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Musica

Recensione: Post Malone - beerbongs & bentleys

Se per te il rap non è contenuti ed emozioni ma solo un modo per non pensare a niente, allora beerbongs & bentleys è il tuo nuovo album preferito.

Post Malone ha praticamente chiuso i battenti su qualsiasi discussione critica della sua musica in un'intervista rilasciata lo scorso novembre a una testata polacca. Le sue esatte parole: "Se cerchi i testi, se vuoi piangere, se vuoi pensare alla vita, non ascoltare hip-hop. Ci sono canzoni hip-hop bellissime in cui si parla di vita, si sputa roba vera, ma ora come ora non c'è molta gente che lo fa. Quando voglio piangere, quando voglio sedermi e piangere un po', ascolto Bob Dylan".

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Non c'è davvero nulla da dire di Post Malone se non che la sua musica è forse la cosa più 2018 che potete ascoltare oggi, e che il suo merito è quello di aver colto alla perfezione lo spirito del tempo che vive. La sua è musica senza la minima pretesa se non quella di intrattenere, e ci riesce usando beat tanto rigogliosi quanto meccanici, giardini sospesi sulle cime di grattacieli. A colorare il loro verde e il loro grigio c'è quel fiore di voce che si ritrova e usa per intonare melodie su melodie, le vocali come liquidi cristallini. Non dice niente di interessante, quella voce, ma lo dice bene. Anzi: lo dice in modo piacevole. Ascoltare Post Malone è come partecipare all'incontro di boxe più dolce della tua vita. Puoi anche cominciare sulla difensiva, ma prenderai tante di quelle carezze vocali che finirai stremato e felice, senza un pensiero in testa.

Alla luce di questo difficile, se non impossibile, stabilire i rapporti di qualità e importanza tra i pezzi che compongono beerbongs & bentleys. Perché "Otherside", "Rich & Sad", "Candy Paint" e "Zack and Codeine" non dovrebbero avere il successo assurdo che hanno avuto "rockstar" e "Psycho"? Soprattutto "Otherside", forse il momento migliore dell'album dato che è l'unico brano della carriera di Post in cui canta in modo così espressivo da riuscire a tirare fuori un pezzo malinconico in cui sembra veramente coinvolto?

Il problema, o il pregio, di Post è proprio questa sensazione di distacco e spensieratezza che traspare dalla sua voce artistica: c'è chi si diverte a navigare un mare in tempesta e chi, come lui e i milioni di ragazzi e ragazze che lo ascoltano, preferisce abbandonarsi a una pacifica corrente. Nei rari casi in cui questa si interrompe, o con un'insipida ballatina acustica ("Stay") o con generico g-funk pettinato ("Same Bitches"), l'impressione di mielosa quiete si fa più vaga. Ma non rischia veramente di perdersi, sorretta da una tracklist lunga come il più confortevole delle apocalissi possibili.

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Sempre in quell'intervista, Post diceva che ascolta hip-hop ogni volta che vuole divertirsi, pensare positivo. "Penso che l'hip-hop sia importante perché unisce la gente, è un modo per essere felici assieme". Proprio questa è la chiave del successo di beerbongs & bentleys: non sfida l'orecchio, non richiede all'ascoltatore di confrontarsi con qualcosa che non conosce, non dice nei suoi testi nulla di significativo, non da fastidio a nessuno. Si concentra solo sull'essere piacevole, riuscendoci.

beerbongs & bentleys è uscito venerdì 28 aprile per Republic / Universal.

Ascolta beerbongs & bentleys su Spotify:

Tracklist:

1. Paranoid
2. Spoil My Night (feat. Swae Lee)
3. Rich & Sad
4. Zack and Codeine
5. Takin' Shots
6. rockstar (feat. 21 Savage)
7. Over Now
8. Psycho (feat. Ty Dolla $ign)
9. Better Now
10. Ball For Me (feat. Nicki Minaj)
11. Otherside
12. Stay
13. Blame It On Me
14. Same Bitches (feat. G-Eazy & YG)
15. Jonestown (Interlude)
16. 92 Explorer
17. Candy Paint
18. Sugar Wraith

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