
L'ultima volta che ci siamo occupati di tatuaggi elettronici, Google (con Motorola) aveva brevettato alcuni componenti da applicare sopra o appena sotto la pelle, nel tentativo di rendere i dispositivi a comando vocale più accurati, monitorare il battito cardiaco e via dicendo. Ora questi aggeggi sono diventati reali, e possono anche memorizzare e trasmettere dati, tutto grazie ai ricercatori del Center for Nanoparticle Research in Corea.
In un articolo pubblicato su Nature Nanotechnology, il gruppo di scienziati ha presentato la sua "pelle elettronica," che può essere utilizzata per creare "sistemi bio-integrati in formato elastico, con prestazioni ottimizzate di archiviazione dati, diagnostica e funzionalità di rilascio di farmaci."
La domanda è, perché dovremmo mai indossare questa pelle elettronica?
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