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Come cambia la vostra estate una volta compiuti 25 anni

Non esiste segno più evidente del fatto che siete cresciuti quanto il modo in cui trascorrete i mesi che vanno da giugno a settembre. Abbiamo messo insieme una serie di punti che ve lo faranno capire.
Niccolò Carradori
Florence, IT

Bentornati nel nostro reparto benessere e lifestyle per over 25, l'angolo in cui analizziamo punto dopo punto quali sono le certezze che perdete e gli scompensi emotivi che acquistate una volta superati i cinque lustri di vita.

Dopo aver ragionato sulle nuove abitudini di ogni 25enne, stavolta prenderemo in esame i cambiamenti che avvengono nella stagione che più di tutte incarna l'adolescenza: l'estate. Non esiste, infatti, segno più evidente del fatto che avete varcato lo Stargate della maturazione più del modo in cui passate i mesi che vanno da giugno a settembre.

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Qui sotto ho elencato una serie di punti, positivi e negativi, che dipingono lo scenario che dovreste cominciare ad aspettarvi o che già state sperimentando.

INIZIATE A FANTASTICARE SUI MODI IN CUI IMPIEGHERESTE L'ESTATE SE AVESTE L'OPPORTUNITÀ DI TORNARE INDIETRO

Che abbiate passato i mesi estivi svegliandovi alle due di pomeriggio per poi attendere, vegetando, l'ora buona per uscire nuovamente di casa o che vi siate dati da fare in maniera più utile, non fa differenza. Il punto è che adesso non avete più potere decisionale sulla vostra libertà, perché non esiste.

La nostalgia è ciò che per prima fa capire che le cose sono cambiate. Cominciate a provare un piccolo senso di invidia verso i tizi nevrastenici e ansiogeni che stanno per dare la maturità. Per alcuni attimi accarezzate addirittura l'idea di ritrovarvi in classe durante la terza prova, stavolta con la certezza che ripassare tutto ciò che è accaduto dopo la Seconda Guerra Mondiale sarà completamente inutile.

Se non provate questo questo piccolo senso di frustrazione quando ripensate alle estati passate ci sono solo due possibili spiegazioni: o la vostra adolescenza è stata una merda, oppure avete raggiunto quella stoica accettazione dell'età adulta che tutti agognano.

LA VOSTRA FOMO ESTIVA SI È ESAURITA DEL TUTTO

La nostalgia ha un solo, vero—ma vitale—lato positivo: non siete più attanagliati dal bisogno di divertirvi a tutti i costi. Ormai avete superato quella fase in cui pensavate che l'estate dovesse essere un perpetuo baccanale di esperienze e felicità.

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Programmare vacanze che spesso si rivelano insoddisfacenti, partecipare a festival ed eventi, fare cose perché quando ti ricapita di tornare a Berlino: adesso la preoccupazione di mancare queste opportunità non vi tocca più.

Avete raggiunto quella specie di Nirvana che vi permette di vedere l'estate come un semplice periodo dell'anno in cui avete a disposizione delle vacanze.

Una tipica situazione da festival. Foto di Roberto Seclì.

I TORMENTONI ESTIVI VI DEPRIMONO

D'accordo, i tormentoni estivi deprimono ogni essere umano dotato di senso acustico, ma qui stiamo parlando di vera e propria intolleranza. Adesso provate uno slancio assassino quando nel traffico affianchiate una macchina di 18enni che ascoltano a ripetizione il brano di qualche analfabeta di ritorno affiliato alla SIAE.

Siete ormai in quel limbo di distacco che vi ha fatto perdere anche solo la cognizione di quale sia il tormentone estivo dell'anno corrente, e l'ultimo che vi ricordate vagamente, purtroppo, è " Au Se Eu Te Pego".

GIUGNO E LUGLIO SONO I NUOVI APRILE E MAGGIO

Passati i 25 anni, se siete molto fortunati, dovreste aver finito l'università ed esservi trovati un lavoro. Nel qual caso ovviamente il tempo in cui giugno e luglio significavano al massimo dover preparare qualche esame e poi cazzeggiare è finito.

Adesso sono stati inglobati per sempre nello spettro dei mesi dell'anno in cui si deve essere produttivi. Solo chi ha provato l'ebrezza dei postumi da sbronza in ufficio con una temperatura media che supera i 39 gradi sa di cosa sto parlando.

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SIETE DIVENTATI GLI EX GIOVANI DEL VOSTRO STABILIMENTO BALNEARE

Ok, forse non a tutti è capitato di frequentare per anni la stessa località marittima ed essersi creati una specie di cerchia di amici dell'estate, ma se fosse il vostro caso sappiate che è un ottimo barometro per valutare quanto la vostra vita estiva sia cambiata.

Oggi, i prepuberi che un tempo vedevate passare la giornata davanti ai videogiochi cabinati del vostro bagno di sera escono negli stessi locali in cui andate voi. Raccattando delle stoppe che non siete più in grado di reggere. Il bagnino tabbozzo che vi ha sempre tampinato con frasi lascive ha smesso di considerarvi in favore delle neoventenni che fino a qualche anno fa venivano accompagnate dalla mamma.

Insomma, tutto vi comunica quanto sia ormai irrimediabile lo stato di decomposizione in cui versa la vostra adolescenza.

IL TEMPO DELLE VACANZE DI GRUPPO PER TENTARE DI SCOPARE È FINITO PER SEMPRE

Fra i 16 e i 24 anni esiste una tipologia di rito estivo preciso e metodico, che quasi tutti gli adolescenti o tardoadolescenti italiani (sia maschi che femmine) intraprendono prima o poi: la vacanza per scopare. Ibiza, Mykonos, Pag, Magaluff: sono tutte mete che presuppongono il bisogno fisiologico e disperato di accoppiarsi.

Sono divertenti e magari fruttuose, ma prevedono un livello di stress e frustrazione a cui non dovete più sottostare. E in più diciamocelo: passati i 25 sareste veramente ridicoli nel tentativo di attaccare bottone con una ventenne sbronza su un traghetto-party croato.

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LA QUALITÀ DELLE VOSTRE VACANZE CRESCE ESPONENZIALMENTE

Nonostante la generale credenza secondo cui le vacanze che si fanno fra i 18 e i 25 siano le più belle della nostra vita, la verità è che più passa il tempo più migliorano.

Quando hai vent'anni ti senti quasi obbligato a passare 15 giorni immerso nel lerciume di un ostello pieno di tagliagole della rambla più lurida di Barcellona, condividendo la stanza con sette amici o amiche, di cui cinque insopportabili. Perché fa vacanza vissuta.

Adesso magari avete a disposizione gli stessi soldi, ma sapete come organizzarvi per fare in modo di passare le vacanze in un posto migliore. Oppure semplicemente avete accumulato una tale quantità di conoscenze in giro per il mondo da poter tranquillamente rivendicare un posto letto.

Quindi niente più bagni in comune, niente più locali che puzzano di vomito teutonico (le discoteche o i pub scrausi si riconoscono dalla quantità di emissioni dei tedeschi), nessuna compagna di viaggio che utilizza il vostro letto per campionare le bioemissioni di un belga che si è portata in camera alle cinque di mattina.

Foto di Felix Swensson.

NON POTETE PIÙ INDOSSARE COSTUMI DA SURFISTA

Infine, c'è tutta una serie di indumenti estivi che dovreste sentire il bisogno di smettere di indossare, come i costumi della Billabong o della Speedo. Con un costume da surfista, se non sei un surfista, a 18 anni sei un babbeo tollerabile. A 25 sei un babbeo disperato.

Vi accorgete di questo cambio generazionale perché la vostra amigdala vi comunica una strana attrazione verso i calzoncini paisley anni Novanta di vostro padre.

SAPRETE DARE UN VALORE AL VOSTRO TEMPO DA SOLI In realtà va detto che non proprio tutti sentono il bisogno di staccare la spina al respiratore che tiene in vita le estati puberali. Alcuni si ostinano per anni, a volte anche passati i trenta, nel tentativo di rivivere le stesse cose. La cosa migliore di aver passato questa fase, però, è che finalmente siete autonomi, e potete benissimo decidere da soli come passare le vostre vacanze. Magari partendo direttamente da soli (non che prima non fosse possibile, del resto. Non sembrava semplicemente "giusto"). E se un tempo l'idea di passare agosto in città vi terrorizzava, ora che magari il lavoro vi blocca potreste addirittura provare un senso di libertà: perché immaginate le strade deserte del 15 di agosto, e la prospettiva di realizzare finalmente, e senza rotture, quel fantastico progetto fotografico sulla Milano deserta che rimandate da anni. Salvo poi ritrovarvi effettivamente in città a Ferragosto e rendervi conto che era un'idea terribile.

Insomma, il punto è che ormai sono cambiate le vostre priorità. Tutti gli elementi sopracitati si incarnano nel fantasma dell'estate passata rappresentato da un enorme e sudaticcio ego adolescenziale che vi ha accompagnato per anni. Ovviamente c'è un po' di rammarico nel lasciarlo andare, perché è un luogo in cui siete stati anche felici e grazie al quale avete fatto di un sacco di esperienze che vi rendono la persona che siete—ma ora la cosa fondamentale è che è già il 16 giugno e voi non avete ancora organizzato un cazzo.

Segui Niccolò su Twitter: @NCarradori