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illustrazione di Pietro Amouroso.

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Politică

'Lasciamoli lavorare': il ruspante novembre del governo Conte

Tra tessere stampate che non lo erano, pugni in segno di vittoria e tante foto di gattini o ruspe.
Vincenzo Ligresti
Milan, IT

Mentre sparivano partiti d'opposizione (R.I.P LeU) e alcuni lamentavano non fossero stati ancora resi noti i programmi dei candidati alle primarie del PD, il governo gialloverde ha trascorso il suo sesto mese di vita. Ma non è stato tutto rose e fiori. Di Maio e Salvini hanno iniziato a pungolarsi con una certa puntualità, nuovi dissidenti M5S hanno deciso di boicottare la Lega e la politica è tornata a occuparsi di padri.

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Senza dimenticare, poi, che dopo mesi e mesi di muro e spread sempre più in su, alla fine il governo ha iniziato ad ammorbidirsi nei confronti dell'Unione Europea—contraddicendosi ancora una volta.

Ma andiamo con ordine, e benvenuti a una nuova edizione del recap mensile:

GIORNO 154

1 novembre — Mattarella chiede al Governo di aprire un ‘dialogo costruttivo’ con la Commissione Europea

Lo ha fatto tramite un messaggio, annesso all’autorizzazione a trasmettere alle due camere la legge di bilancio. E non a caso: la Commissione Europea qualche giorno prima l’aveva bocciata, perché ritenuta rischiosa per la stabilità economica dell’Italia.

Ma quello di Mattarella sembra essere stato un messaggio inviato a vuoto. In un’intervista al Corriere della Sera , infatti, Conte dichiara che non vedrebbe il dialogo “come uno scambio di concessioni.”

Intanto, la procura di Catania chiede l’archiviazione per le accuse a Salvini sul caso Diciotti dello scorso agosto. Il documento è a firma del procuratore Carmelo Zuccaro, già noto alle cronache per essere avverso alle ONG.

Da alcuni retroscena, inoltre, pare che alla Lega non piacerebbe affatto la proposta del M5S di bloccare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio affinché il processo non decada. Ospite a Otto e mezzo, il ministro Bonafede ricorda che in ogni caso “è nel contratto [di Governo].”

GIORNO 155

2 novembre — Il M5S rilancia un’intervista in cui l'ex presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem avrebbe invitato i mercati a speculare sui titoli italiani. Ma non era vero niente

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A lanciare il video è la pagina M5S Europa, che lo aveva ripreso a sua volta da Pandora Tv, un sito di news complottista.

Nel frattempo, ci sono nervosismi tra il premier Conte e il sottosegretario alla presidenza Giorgetti (Lega) sulla fattibilità del reddito di cittadinanza. Ma in una diretta Facebook il ministro del Lavoro Di Maio rassicura un po’ tutti, dicendo che per “reddito di cittadinanza, pensioni di cittadinanza e quota 100 […] i soldi ci sono” e per realizzarle—dato che è improbabile rimangano nella manovra—arriverà “un decreto a Natale.”

GIORNO 156

Weekend 3-4 novembre — Il maltempo colpisce l’Italia; Salvini si fa un selfie in “direzione Belluno”

Morti e frane, in particolar modo in Sicilia e Veneto, riaprono la discussione su abusivismo, condoni inseriti nel decreto Genova e ambiente. In Italia, secondo gli ultimi dati dell’Istat, ci sarebbero 20 edifici abusivi ogni 100 autorizzati; per Legambiente, una legge sul consumo del suolo è più necessaria che mai per evitare altri disastri.

Ma non si arrestano i battibecchi interni al Governo sullo stop alla prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Stavolta, ad aggiungere benzina al fuoco è il ministro per la pubblica amministrazione Giulia Bongiorno che, intervistata da SkyTg24, definisce lo stop alla prescrizione “un’atomica sui processi.” Alla leghista risponde il ministro della Giustizia Bonafede, secondo cui “la bomba è la rabbia dei cittadini di fronte all’impunità”.

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GIORNO 157

5 novembre — Di Maio, in visita a Shanghai, chiama per ben tre volte il presidente cinese “Ping”

L’errore avviene durante il discorso tenuto al China International Import Expo, poi in conferenza stampa e infine nella trascrizione della conferenza, corretta in un secondo momento, pubblicata su Facebook.

Il presidente cinese si chiama Xi Jinping.

Nel mentre, il M5S fa finta di ritirare l’emendamento sulla prescrizione (cambiandogli il nome). La Lega non la prende molto bene.

GIORNO 158

6 novembre — La Chiesa dovrà restituire l'Ici che non ha mai pagato allo Stato italiano

Lo ha deciso la Corte di giustizia dell'Unione Europea: si parla di quasi cinque miliardi di euro di tasse sugli immobili non pagate tra il 2006 e il 2011.

La notizia arriva mentre Tria ancora una volta lascia l’Ecofin—la riunione tra i ministri dell’economia dell’Unione Europea—in anticipo. Del resto il commissario europeo agli affari economici Pierre Moscovici e il commissario per la stabilità finanziaria Dombrovskis sono stati, come di consueto, irremovibili: vogliono una correzione "considerevole" della manovra. In caso contrario, la procedura per infrazione potrebbe essere inevitabile.

In tutto questo, arriva una decisione politica non di poco conto: il ministro dell’istruzione Marco Bussetti revoca l’incarico di presidente dell’Agenzia spaziale italiana a Roberto Battiston—che era stato da poco riconfermato. Secondo lo stesso Battiston, si tratterebbe “del primo spoil system di Ente di Ricerca” nella storia della politica italiana.

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GIORNO 159

7 novembre — Il Senato approva il decreto Sicurezza. Ma i dissindenti M5S escono prima dall’aula

In segno di protesta, invece, i senatori del PD pensano bene di usare un linguaggio tipicamente salviniano. I cartelloni sventolati recitano infatti “#menosicurezza #piùclandestini.” Il decreto passa al vaglio della Camera.

GIORNO 160

8 novembre — Rimandata la prescrizione al 2020. Per ora.

Nonostante i ripetuti tweet di Di Maio con l’hastag #BastaImpuniti e le minacce di far saltare il governo sul Fatto Quotidiano , il braccio di ferro nella sostanza (ma non nella forma) sulla prescrizione è stato vinto al momento dalla Lega. Nel vertice tra Conte, Di Maio e Salvini, infatti, viene deciso di mantenere nel disegno dello “spazzacorrotti” la norma sul blocco della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, ma di farla entrare in vigore nel 2020—quando (e se) sarà approvata una nuova legge sul processo penale.

L'Unione delle Camere penali definisce "sciagurate iniziative" i programmi dell'attuale maggioranza di governo e proclama quattro giorni di sciopero.

Inizia anche a circolare un vecchio video del portavoce del presidente del Consiglio Rocco Casalino in cui se la prende con “vecchi” e “down”. Dirà che era una sorta di recita, ma chiederà scusa in più occasioni.

Inoltre, sembra sia stato inserito, oltre a quello per Ischia, un nuovo condono per gli abusi edilizi nei 140 comuni colpiti dal terremoto del 2016. In sostanza, “in quei comuni, quando si presenta richiesta di contributo per la ricostruzione si può fare domanda di sanatoria per interventi precedenti al terremoto realizzati senza permesso,” spiega SkyTg24 . Inoltre, secondo Rossella Muroni, eletta con Liberi e Uguali, in questo modo si crea “un pericoloso precedente,” in quanto “per ogni calamità naturale si potrà proporre una nuova sanatoria.”

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GIORNO 161

9 novembre — Le previsioni dell’Europa, ancora una volta, confermano che il governo era troppo ottimista sulla manovra

Secondo Bruxelles, in quelle che sono le previsioni macro-economiche d’autunno di tutti paesi membri, ci sarà un paese che crescerà meno di tutti (insieme a quello della Brexit). Quale? L’Italia :( Pertanto, il rapporto deficit/pil al 2,4 percento annunciato dal governo giallo-verde sarebbe troppo ottimistico, e andrebbe alla fine a toccare invece quasi il 3. Tria definisce l’analisi “non attenta e parziale.”

Ma l’Europa ci becca sempre con le previsioni sull’Italia? Quasi sempre, ma è capitato anche che sbagliasse—si tratta pur sempre di previsioni.

In ogni caso, l’aumento dello spread è una realtà. Il vice direttore generale Federico Signorini di Bankitalia spiega che “è già costato 1,5 miliardi di interessi in più al contribuente negli ultimi sei mesi rispetto a quanto sarebbe maturato con i tassi che i mercati si aspettavano ad aprile.”

In ogni caso, il titolare del Tesoro vuole rassicurare tutti: "È ovvio che non farò nessuna patrimoniale per correggere l'andamento dei conti pubblici. Non siamo in situazioni greche."

WEEKEND 10 -11 novembre — Virginia Raggi viene assolta. Di Maio si arrabbia coi giornalisti “ infimi e sciacalli

Il sindaco di Roma è stato assolto dall’accusa di falso in relazione alla nomina di Renato Marra—fratello dell’ex braccio destro, Raffaele—a capo della direzione turismo del Campidoglio. Il falso del quale era accusata Raggi "non costituisce reato", si legge nella sentenza. Di Maio, che sarebbe stato pronto a scaricare Raggi se l’esito del processo fosse stato diverso, decide di prendersela coi giornalisti.

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In tutta Italia si tengono manifestazioni contro la riforma Pillon, ma i media si concentrano soprattutto sulla manifestazione “Sì Tav” a Torino. A proposito dell’alta velocità Torino-Lione, Salvini dice che “un’opera cominciata è sempre meglio finirla.”

Il sindaco di Milano e Beppe Sala e Di Maio litigano a distanza sulla proposta delle chiusure domenicali.

GIORNO 164

12 novembre — Salvini annuncia che vuole eliminare il valore legale della laurea e alzare i limiti di velocità in autostrada .

Secondo il ministro dell’Interno, "negli ultimi anni la scuola e l'università sono stati serbatoi elettorali e sindacali” e per questo bisognerebbe affrontare la questione del valore legale della laurea. Il ministro dell’Istruzione Bussetti, però, ricorda che la cosa “non è in programma.”

GIORNO 165

13 novembre — La conferenza ONU sulla Libia a Palermo non è proprio un gran successo

All'appuntamento erano assenti: Putin, Trump, Merkel, Macron e Khalifa Haftar, il generale libico che controlla tutta la Libia orientale. O meglio: a Palermo quest’ultimo ci è arrivato, ma all’incontro con Conte ha detto che la sua apparizione in Sicilia non aveva “niente a che fare” con l’evento. Ha addirittura, poi, stretto la mano al suo grande nemico: il primo ministro libico Fayez al Serraj, il capo del governo riconosciuto a livello internazionale.

Su carta, comunque, si sarebbero ottenuti: degli accordi per organizzare una conferenza nazionale in Libia a inizio 2019 e su nuove elezioni entro la primavera dello stesso anno.

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GIORNO 166

14 novembre — Il Governo viene per la prima volta battuto al Senato. Sul condono per Ischia .

Il senatore De Falco vota con l'opposizione. Paola Nugnes si astiene. "Gravissimo: questo non è un caso isolato, sono diverse settimane che ci arrivano segnali di dissenso da parte di senatori che hanno firmato impegni con il M5S […] De Falco e Nugnes sono già sotto procedura dei probiviri," commenta Di Maio riferendosi a quello che era già successo col decreto sicurezza.

Stefania Pucciarelli, senatrice al suo primo mandato, è stata nel frattempo nominata presidente della commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. La nomina però cozza parecchio con lo storico delle sue dichiarazioni su Anpi, femministe, rom, altre minoranze. Il ministro dei Beni Culturali Bonisoli, invece, tira fuori dal cappello un decreto per cercare di impedire alle piattaforme in streaming (tipo Netflix) di caricare i film prima che escano al cinema.

E con l’Europa? Il governo ha rimandato la manovra ma, numeri alla mano, sostanzialmente è uguale a prima.

GIORNO 167

15 novembre — Toninelli esulta col pugno alzato dopo l’approvazione del Decreto Genova in Senato.

Il ministro dei Trasporti, dopo le critiche, dice che ha soltanto “gioito per i genovesi”. Il decreto Genova, in ogni caso, è legge.

Tra l‘altro, è ancora una volta scontro aperto tra i vicepremier: stavolta su gestione e smaltimento dei rifiuti in Campania. In visita a Napoli, infatti, Salvini ha subito promesso dal nulla, in un modo o nell’altro, nuovi “termovalorizzatori in ogni provincia campana.”

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Ma, al collega, Di Maio ha subito risposto, testualmente, che gli inceneritori “non c’entrano una ceppa” con la Terra dei fuochi.

GIORNO 168

16 novembre — Viene cancellata dal decreto fiscale la norma (voluta dalla Lega) che prevedeva il condono per le somme non dichiarate al Fisco

“Abbiamo completato una riforma che consente alle persone oneste di mettersi in regola con l’amministrazione finanziaria,” commenta il presidente del Consiglio Conte. Peccato che ora ci siano 4mila emendamenti da smaltire, tra cui la sugar tax.

Weekend 17-18 novembre — A proposito di inceneritori: Di Maio dice che “ non sono nel contratto di governo

Anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa si era già detto d’accordo, perché “quando arriva l’inceneritore, o termovalorizzatore, il ciclo dei rifiuti è fallito.”

Berlusconi e Salvini si incontrano a Palazzo Grazioli in vista delle prossime Regionali. Inoltre, il ministro dell’Interno si riscalda per i suoi consueti post natalizi:

GIORNO 171

19 novembre — Conte presenta il piano del governo sulla “Terra dei fuochi” dicendo che “sarà la terra dei cuori”

Sembra, però, che il piano—firmato a Caserta dal triumvirato Conte-Salvini-Di Maio—non sia risolutivo, piuttosto contenitivo. Si parla di rinforzare controlli con la presenza di ulteriori militari, aumentare il monitoraggio per salute e contenere i roghi, ma non di formule per ridurre il problema a monte.

La conferenza stampa di presentazione del piano, inoltre, viene disertata da Salvini (sconfitto per il momento sugli inceneritori) , il quale dice di avere già un altro impegno istituzionale: la cena di gala al Quirinale in onore dell’emiro del Qatar.

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GIORNO 172

20 novembre — Il Procuratore di Catania Zuccaro dispone il sequestro della nave Aquarius per illeciti nei rifiuti

Nel rivendicare il salvataggio di 80mila persone in tre anni di operazioni SAR, Medici senza Frontiere, che gestisce Aquarius insieme a Sos Mediterranée, parla di un “estremo, inquietante tentativo di fermare a qualunque costo la nostra attività di ricerca e soccorso in mare” e ribadisce “la legittimità e la legalità della nostra azione umanitaria.”

Salvini, da statista, commenta così l’accaduto:

Inoltre, il ministro dell’Interno dice che “o si approva [ il decreto sicurezza] entro il 3 dicembre, o salta tutto.” Poi ritratta. E di Maio rassicura: i parlamentari M5S saranno “leali”.

GIORNO 173

21 novembre — L’Unione Europea ri-boccia la manovra dell’Italia. “Ora aspetto anche la letterina da Babbo Natale,” commenta Salvini.

Il giudizio negativo da parte dell’Unione Europea sulla manovra e l'apertura di una procedura per deficit eccessivo era preannunciato, ma c’è poco da scherzare: secondo Il sole 24 ore , se anche gli Stati membri entro due settimane esprimeranno parere negativo sulla manovra, potrebbe aprirsi un iter lungo di trattative, che in caso di sanzioni potrebbe costare tra i 4 e i 9 miliardi di euro.

Secondo alcuni retroscena del Corriere della Sera , il ministro alle Politiche Europee Paolo Savona sarebbe preoccupato e avrebbe suggerito di riscrivere la manovra. Sempre sullo stesso giornale, poi, Moscovici risponde a Salvini: "non sono Babbo Natale […] e penso si debbano trattare queste questioni con rispetto reciproco, serietà e dignità.”

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Ma perché non distrarre tre e più milioni di follower con dei bei gattini?

GIORNO 174

22 novembre — Dietrofront: il ministro del Lavoro Tria ammette che lo spread ancora più alto non aiuterebbe i tassi dei mutui. Iniziano i primi segnali di distensione da parte del governo italiano dopo mesi di muro con l'Unione Europea.

Conte parla di “rimodulazione in Parlamento di alcuni interventi,” Di Maio di “margini di dialogo”.

Ma c'è un grosso colpo di scena sul Mediterraneo: dopo l'accusa a carico di Aquarius, tre Ong (Proactiva Open Arms, Mediterranea, Sea Watch) dichiarano che torneranno a lavoro per salvare vite umane. L'annuncio arriva dopo la "preoccupazione," da parte dell'Alto commissariato dell'Onu, per la "continua campagna diffamatoria in Italia contro le Ong impegnate nelle operazioni di soccorso nel Mediterraneo," così come "la criminalizzazione del lavoro di chi difende i diritti dei migranti."

23 novembre — Di Maio annuncia che circa sei milioni di tessere per il reddito di cittadinanza sono già in stampa.

Nel frattempo, ha anche rinunciato ad andare a Corleone, dove avrebbe dovuto parlare in favore del candidato sindaco M5s Maurizio Pascucci. Il doveroso dietrofront del vicepremier è arrivato dopo che Pascucci ha affermato di voler "aprire il dialogo con i parenti dei mafiosi" e pubblicato una foto assieme al nipote del boss Provenzano.

Arrivano anche i conti di Banca Italia: nei sei mesi in cui il Governo è stato in carica, lo spread sempre più alto ha fatto bruciare 85 miliardi di risparmi delle famiglie italiane. E gli investitori esteri sui nostri titoli starebbero iniziando a darsela a gambe.

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Weekend 24-25 novembre — A Pozzallo sbarcano 236 migranti

Lo sbarco è avvenuto dopo il solito braccio di ferro tra Italia e Malta. I migranti sono stati "in mare per tre giorni senza cibo né acqua," ha scritto l'Unhcr.

Nel frattempo, Conte e il presidente della Commissione europea Junker si incontrano per discutere della manovra bocciata. "Confido che con il dialogo si possa evitare l'apertura della procedura" di infrazione, dice il presidente del Consiglio italiano.

Tanto che alla fine il governo "limerà i decimali": il rapporto deficit/pil passerà da 2,4 a 2,2. Tradotto: verranno investiti 3,4 miliardi in meno (che comunque non c'erano) e verranno rimandati reddito di cittadinanza e quota cento.

Ma ci sono nuove beghe per Di Maio: Le Iene mandano in onda un servizio in cui un uomo denuncia di aver lavorato in nero per la ditta di suo padre. Nei giorni successivi ci saranno ulteriori denunce, e la vicenda, piuttosto inevitabilmente, farà tornare a galla quelle di altri due padri, quelli di Maria Elena Boschi e Matteo Renzi.

GIORNO 177

26 novembre — Salvini si fa foto sulla ruspa che ha abbattuto una delle ville abusive confiscate ai Casamonica a Roma

Poi posta il tutto sui suoi social:

Frattanto, la corte d'appello di Genova conferma il recupero dei 49 milioni di euro della Lega sottratti allo Stato.

27 novembre — La Camera vota la fiducia al Decreto Sicurezza

La fiducia, passata con 366 sì, è stata posta per aggirare i 600 emendamenti presentati dalle varie forza politiche. Stavolta non si è registrato nessun dissidente tra i parlamentari M5S, solo qualche "assenza" giustificata.

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28 novembre — Il Decreto sicurezza (o "Decreto Salvini") diventerà legge

Il decreto è stato approvato in via definitiva alla Camera con 396 sì e 99 no, e dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale diventerà legge. Ma quali effetti avrà davvero? Soprattutto sul restringimento all'accoglienza ai migranti? Quasi sicuramente questi:

Nel mentre, il governo italiano cambia idea su una promessa fatta appena due mesi prima: non sottoscriverà più il Global Compact for Migration, il documento dell’ONU sull’immigrazione. Conte spiega infatti che "è un documento che pone temi e questioni diffusamente sentiti anche dai cittadini," e ritiene importante "parlamentarizzare il dibattito e rimettere le scelte definitive all’esito di tale discussione."

In serata, ospite a Otto e Mezzo, una Laura Castelli un po' 'riservata' e messa alle strette dichiara che sì, è vero: le tessere per il reddito di cittadinanza sono già in stampa, ma per "altri dettagli" bisognerà attendere:

29 novembre — Dopo che Di Maio e Laura Castelli hanno detto che già si stanno stampando le tessere per il reddito di cittadinanza, lo stesso Di Maio smentisce

Ma chi è il nuovo presidente dell'Istat, designato dal Consiglio dei Ministri? Si tratta del demografo leghista Gian Carlo Blangiardo. Ha scritto libri come Immigrazione. La grande farsa umanitaria. I sindacati di settore hanno protestato sul suo incarico, sostenendo che è "a rischio l'indipendenza e l'imparzialità della statistica ufficiale."

30 novembre — "Di Maio si è intestato un emendamento sui terremotati che si fa da tre anni," scrive II Post

Una perfetta sintesi di cosa è successo l'ha fatta Simone Baldelli di Forza Italia, il parlamentare che presenta di anno in anno la proposta: