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Asia

La Cina riconoscerà milioni di bambini 'illegali' nati violando la politica del figlio unico

Circa 13 milioni di bambini sono orfani, senza casa, o nati violando la stringente “politica del figlio unico” riceveranno ora i documenti necessari per sposarsi, viaggiare, ottenere assistenza sanitaria e iscriversi a scuola.
Foto di Rolex dela Pena/EPA

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Il governo cinese ha deciso che riconoscerà milioni di persone nate illegalmente in violazione della 'politica del figlio unico', revocata pochi mesi fa.

La modifica di alcuni regolamenti, annunciata nella giornata di mercoledì, darà la possibilità a circa 13 milioni di uomini e donne che sono orfani, senza casa, o secondogeniti nati quando la vecchia legge era in vigore, di accedere a diversi servizi sociali fondamentali come sanità e istruzione. Lo riporta la Xinhua, l'agenza di stampa governativa.

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Le persone senza documenti, conosciute come hukou, si sono viste negare i diritti fondamentali o la possibilità di viaggiare, sposarsi, lavorare e perfino aprire un conto in banca.

A ottobre, il governo cinese ha dato alle famiglie la possibilità di avere due figli; una decisione che ha subito reso necessario affrontare un secondo problema, ovvero come comportarsi con i milioni di bambini nati "illegalmente", senza autorizzazione, e a cui è stata negata la registrazione.

Il governo ha promesso di "risolvere totalmente il problema della registrazione degli hukou," stando a una dichiarazione riportata mercoledì dalla Xinhua. "È un diritto fondamentale del cittadino quello di potersi registrare legalmente… È anche la condizione fondamentale affinché i cittadini possano partecipare alla cosa pubblica, godere pienamente dei diritti e ottemperare i loro doveri."

La politica del figlio unico venne implementata nel 1979, come metodo per rallentare la crescita della popolazione. La norma è stata tuttavia ammorbidita negli ultimi anni, risparmiando alcune regioni del paese, così come determinati gruppi etnici. Il Partito Comunista Cinese sostiene che la legge abbia prevenuto la nascita di circa 400 milioni di nuovi cinesi nel corso degli ultimi tre decenni.

Finché la legge era in vigore, i genitori che avevano due o più figli non potevano registrarli, a meno di pagare un'onerosa tassa che pochi si potevano permettere, specialmente nelle zone rurali. Al momento, il governo stima che le persone non registrate costituiscano circa l'1 per cento della popolazione totale (1.3 miliardi).

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La popolazione cinese, però, sta invecchiando rapidamente. Per questo, in ottobre, la Cina ha deciso di porre fine alla politica del figlio unico, come parte di un nuovo piano quinquennale che ha l'ambizione di guidare la crescita economica dello stato asiatico da qui al 2020. Il piano, approvato dalle maggiori cariche del paese, punta anche sull'innovazione nei settori scientifici e tecnologici, con l'obiettivo di raddoppiare il PIL della Cina entro la fine del decennio.

Sempre nel corso della settimana, la Cina ha anche annunciato che unirà i due piani di assistenza medica attualmente in vigore dando vita a un programma unico, nell'intento di garantire un accesso più equo alla sanità.

Secondo il governo cinese, il nuovo piano offrirà l'assicurazione sanitaria a quasi tutti i suoi cittadini; gli schemi prospettati, tuttavia, richiedono ancora il pagamento di tasse salate che possono rappresentare un fardello significativo per le persone, in particolare per quelle che stanno curando malattie gravi come il cancro.

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