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Italia

La guerra non conosce crisi: l'export di armi italiane nel mondo è triplicato nel 2015

Secondo le indiscrezioni, nel 2015 il valore delle esportazioni di armi italiane è cresciuto del 186 per cento rispetto all'anno precedente.
Eurofighter Thyphoon dell'Aeronautica Militare Italiana. [Foto di Carlos Menendez San Juan/Flickr]

L'esportazione di armi italiane nel mondo è quasi triplicata l'anno scorso, facendo segnare un aumento del 186 per cento rispetto al 2014.

I dati, contenuti nel rapporto consegnato il 18 aprile scorso dalla presidenza del Consiglio alle commissioni di Camera e Senato. sono stati rivelati in anteprima da Nigrizia.

Nel 2015 il valore totale delle licenze di esportazione, necessarie per vendere armi all'estero, ha superato gli otto miliardi di euro. Un enorme salto in avanti rispetto all'anno precedente, quando il valore non aveva toccato quota 2,9 miliardi di euro.

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Secondo quanto riportato da Nigrizia, la maggior parte delle esportazioni avrebbero avuto come destinazione i paesi NATO — quindi, gli alleati dell'Italia.

A guidare la classifica degli acquirenti è la Gran Bretagna, che nel 2015 ha importato armi italiane per un valore di 1,3 miliardi di euro. Nella top ten dei paesi d'arrivo troviamo anche gli Emirati Arabi Uniti e l'Arabia Saudita, entrambi impegnati nei conflitto in corso in Yemen.

All'inizio di aprile VICE News aveva già parlato di un nuovo boom delle vendite di armi italiane, citando l'ultimo rapporto del Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), un centro di ricerca internazionale con sede in Svezia.

Le indiscrezioni di Nigrizia - che si basano su una relazione ufficiale del governo italiano - sembrano sostanzialmente confermare l'analisi del SIPRI.

"Negli anni l'Italia ha consegnato grandi sistemi di armamento, e sviluppato relazioni con nuovi beneficiari," aveva detto a VICE News Aude Fluerant, direttrice del programma Arms and Military Expenditure del centro di Stoccolma.

"Il Paese sembra aver tratto giovamento dal generale incremento del commercio di armi, che segna un 14 per cento in più a livello globale, e mostra alcune importanti commesse per il periodo di riferimento."

Leggi anche: L'esportazione di armi 'made in Italy' è cresciuta vertiginosamente dal 2011 a oggi

Ad assicurarsi la fetta più ampia del mercato sono stati i gruppi più grossi: Alenia Aermacchi, Agusta Westland, Ge Avio, Selex ES, Elettronica, Oto Melara, Intermarine, Piaggio Aero Industries.

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Sono le grandi aziende del comparto armi italiano, la maggior parte delle quali fa riferimento al gruppo Finmeccanica, che dal 2017 prenderà il nome di Leonardo.

A far volare in alto l'export sono stati i velivoli da guerra. In testa alla classifica delle vendite troviamo infatti Alenia Aermacchi - produttrice dell'Eurofighter Typhoon - e Agusta Westland — specializzata nella produzione di elicotteri.

I dati della relazione si riferiscono all'anno passato ma, a quanto sembra, anche nel 2016 gli affari stanno andando a gonfie vele.

Poche settimane fa, per esempio, Finmeccanica ha firmato l'accordo con il Kuwait per la fornitura di 28 caccia Eurofighter. La cifra esatta della commessa non è stata resa nota, ma, secondo quanto riportato da Il Sole-24 Ore, nelle casse del gruppo dovrebbero finire 3,5/4 miliardi di euro grazie all'operazione commerciale.

Risale invece ai primi giorni di marzo la firma del contratto tra Piaggio Aerospace e le forze armate degli Emirati Arabi Uniti per l'acquisto di otto droni non armati P.1HH HammerHead: un affare da 316 milioni di euro.


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Foto in apertura di Carlos Menendez San Juan via Flickr in Creative Commons