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Abbiamo chiesto a sei romani che ci vivono cosa pensano di Milano

Il rapporto tra Milano e Roma è forse il più conflittuale e stereotipato che esista tra due città italiane. Abbiamo chiesto a dei romani che vivono a Milano quanto di fondato ci sia negli stereotipi e come si trovino a viverci.

Nel corso della mia vita mi è capitato più e più volte di andare in fissa con un prodotto di intrattenimento, fosse una canzone, un videogioco o un film, e di relazionarmi con esso ripetutamente, per periodi anche abbastanza lunghi. Uno di questi prodotti è stato Red e Toby nemiciamici, riferimento culturale personale che bramo di inserire in un articolo da quando ho iniziato a scrivere e pertanto ora posso farlo. In questi giorni, infatti, i panni di Red e Toby sono stati vestiti per l'ennesima volta da Roma e Milano, chiamate in causa da un inconcludente editoriale di Beppe Severgnini sul New York Times e messe a confronto da un video (a cui è seguito un video di risposta) che con un'ironia sottilissima e d'altri tempi gioca sulla parola "apericena" e l'uso dell'articolo determinativo davanti ai nomi propri attraverso le "domande dei romani ai milanesi."

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In realtà, al di là dei modi in cui viene trattato solitamente, del rapporto tra Roma e Milano si finisce a parlare spesso anche nella vita reale. Soprattutto tra romani e milanesi, e molto spesso tra romani che si sono trasferiti a Milano. Ho così pensato di chiedere ad alcuni esponenti di quest'ultima categoria—chi entratoci per scelta, chi per necessità—cosa pensassero di questo scontro.

Cecilia.

CECILIA, 20 ANNI, STUDENTESSA
VIVE A MILANO DA DUE ANNI Quando sono arrivata a Milano avevo in testa dei piani, poi inevitabilmente cambiati. Per esempio mi sono trasferita perché qua c'era una facoltà che mi piaceva, mentre adesso in università non vado quasi mai. Diciamo che sono salita per un motivo e ne sono comparsi all'incirca altri mille per restare. Questo è anche un po' "merito" di Milano: a Roma se hai vent'anni sul lavoro non ti prende sul serio assolutamente nessuno. A Milano questo non succede, o succede molto meno.

Da quando sono andata via ho visto i miei amici lamentarsi sempre di più della città. Mi dicono che per me è facile non passando lì la settimana e mi trattano un po' da turista (in ogni caso torno a Roma molto spesso). Anche la mia percezione è cambiata, nel senso che sono più intollerante nei confronti delle cose che Roma non ha, ma anche nel senso che le cose magiche di Roma, che siano personaggi di quartiere o luoghi fisici, adesso mi fanno quasi piangere.

Penso che Roma e Milano siano due città che non c'entrano niente l'una con l'altra e che metterle a confronto non abbia alcuna utilità né per l'una né per l'altra. Milano sembra una città che ha trovato quello che le serve per stare bene e per stare sempre meglio, e credo che piccoli cambiamenti e nuovi sindaci alla guida non la cambieranno sostanzialmente. Roma è enorme e frammentata e non ha un'idea unica di cosa vuole fare: ci sono tanti piccoli poteri a cui non frega nulla di chi governa in quel momento la città o delle "regole europee", si sentono liberissimi di fare quello che vogliono e di rimanere uguali a se stessi per sempre. È una cosa per certi versi affascinante e alcune di queste realtà sono effettivamente meravigliose, le altre sono l'Atac, l'Ama e la Questura.

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GABRIELE, 32 ANNI, REDATTORE TELEVISIVO
VIVE A MILANO DA DUE ANNI E MEZZO

L'idea che avevo di Milano prima di trasferirmi era quella di una città più europea rispetto a Roma—d'altra parte, l'immagine che vendono a noi romani è questa. Ma vivendoci ho capito che non è così. C'è una netta propensione a fare affari, certo, ma niente a che vedere con l'Europa, col calvinismo e quel genere di cose.

Ad ogni modo, credo che il confronto tra le due città sia molto soggettivo. Dipende da cosa ti attrae. Per me di certo vince Roma: un clima mediterraneo della madonna, parchi giganteschi (mentre Milano ha due parchi di numero), mare, edilizia umbertina, cinismo, monumenti, persone serene, quartieri residenziali stupendi, cibo di strada a basso costo… e poi Roma è otto volte più grande di Milano e al suo interno è diversissima, non basta una vita per esplorarla. Se aggiungiamo che è una capitale, non saprei pensare a un posto migliore.

Milano è piccola e uniforme ma ha i suoi vantaggi: la metro funziona bene e posso dire che anche il pronto soccorso è di livello (ci sono stato due volte). Certo la gente che vive qui è meno urbanizzata. Quelli che lavorano a Milano vengono da tutti i paeselli d'Italia e trovano una città di provincia che ce l'ha fatta, perfetta per loro, né troppo grande né troppo piccola, efficiente. In effetti, una tale concentrazione di paesani la rende la citta più provinciale d'Italia.

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MATTEO, 34 ANNI, INSEGNANTE
VIVE A MILANO DA SEI ANNI

Credo che negli ultimi anni la percezione che molti romani hanno di Milano, inclusa la mia, sia profondamente cambiata. Quello che prima era visto come una sorta di "esilio forzato" dettato da necessità lavorative ora è una scelta normale, spesso voluta e cercata. Vedo sempre più romani che si trasferiscono qua, e sono sempre di meno quelli che lo fanno lamentandosi. Ormai, per un romano, dire che a Milano si sta bene non è più un peccato mortale né un motivo di potenziale ripudio da parte di altri romani.

Penso che questa "nuova" percezione sia dovuta in parte a meriti e demeriti delle due città, ma anche e soprattutto a un'apertura generale degli orizzonti che ha portato a una piccola epifania collettiva: Roma e Milano non sono così distanti, il passaggio da una città all'altra, nonostante differenze che ci sono e ci saranno sempre, non è più visto come uno shock culturale, perché di fatto non lo è.

Ad ogni modo, a Milano oggettivamente non c'è molto di cui potersi lamentare ora come ora: è vivibile, offre opportunità lavorative, è una città bella, anche se non in maniera appariscente, e non è completamente invasa dai turisti. Unica cosa che manca davvero: parchi degni di questo nome all'interno della città.

Giacomo.

GIACOMO, 33 ANNI, COMMERCIALISTA
VIVE A MILANO DA UN ANNO Sono finito a Milano un po' per caso, in seguito a un colloquio nel quale, inaspettatamente, mi hanno detto che avrebbero avuto bisogno di qualcuno nello studio di Milano.

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Non avevo un'idea ben definita della città, a parte i soliti stereotipi. Non c'ero mai stato e, onestamente, dopo 32 anni di vita romana, con Roma unica mia città fino ad allora, non impazzivo al pensiero di dovermici trasferire. L'idea vera e propria me la sono fatta trasferendomi e devo dire che mi sono abbastanza ricreduto, almeno dal punto di vista lavorativo e della mobilità.

Roma è una città più spensierata, si pensa poco al domani, Milano è più quadrata, produttiva, ha una struttura diversa: è tutto più concentrato, fluido, e chi ci vive ha una mentalità improntata al lavoro, per cui anche chi viene da fuori la acquisisce facilmente. Roma invece è quasi divisa per "ghetti" che difficilmente comunicano tra loro. La complessità porta la gente a perdersi d'animo e a fare il minimo indispensabile per arrivare a fine giornata e farsi "i cazzi propri". Vero, i romani sono fancazzisti DOC, lo ero e un po' lo sono tuttora anche io, ma la struttura sociale, proprio la città, ti sfianca, ti porta a pensare "Ma chi cazzo me lo fa fare?"

Nonostante tutto ciò, se dovessi scegliere con chi passare il tempo, sceglierei sicuramente dei romani e non dei milanesi.

GIULIA, 29 ANNI, DISOCCUPATA
VIVE A MILANO DA OTTO ANNI

Sono arrivata a Milano per studiare, nel frattempo ho trovato un lavoro che mi piaceva e lentamente questa è diventata la città nella quale mi sento a casa.

A dire il vero prima di trasferirmi non conoscevo Milano, e non mi entusiasmava affatto (a mia discolpa posso dire che non mi entusiasmavano neanche i Parioli, per esempio, quartiere in cui ho vissuto pochissimo ripudiandolo moltissimo). Un tipo americano che frequentavo all'epoca, invece, ci abitava e me la descriveva come una città divertente e cosmopolita. Ed è, in effetti, la prima impressione che ho avuto appena arrivata.

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In otto anni ho visto cambiare un sacco di cose, ma è sempre rimasto un bel movimento. Non è la città dei miei sogni, ok, ma lavoro ce n'è sempre stato parecchio in più rispetto a Roma, e soprattutto un panorama più stimolante. Diciamo che passato un periodo un po' morto Milano è rinata, e oggi è davvero un bel posto dove vivere. Roma, invece, non riesco a farmela andare bene, nonostante negli ultimi anni sia come sbocciata: un sacco di locali fighi, un sacco di cose da fare. Quindi non torno spesso, solo per le feste. Amo la mia città, mi mancano parenti e amici, ma non riesco a starci molto a lungo.

È questo il punto: Roma è stupenda, ma ha un potenziale pazzesco che non viene per niente sfruttato. Diciamo che in fondo se lo merita il paragone continuo con Milano, perché se i romani fossero solo un po' più dinamici e aperti, Roma sarebbe una figata e potrei anche pensare di tornarci a vivere. Negli ultimi anni ho conosciuto sempre più romani qui a Milano, la maggior parte trasferitisi per lavoro, segno che forse Roma deve darsi una svegliata.

Giovanni.

GIOVANNI, 27 ANNI, DESIGNER
VIVE A MILANO DA DUE ANNI

Sono nato a Firenze, ma dopo essermi trasferito a Roma (anche tramite una fidanzata che a Roma è nata e cresciuta) ho iniziato a considerarmi un romano d'adozione. Prima di arrivare a Milano invece la città mi era abbastanza indifferente, e solo a volte provavo un leggero sentimento di invidia nel sentire di eventi, concerti, festival e mostre di cui Milano è costellata. Facendo il designer sapevo che qui avrei trovato più spazio per coltivare i miei interessi, ma non al punto da lasciare Roma. Poi però è successo.

Adesso che ci vivo posso confermare ciò che pensavo, ma le vere qualità di Milano sono altre. Milano è una città organizzata, dove i servizi base funzionano e puoi tranquillamente pensare di bere un drink con gli amici dall'altra parte della città, senza che il tuo spostamento in macchina assuma un aspetto epico. Quando torno a Roma ho imparato a guardare e vivere la città in modo diverso, più da turista, cercando di godere della inimitabile bellezza della città senza lo stress della routine lavorativa.

Devo dire che Roma mi piace molto di più da quando non ci vivo. Credo che parte della "rovina" della città sia data dal fatto che è la capitale. Ospitare il governo implica un caos incontrollabile e quotidiano. Milano invece gode di tutti i vantaggi dell'essere una metropoli senza particolari pretese. Questo le permette di dedicare spazi ed eventi a temi più elevati, legati alla cultura e all'economia, e a tratti può sembrare la città italiana ideale. Ciò non toglie che Milano capitale probabilmente crollerebbe nello stesso tipo di oblio a cui è stata destinata Roma.

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