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Tecnologia

I nostri tostapane sono infestati dagli spiriti

Dai televisori fino ai telefoni, passando per le intelligenze artificiali: perché abbiamo così tanta paura della tecnologia?
Immagine: Videodrome

Tristi tropi: il mio tostapane è infestato

Quando in antropologia o sociologia si legge di magia e scienza può spesso capitare di vedere i due termini essere messi a confronto, e non di rado sullo stesso piano. Fondamentalmente antagonisti sin da quando esiste l'uomo, queste due interpretazioni della realtà si sono sempre poste agli antipodi di una discussione sul reale che, di volta in volta, le sfruttava separandole o integrandole.

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Se parlando di magia interpretiamo la realtà attraverso una mediazione tra il sovrannaturale e l'umano come elemento regolatore dei meccanismi terreni, la scienza pone al centro lo studio di tutto ciò che ha un oggetto specifico e che può essere riprodotto e/o analizzato.

Per comprendere quanto i due termini siano concettualmente vicini basta pensare che Levi-Strauss scrisse che la sola differenza tra la magia e la scienza è che la scienza funziona (Levi-Strauss C., Razza e storia, razza e cultura, Torino, Einaudi 2002) — Il motivo è presto detto: la magia, in fondo, si basa su dei meccanismi di senso muniti di una razionalità simbolica e sociale, e non positivo funzionale come la scienza.

In 2001: Odissea nello Spazio, l'intelligenza artificiale che governa la nave arriva a ingannare i protagonisti.

In un articolo di Motherboard UK, Victoria Turk discute proprio di questa relazione provando a a spiegare perché molte persone continuano ad osservare le macchine che utilizziamo tutti i giorni nella nostra vita quotidiana come se fossero marchingegni misteriosi. A pensarci bene, in effetti, quello tra uomo e tecnologia è spesso e volentieri un rapporto di tipo esclusivamente fideistico: non sappiamo bene perché il nostro iPhone funzioni; sappiamo che esiste un gruppo di individui appartenenti a una 'autorità tecnica' che conosce i misteri che si celano dietro lo schermo, e tanto ci basta.

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È innegabile che l'esponenziale progresso scientifico e tecnologico che l'umanità ha attraversato abbia fatto in modo che gran parte delle superstizioni e delle credenze religiose si dissipassero a favore di un pensiero ritenuto più razionale sulla base di criteri funzionali e epistemologici.

Per esempio, l'MIT Technology Review ha calcolato che dopo l'arrivo di internet negli Stati Uniti la percentuale degli atei è cresciuta del 25 percento, cifra che corrisponde al numero di persone che utilizzano internet fino a 7 ore al giorno. È pur vero che, allo stesso tempo, i fenomeni religiosi, sovrannaturali e superstiziosi continuano a essere una parte consistente del paranormale del nostro immaginario.

Non ne siete ancora convinti? Se pensate che io abbia torto dovreste considerare che nell'ultimo secolo, all'interno della nostra colta e avanzata società occidentale, siamo stati capaci di sviluppare un singolare e caratteristico tropo sul sovrannaturale completamente nuovo: quello della tecnologia infestata.

Videodrome di Cronenberg affronta la questione della tecnologia infestata in maniera piuttosto diretta.

A partire dalla pubblicazione nelle sale della prima trasposizione cinematografica del fenomeno dei Poltergeist, nel 1982, è stata aperta una breccia che ha portato a identificare la tecnologia come una cifra fondamentale dell'era moderna, ma che può, potenzialmente, rivelare la sua natura nefasta. Da Paranormal Activity a The Ring, passando per 2001 Odissea nello Spazio e Videodrome, il mondo cinematografico non ha mai smesso di commemorare il mito dell'infestazione tecnologica.

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In concreto, stiamo parlando del perché il tropo della 'tecnologia nefasta' è diverso da tropi simili, e del perché questa manifestazione del paranormale incide a livello antropologico sulla nostra società — Prima di tutto, il tropo è una figura di linguaggio per cui un'espressione, una parola o un simbolo rappresentanti in origine un significato specifico, subiscono una mutazione del concetto a seconda della loro storia e evoluzione. Per capirci, se prima erano bambole o uno specchi a poter essere infestati, oggi qualunque attrezzatura tecnologica può diventare un ricettacolo di forze maledette. Il computer, la televisione o la radio potrebbero essere pieni di fantasmi.

D'altronde basta pensare che le richieste di aiuto al supporto tecnico spesso e volentieri esordiscono con una domanda piuttosto eloquente, "ma la spina è attaccata?"

In ultima analisi perché possiamo ancora arrivare a credere che il nostro comune tostapane possa essere infestato? Dato l'atteggiamento fideistico con cui l'uomo si rapporta alla tecnologia, essa assume simbolicamente una natura ambivalente: è si un oggetto scientifico, razionale e controllabile ma al contempo mantiene un'aura misteriosa—e non possiamo controllarla fino in fondo. D'altronde basta pensare che le richieste di aiuto al supporto tecnico spesso e volentieri esordiscono con una domanda piuttosto eloquente, "ma la spina è attaccata?"

L'interpretazione è inoltre rafforzata dal fatto che spesso gli spiriti si mettono in contatto prima con i bambini che con gli adulti. I bambini infatti, per loro stessa natura, sono inermi di fronte all'eventuale potenziale nefasto delle tecnologie che utilizzano e crediamo debbano essere guidati ed educati al loro uso.

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In The Ring il televisore vomita una bestia demoniaca assassina mentre il telefono squilla senza sosta. Più tecno-fobia di così…

L'interpretazione, che può sembrare molto audace, non dovrebbe stupire: l'irrazionale è spesso uno strumento che viene utilizzato dall'uomo come strumento linguistico e simbolico per interpretare le cesure tra registri e agire all'interno di esse — Pare che l'uomo non riesca a sopravvivere a lungo in uno stato di insicurezza e sospensione.

La medesima interpretazione è declinabile per eventi molto diversi ma che presentano una struttura simbolica simile: degli esempi che possiamo citare sono i famosi rituali del cargo tra i melanesiani o l'approccio all'AIDS come malattia del millennio tra le chiese pentecostali — Esempi di manifestazioni della società in cui gli individui cercano di comprendere la realtà che li circonda tramite i significati simbolici che essi attribuiscono a uno specifico oggetto.

La verità è che per quanto cerchiamo di spacciarci per esseri completamente razionali e in grado di affrontare la realtà in modo oggettivo e scientifico ci è per ora impossibile liberarci del sovrannaturale, sempre pronto a coprire i gap dei nostri discorsi di senso.

Se pensate ancora che la nostra società sia riuscita ad eliminare totalmente le credenze riguardanti gli esseri spirituali dalla propria vita e che credere ai fantasmi sia una cosa ridicola e da persone ignoranti, cercate di ricordare come vi sentite quando la televisione si accende e non sapete perché.