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Pipì in bocca

Fare i gargarismi con la propria pipì: la ricetta infallibile per un sorriso perfetto.

Foto di Kara-Lis Coverdale

Secondo l’Agenzia Americana per l’Igiene Dentale, al giorno d’oggi lo sbiancamento dei denti è il trattamento cosmetico più richiesto. Solamente l’anno scorso, gli americani hanno speso più di 1.4 miliardi di dollari in prodotti per l’igiene dentale con l'obiettivo di ottenere il classico sorriso hollywoodiano.

Ma ci sono due cose che la gente non sa: innanzitutto, la maggior parte delle celebrità dal sorriso smagliante, da Ryan Gosling a Ryan Seacrest, non ha denti, ma protesi in porcellana (e quelle cose costano davvero un occhio della testa). Inoltre, il segreto per un sorriso perfetto è nascosto da sempre dentro ognuno di noi, dalle parti di peni e vagine.

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Proprio così: l’urina è il miglior prodotto per lo sbiancamento dentale che si possa trovare. Non ha additivi chimici, non costa nulla e funziona alla grande. Già nell’antica Roma, grazie alla funzione di detergente naturale esercitata dall'ammoniaca contenuta nell'urina, la gente usava la pipì per sbiancare i denti e pulire piatti e vestiti. I Romani pisciavano ovunque e avevano un impero sconfinato. Quindi, mentre ero in vacanza con la mia famiglia in un resort all-you-can-drink, ho iniziato a fare i gargarismi con la mia pipì sperando di ottenere un sorriso più splendente.

Mentre stavo ultimando i preparativi per la partenza, ho messo in valigia un libro sull'urinoterapia (ovviamente scritto da tedeschi), e ogni volta che mi sorgevano dei dubbi sul progetto, iniziavo a sfogliarlo come se fosse una Bibbia—cosa che per me è poi effettivamente diventata. L’insegnamento principale che mi ha dato il libro è il seguente: non è assolutamente strano o disgustoso fare qualsiasi cosa con la propria pipì, a parte tirare lo sciacquone o provocare un orgasmo a un uomo d’affari giapponese su Skype. E soprattutto, non è strano pisciare in un bicchiere, portarselo alla bocca, fare i gargarismi e poi ingoiare e assaporare il liquido nel palato come fosse vino. Non è assolutamente una cosa strana.

Le prime volte la pipì era quasi arancione, super salata e con un sapore degno dei bagni di un Walmart messicano. Solo una volta ho avuto un conato e ho iniziato a piangere, ma almeno sono riuscita a curare il mal di gola.

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Col tempo ho iniziato a capire che il problema della mia pipì riguardava non solo quello che avevo mangiato, ovvero grosse quantità di sale e insalata di cavolo, ma anche il fatto che fossi troppo sobria. Ho scoperto che l’alcol rende la pipì molto più tollerabile sia a livello fisico che psicologico (cosa che invece non fa il caffè). Una volta ho ingoiato un bicchiere di pipì che aveva il sapore di un espresso amaro. Certe sostanze non vengono assimilate completamente dal corpo—esempio classico è l’acido negli asparagi. Conscia di queste particolarità, ho iniziato a regolare il mio consumo di cibo e bevande in base al sapore che volevo dare alla mia pipì.

Durante tutta la vacanza ho continuato a fare capatine al bagno per leggere il libro, e alla fine la pipì è diventata la risposta a ogni problema. Mio padre aveva mal di stomaco, e io gli ho prontamente spiegato come bere urina alleviasse la nausea. Mia madre ha detto di sentirsi grassa, così le ho parlato di un rimedio contro l’obesità che consiste nell’avvolgersi in pellicola trasparente e urina per due ore al giorno. A mio fratello è venuto mal d’orecchi, e io ho insistito perché ci versasse dentro qualche goccia di pipì. Presto la situazione è sfuggita di mano, e alla fine della vacanza tutti sapevano che ero fissata con la pipì, così ho spiegato apertamente il perché delle mie lunghe soste in bagno. Mia madre ha voluto confrontarsi con me su questa mia nuova abitudine, ma io le ho assicurato che tutto era assolutamente salutare, naturale, sostenibile e non-tossico. Ha smesso di parlarmi.

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Alla fine della vacanza i miei denti non avevano raggiunto la brillantezza sperata, ma c’era stato qualche miglioramento. Ho anche ripreso a fumare, e sono convinta che l’urina combatta gli effetti negativi della nicotina sui denti. In più, inalare urina può alleviare i sintomi di asma e altri problemi respiratori.

La cosa più importante che ho imparato da questa esperienza è che la pipì è magica e può fare praticamente qualsiasi cosa. Così come la gente comune potrebbe ottenere un sorriso hollywoodiano facendo gargarismi con l’urina, anche Hollywood, se fosse sommersa da uno tsunami di urina, potrebbe risolvere la maggior parte dei suoi problemi: il Parkinson di Michael J. Fox, il lupus di Nick Cannon, la faccia di Roger Ebert, l'affiliazione di John Travolta a Scientology…

Nel caso l'articolo vi avesse instillato la voglia di bere della pipì, ho creato un’utile lista di cose che ho imparato leggendo il libro sull'urinoterapia. Ora scusatemi, ma devo andare in bagno.

COME BERE LA PROPRIA PIPÌ

1) Controllate di non avere l’uretra infiammata… a meno che non vogliate uccidervi.

2) Trovate un bicchiere carino da cui vi faccia piacere bere per controbilanciare lo stress a cui sarete sottoposti. Magari una tazza con sopra la vostra foto di laurea. Io ho scelto un barattolino per le analisi.

3) È ora di fare la pipì. Fate attenzione a non prendere il primo getto di urina perché è pieno di batteri e non dovrebbe essere bevuto (mentre quella che viene dopo dovrebbe essere consumata sempre e comunque).

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4) Vi ricordate quando eravate vergini e vi divertivate a bloccare il getto in modo da “durare di più” o allenare la vagina? (Lo facevano tutti, no?) Ecco, per evitare di pisciarvi sulle mani mentre raccogliete la pipì dovete fare una cosa simile.

5) Una volta raggiunta la giusta quantità, spostate il bicchiere e finite di pisciare. Complimenti! Avete ottenuto un bel bicchiere di urina.

6) Dovete iniziare con i gargarismi il prima possibile, perché più aspettate, più l’ammoniaca nella pipì aumenta. L’ammoniaca è la sostanza che dà un cattivo odore e sapore all’urina ed è un po’ velenosa, ma si tratta anche di ciò che permette di sbiancare i denti, perciò credo che il tempo di attesa dipenda esclusivamente da voi e da quanto volete ottenere quel sorriso.

7) Riempitevi la bocca con la pipì calda. Non siate timidi. Cercate di tenerla in bocca il più possibile e poi deglutitene un po', a piccoli sorsi. Oppure ingoiate tutto. Tanto non vi vede nessuno, no?

8) Sciacquatevi la bocca.

9) Ritrovate il contegno e rientrate in contatto con la società. Non dite a nessuno cosa avete fatto. Tenetelo segreto e continuate la vita di tutti i giorni come se non vi foste—in pratica—mai pisciati in bocca.

10) Ripetete il processo circa 1000 volte e avrete un sorriso smagliante. Forse nel frattempo sarete anche diventati dei feticisti dell’urina.

Non penserete mica di chiudere il post senza aver visto il video diario dell’esperienza di Kara, vero?