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Tecnologia

Gli impianti cerebrali renderanno obsoleta la pena di morte

Piuttosto che uccidere chi commette gravi crimini, perché non alterare il suo cervello?

La pena di morte è una delle questioni più controverse dell'America. Chi la critica sostiene che la pena capitale sia disumana, facendo riferimento a certe esecuzioni che non hanno ucciso sul colpo il condannato (trasformandosi così in torture). Chi è favorevole risponde che la pena di morte funziona come deterrente per i crimini violenti nella società, e offre giustizia alle vittime. Soltanto 31 stati approvano la pena di morte e l'America è profondamente divisa sull'argomento.

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A prescindere dal dibattito—che non mostra segni di volersi appianare ora che si avvicinano le elezioni del 2016—credo che la tecnologia cambierà l'intera prospettiva sull'argomento nel giro dei prossimi 10 o 20 anni, rendendo una delle questioni più complesse di oggi obsoleta.

Ad esempio, avremo probabilmente impianti cranici tra un paio di decenni che ci permetteranno di inviare segnali ai nostri cervelli che manipolano il nostro comportamento. Questi impianti saranno in grado di controllare atteggiamenti sopra le righe e azioni violente—e forse persino pensieri sgradevoli. Questo tipo di tecnologia porta con sé alcune domande ovvie: invece di uccidere qualcuno che ha commesso un crimine terribile, non potremmo alterare il suo cervello e il modo in cui funziona per renderlo una persona migliore?

Di recente, il dispositivo disponibile in commercio Thync ha fatto notizia per la capacità di alterare il nostro umore. Senza contare che quasi mezzo milione di persone dispone già di impianti cranici, i più per compensare problemi di udito, ma altri per migliorare i problemi dati dall'Alzheimer o dall'epilessia. La tecnologia per cambiare il nostro comportamento e alterare il cervello non è fantascienza. La scienza, in qualche modo, c'è già—e di certo crescerà, specialmente ora con l'iniziativa BRAIN su cui Obama ha stanziato 3 miliardi di dollari, di cui 70 milioni sono stati destinati alla DARPA, in parte proprio per la ricerca sugli impianti cranici.

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I criminali violenti saranno arrestati molto più spesso di adesso, specialmente se le persone saranno dotate di un qualche tipo di allarme per i traumi ricevuti

Alcune persone si lamentano magari che gli impianti sono troppo invasivi ed estremi. Ma risultati del genere—specialmente se si parla di mutare le menti criminali in modo da adattarle agli obiettivi di una società—potrebbero essere raggiunti dall'ingegneria genetica, dalle nanotecnologie o anche dai super farmaci. Infatti, molti criminali ricevono già farmaci potentissimi che li trasformano radicalmente. Dopo tutto, certe persone—e includo tra queste me stesso—credono che i crimini particolarmente violenti siano frutto di un disturbo mentale.

Con possibilità scientifiche di questo genere in vista, che permetterebbero di modificare il comportamento e l'atteggiamento dei criminali, il dibattito su cui la società potrebbe a questo punto concentrarsi non sarebbe se giustiziare o meno le persone, ma se la società debba sostenere o meno il ricondizionamento cerebrale dei criminali—in altre parole, la lobotomia.

Poiché voglio credere che ci sia del bene dentro ogni persona, e penso anche che ogni esistenza umana abbia valore, sono alla ricerca di modi per preservare la vita e massimizzare la sua utilità nei confronti della società.

Un altro metodo che si potrebbe considerare per i criminali nel braccio della morte è l'ibernazione. Il film Minority Report, in cui tre Precog possono prevedere le attività criminali future, mostra altri modi in cui i criminali violenti sono gestiti: in pratica una sorta di stato di animazione sospesa in cui i criminali sognano la propria vita. Dunque il concetto non è inedito. Con questo in mente, forse persino i criminali violenti di oggi dovrebbero poter scegliere legalmente l'ibernazione, per essere riportati in vita nel futuro quando il ricondizionamento del cervello e le nuove tecnologie di prevenzione—come la sorveglianza totale—renderebbero del tutto impossibile per loro commettere atti di violenza.

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A proposito della sorveglianza estrema—quel settore della tecnologia in rapida crescita offre alternative a breve termine per i criminali nel braccio della morte che potrebbero essere considerate una punizione sufficiente. Potremmo tenere perennemente sotto controllo i loro movimenti e monitorarli. E potremmo avere apparecchi per le caviglie che rilasciano un potente tranquillante se viene segnalato un tentato atto di violenza.

La sorveglianza e il controllo degli spostamenti dei criminali sarebbero cose costose, ma forse tra cinque o dieci anni programmi di riconoscimento montati su droni potrebbero essere in grado di gestire la sorveglianza senza troppa spesa. Anzi, potrebbe trattarsi della soluzione più economica mettere un robot alle calcagna di un criminale violento tutto il giorno, un altro tipo di tecnologia che dovrebbe essere qui in meno di un decennio. I criminali violenti potrebbero, per esempio, viaggiare solo su macchine autopilotate, approvate e monitorate dalla polizia locale, e sarebbero sermpre accompagnati da un qualche drone o guardiano robotico.

A prescindere, nel futuro, sarà sempre più difficile fare qualsiasi cosa di sbagliato senza essere beccati. Satelliti, videocamere per le strade, droni, e le persone comuni con le videocamere sui loro cellulari (e tra 20 anni i loro occhi bionici) cattureranno tutto. In poche parole, sarà sempre più difficile commettere un crimine fisico. E se le persone sapessero di essere destinate ad essere beccate, il crimine crollerebbe significativamente. Addirittura, ho la teoria che, nel futuro, i criminali violenti saranno arrestati molto più spesso di adesso, specialmente se le persone saranno dotate di un qualche tipo di allarme per i traumi ricevuti—uno strumento che avverte le autorità quando il cervello di qualcuno sta inviando segnali di problemi o traumi gravi (come potrebbe fare quello della vittima di una rapina).

Inevitabilmente, il futuro del crimine cambierà per colpa della tecnologia. Ecco perché dovremmo considerare ancora una volta di cambiare la nostra opinione sulla pena di morte. La riabilitazione dei criminali tramite la radicale rivoluzione tecnologia in arrivo, così come il mio ottimismo nel trovare sempre qualcosa di buono nelle persone, mi hanno convinto a dichiararmi pubblicamente contrario alla pena di morte.

Qualsiasi cosa accada, non dovremmo continuare a spendere miliardi di dollari dei contribuenti per tenere i criminali nelle prigioni. Il sistema delle prigioni americane costa quattro volte l'intero sistema dell'educazione pubblica degli Stati Uniti. Per quanto mi riguarda, questo fatto economico è una delle tragedie più gravi che accadono oggi nell'economia e nella società americana. Dovremmo sfruttare la scienza e la tecnologia per riabilitare i criminali e far sì che contribuiscano attivamente alla vita americana—così non sarebbero neanche più criminali, ma cittadini che collaborano alla creazione di un futuro migliore per tutti noi.