e alla Russia per indagare su questo vile attacco." Donald Trump, in una nota, ha definito l'omicida un "terrorista islamico radicale."

Pubblicità

Secondo Russia Today, il presidente turco Tayyip Erdogan avrebbe chiamato Vladimir Putin subito dopo l'omicidio. Lo stesso presidente russo, parlando in televisione, ha detto che l'assassinio punta a inficiare "la normalizzazione dei rapporti tra Russia e Turchia," così come "il processo di pace in Siria." Putin ha anche dichiarato che "ci può essere solo una risposta: intensificare la guerra al terrorismo. I criminali se ne accorgeranno."

L'ATTACCO AL MERCATINO DI NATALE A BERLINO

Verso le otto di ieri sera un tir si è schiantato sul mercato natalizio di Breitscheidplatz, a Berlino. Secondo le stime ufficiali 12 persone sono state uccise, e 48 ferite.

La polizia sta trattando l'accaduto come un "probabile attacco terroristico."

All'interno del tir è stato trovato il corpo di un cittadino polacco. La società— sempre polacca—proprietaria del tir ha dichiarato che il mezzo trasportava travi d'acciaio, e che il conducente doveva fare una sosta a Berlino. Dal primo pomeriggio di lunedì, tuttavia, non era più stato possibile comunicare con l'autista.

Un sospetto è stato arrestato a due chilometri dalla scena del crimine ed è ancora sotto interrogatorio. La polizia non ha ancora rilasciato alcuna informazione in merito all'identità o alla nazionalità. Secondo alcune indiscrezioni riportate dalla stampa tedesca, invece, il sospetto sarebbe pakistano e sarebbe entrato in Germania un anno fa, attraverso la cosiddetta "rotta balcanica." Questa mattina, la polizia ha fatto irruzione nel campo profughi situato in un hangar abbandonato all'aereoporto di Tempelhof.

Pubblicità

Citando fonti della sicurezza, l'agenzia DPA riporta che il sospetto avrebbe negato ogni coinvolgimento.

Il capo della polizia di Berlino, Klaus Kandt, ha detto di "non poter confermare" che l'uomo arrestato sia l'autore dell'attacco.

In una conferenza stampa convocata alle 11 di questa mattina, Angela Merkel ha dichiarato che—in base alle informazioni di cui si dispone—si tratta molto probabilmente di un "atto terroristico," e che come tale "sarà severamente punito in base alle nostre leggi." La cancelliera, inoltre, ha aggiunto che "la persona che ha commesso il crimine potrebbe aver chiesto protezione e asilo in Germania. Se questo fosse confermato sarebbe particolarmente doloroso sia per tutti i tedeschi che si sono dedicati all'accoglienza dei profughi, che per le persone che hanno bisogno della nostra protezione e che stanno cercando di integrarsi nel nostro paese."

Al momento non c'è alcuna rivendicazione ufficiale da parte di ISIS o di altre organizzazioni terroristiche, al contrario di quanto sostenuto da alcuni media.

LA SPARATORIA AL CENTRO ISLAMICO DI ZURIGO

A Zurigo, intorno alle 17 e 30 di ieri, un uomo armato ha fatto irruzione in un centro islamico sparando diversi colpi alla folla riunita in preghiera. Il centro islamico, situato in un'area universitaria vicino alla stazione centrale, è frequentato soprattutto da somali e maghrebini. Al momento della sparatoria erano presenti— a seconda delle fonti—tra la ventina e l'ottantina di persone.

A quanto riporta la polizia, i feriti gravi sarebbero due uomini tra i 30 ai 35 anni, a cui sarebbe da aggiungere un terzo ferito con lesioni più lievi. Dopo la sparatoria l'attentatore si è dato alla fuga, scatenando una vera e propria caccia all'uomo che si è conclusa a poche ore dall'attacco. Come confermato infatti stamani dalla polizia, il corpo dell'assassino è stato trovato senza vita a poche centinaia di metri dal luogo dell'attacco. Si tratterebbe di un uomo sulla trentina, secondo quanto riportato da un giornale locale. La polizia avrebbe dichiarato che non aveva alcun legame con l'Isis.

Un conferenza stampa della polizia è in programma oggi alle 14.

Thumbnail: foto di Grey Hutton. Segui Leonardo su Twitter