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Mango, marijuana e mircene, la moda dell'estate

Ecco perché un numero crescente di consumatori di marijuana mangia un mango prima di fumare.

Estate. Niente di meglio per combattere il solleone che un bel succo di mango e vodka da sorseggiare con i piedini in acqua, mentre si guardano le vele andare e venire e andare… ma se, come sembra, il riscaldamento globale ci ha condannati a pioggia e vento fastidioso, e per i piedi in acqua fa troppo freddo, un valido palliativo casalingo è mango e marijuana. Dimenticate la vodka.

Come sostiene Chris Hudalla di ProVerde Labs, anche se questo mix virtuoso è in aumento, è ancora presto per una prova scientifica schiacciante. Di certo c’è che il mango (Mangifera indica) contiene una grande quantità di mircene, un olio essenziale nella classe dei terpeni, che oltre ad essere la causa del profumo di albicocche e arance e manghi, è anche un analgesico. In una cima di marijuana, il mircene si trova in una concentrazione del 2 percento.

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Una molecola di 7-metil-3-metilen-1,6-ottadiene, noto come mircene.

Questo significa che un mango può resuscitare una marijuana scarsa, o dare un valore aggiunto ad una di qualità. In quanto analgesico, il mircene favorirà le note stonate rispetto a quelle euforiche. Per chi volesse sperimentare, è bene ricordare che la pressione bassa è un deterrente da tenere in considerazione. È il caso di dire che l’allergia al mango potrebbe essere letale?

In natura l’aroma del mircene serve alle piante proprio per tenere lontani gli animali da pascolo, e scoraggiare alcuni insetti a favore di altri. L’evoluzione umana ha permesso di evitare l’avvelenamento da mircene limitandone la metabolizzazione. La cattiva notizia, quindi, è che il processo di digestione riduce di molto il suo effetto. Ma Michael Backes, autore di "Cannabis Pharmacy: The Practical Guide to Medical Marijuana", ha la soluzione: le mucose.

Attraverso le mucose il mircene viene assorbito facilmente. Il succo o la purea di mango va tenuto sotto la lingua, nelle guance. Anche il naso è una mucosa. In alternativa, anche una limonata con pepe nero—bevanda comunque estiva—e soprattutto molta scorza, che contiene limonene, un altro terpene. Il tempo perché entri in circolo, fatte le dovute approssimazioni metaboliche, è 90 minuti.

Restando nel campo delle tempistiche, il mircene agevola il passaggio del THC nel cervello attraverso i vasi sanguigni, dimezzando il tempo di attesa per gli effetti dopo aver aspirato. Fatti i dovuti calcoli, significa aggiungere 3 secondi e mezzo di beatitudine. Perché aspettare? Inoltre, il mircene prolunga e rinforza gli effetti del THC anche nella fase finale.

Soprattutto ora che la marijuana medicale è legalizzata sempre più diffusamente nel mondo, l’accostamento del mango rappresenta un’ottima occasione per un salto di qualità alimentare, per due motivi: 1) è ricco di vitamina A e C e fibra, cioè tutto quello che non trovate nel cibo orrendo che la vostra pigrizia da fattoni vi porta a comprare sotto casa 2) è quasi sempre disponibile in quello stesso negozio sotto casa.

Così, se il clima vi impedisce di bagnare i piedi in mare, e le vele che vanno e vengono e vanno lasciano amaramente il posto a un egosurfing compulsivo, potrete consolarvi con un mix di erbe e frutti tropicali gentilmente offerti da madre natura per far tornare l’estate nella vostra umile dimora. E lo so, sarebbe troppo bello, ma non è detto che non funzioni anche con il Solero.