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Cosa ne pensano i banchieri della city di #OccupyLondon

Cosa ne pensando di #OccupyLondon i cattivi della situazione: i banchieri della città.
Foto di Javob Perlmutter e Kevin Cam.

Mentre i manifestanti di Occupy London tenevano occupati i giornali, ipnotizzando i media con le loro abilità nel suonare il didgeridoo, ci siamo accorti che una faccia della questione era stata completamente ignorata: il punto di vista dei banchieri. Quindi abbiamo preso una macchina fotografica e abbiamo bighellonato attorno alla #OccupyLSX raccogliendo un numero di interviste necessario a soddisfare il nostro redattore che ci scassava le palle.

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Abbiamo chiesto agli uomini in abiti scuri di dire la loro su occupazione e crisi dell'economia mondiale, e se avessero simpatia per i dimostranti e gli attivisti accampati attorno a St.Paul. Possibile che in ogni broker sia nascosto un giocoliere robboso che applaude in silenzio aspettando di uscire allo scoperto? O forse si riuniscono nei weekend per mangiare bambini come le bavose striscianti lucertole conservatrici che noi ci auguriamo siano? C'è solo un modo per scoprirlo.

VICE: Salve banchiere, come si chiama?
Roger

E da quanto lavora in città?
Dodici anni.

Di cosa si occupa di preciso, nel campo della finanza?
Sono un intermediario di assicurazioni per una compagnia finanziaria.

Si è fatto un'opinione sull'Occupazione?
Be', penso che sia troppo facile prendere di mira le banche e il mondo della finanza. Ma la cosa è un po' infondata, perché quello che succede nella City influenza tutti. Quello che voglio dire è che l'intero Regno Unito trae benefici dall'avere qui il suo centro finanziario. Se non ci fosse, un sacco di persone sarebbero senza lavoro, e poi tutto costerebbe di più.

Che ne pensa delle persone che hanno piantato le tende per occupare? Creano problemi stando lì?
Sembra un po' come New York, voglio dire sono così… voglio dire… sembrano…

Hippie?
Esatto! E a Madrid, e in Italia, come prevedibile, in strada ci sono gli anarchici che distruggono i negozi. Non portano alcun beneficio. Aspetta solo che si sveglino anche i tedeschi, le loro maniere possono essere anche più forti.

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Secondo lei, dove sta l'errore nell'economia? Nessuno tra gli accampati ha un'idea abbastanza chiara.
Molti problemi della crisi sono dovuti alle diverse soglie di debito create dall'economia. Si era detto che il livello più alto, che in pratica non guadagna nulla in interessi, era talmente sicuro che le banche non pensavano avrebbero dovuto occuparsene. Ma non si è rivelato così sicuro, e non sono riusciti a evitare che la cosa coinvolgesse i capitali. Se ci fossero riusciti, ci saremmo evitati un sacco degli attuali problemi.

Sembra complicato.
Quello che devi tenere presente è che l'errore è del regolatore. Avrebbero dovuto considerare il livello più alto del debito "assolutamente sicuro" uno svantaggio per i capitali, e non l'hanno fatto.

Sembra che la questione la irriti. Riesce a immaginare come si sentono i dimostranti, pur non conoscendo tutte queste "soglie" di debito?
Be', da un lato posso simpatizzare con loro. Ma la competizione qui è senza pietà, questo posto è una giungla. E penso che nemmeno i politici lo capiscano. Nessuno di loro sa che pesci pigliare.

E che pesci dovremmo pigliare?
Non ne ho idea.

Dunque nessuno lo sa.
Non saprei, ma se radunassimo un consiglio di ex-dirigenti finanziari, e dicessimo loro "Da un punto di vista pratico, che cosa diavolo dobbiamo fare?" sono sicuro otterremmo idee di gran lunga migliori rispetto a quelle dei parlamentari.

Niente giocolerie quindi?
Assolutamente no.

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Ha partecipato a qualche protesta da giovane?
Non proprio. Una volta ho firmato una petizione. L'unica petizione che abbia mai firmato in vita mia, contro lo Scià iraniano. Non avevo capito che così facendo sostenevo l' Ayatollah Khomeini, che all'epoca era a Parigi. Dopodiché non ho più firmato nulla.

Ma non può lasciare che una brutta esperienza la segni per sempre.
Il punto è che puoi dichiararti contro qualcosa, ma devi sapere che cosa vuoi, devi avere un'alternativa. E questo vale anche per quelle persone [ indica il campo di #Occupy], va bene essere contro la finanza, le banche o che so… Ma cosa diavolo vogliono? Il comunismo non ha funzionato molto bene. A loro il capitalismo non piace perché i soldi non li intascano loro. Date a questi dimostranti i bonus che prendono i banchieri, e saranno soddisfatti. Spariranno in cinque secondi.

Un uomo spiega il concetto di denaro a un gruppo di manifestanti apparentemente interessati.

Poi abbiamo visto questo slogan . Ci ha fatto abbandonare i nostri sandwich al bacon, quindi sembra funzionare.

Non siamo riusciti a fare una foto al prossimo intervistato perché l'abbiamo letteralmente dovuto inseguire per strada per palarci. Quindi, ecco: era piuttosto giovane, biondissimo e chiaramente appassionato del suo lavoro. Il classico stereotipo di yuppie fatto e finito. Il viscido che nei tuoi incubi ruba i soldi del pranzo al tuo bambino con una mano mentre con l'altra esplora dentro la bocca di tua moglie. I due che lo accompagnavano non hanno detto assolutamente nulla, limitandosi ad annuire untuosi a ogni sua parola. Era una specie di Draco Malfoy versione paffuta. Un serpeverde, di sicuro. Avete capito.

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VICE: Possiamo sapere i vostri nomi?
Zach: Io sono Zach, lui è Tom e lui Anthony.

E cosa ne pensate voi dell'occupazione?
Voglio essere onesto con te: posso essere d'accordo con quello che dicono, ma dal mio punto di vista, lavoro in banca, devo tenermi stretto il mio lavoro, ho bisogno di soldi, e quindi non c'è molto che possa fare. Tutte quelle persone laggiù ci dicono che così è sbagliato, ma nessuno offre una reale soluzione. Sto lì e sento le persone che urlano e si arrabbiano. Penso che manifestare non li porterà lontano, o almeno non dove credono loro.

Tom, Anthony, avete un'opinione a riguardo?
[ Tom ed Anthony scuotono il capo.]

Ok. Zach, crede che i manifestanti non riescano a farsi prendere sul serio, quindi?
Non so se vengano presi sul serio, ma nel mondo politico e nel mondo occidentale non ottieni nulla sedendoti sul marciapiede fuori da una cattedrale. Ti serve un aggancio, qualcuno ai piani alti. Tutto questo è molto carino e folcloristico, ma non porterà a nulla. Io la penso così.

Che ne pensa dei giocolieri? Qual è il trick migliore che ha visto?
Amico, sono stato quattro volte a Glastonbury, sono stato in India, li conosco a memoria, capisci? Non sono un coglione. Sono solo capitato a lavorare nella City. Ma nei weekend mi vesto come loro.

Sembra un po' sulle difensive. Pensa che voi siate vittimizzati?
Chi, le persone che lavorano in banca? Non io in particolare, noi siamo solo piccoli meccanismi in un congegno enorme. Non ci consideriamo "banchieri," ma persone che lavorano in una banca. Avevamo bisogno di un lavoro una volta finita l'università, e non avevamo nessun'altra scelta. Se queste compagnie lasciassero l'Inghilterra per l'Asia, un sacco di persone perderebbero il lavoro. Questo posto sarebbe molto più deprimente di ora, te lo garantisco.

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Ha mai partecipato a una protesta per qualcosa?
L'unica cosa che mi abbia mai appassionato al punto di spingermi dire la mia è il West Ham. Per il resto, me le lascio scivolare addosso perché penso: "Cosa posso fare, io, per abbattere l'insaziabilità delle multinazionali?"

Magari non lavorare per una banca. Quindi pensa che ci sia realmente un problema con l'insaziabilità delle multinazionali?
C'è un problema dal momento che tutti i soldi sono in un posto, ma che puoi farci? Cosa posso farci io? Non ho intenzione di sedermi fuori da una fottuta chiesa di Londra e provare a fare qualcosa per niente. Preferisco mettere da parte un po' di soldi e tirare avanti con la mia vita. E loro dovrebbero fare come me.

VICE: Come si chiama, Signor Banchiere?
Leo.

Buongiorno Leo. Da quanto lavora nell'alta finanza?
Quattro anni.

E di cosa si occupa?
Ora come ora, di gestione dei capitali.

E qual è la sua opinione sull'occupazione?
Non approvo i loro mezzi. Non condivido i loro ideali. Sono spagnolo, e in Spagna sta succedendo la stessa cosa. Siamo di fronte a una questione tremendamente intricata a livello politico, perché è necessario che qualcosa sia fatto—davvero. Il problema è che questi dimostranti non chiedono nulla di preciso. Chiedono riforme generiche; ma io non credo sia utile criticare senza proporre nulla.

Crede che otterranno qualcosa?
No. Non sono stato tra loro, ma non credo che sia necessario andarci per sapere cosa vogliono. Ma, no, non lo otterranno.

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Quindi in pratica la gente deve stare zitta e abituarsi alla faccenda.
In realtà non sono sicuro di quello che sarà il risultato finale. Voglio dire, ci sono state diverse crisi negli ultimi 30, 40, 50 anni. Credo, più di tutto, che ci si debba prendere delle responsabilità, cosa ben più faticosa che protestare e fare sit-in fuori dalla chiesa di St Paul.

Alcuni dei manifestanti parlavano di dare vita a una nuova società, che ne pensi?
Penso che dare vita a una nuova società vada bene. Voglio dire, le persone possono fare quel cavolo che vogliono. Ma cosa mai ci sarà di nuovo in quella società? Quali valori? Cosa vogliono proporre a livello di valori, di leggi, di ideali? Sai, dire "Eh già, abbiamo bisogno una nuova società" è fantastico, ma come dovrà essere? Di per sé, non è una soluzione.

Qualche consiglio per la gente in piazza?
Potrebbero uscirsene con qualche buona idea. Se sarà così, buon per loro. Nel frattempo, risparmino più che possono!

VICE: Salve, come si chiama?
Michel.

In che ambito della finanza lavora?
Scambi finanziari.

Che significa…?
Gestione del processo.

Di… soldi?
Errr… sì, diciamo che spostare soldi è parte di quello che faccio.

OK. Michel, lo slogan che si sente per strada è "Le cose devono cambiare." Abbiamo bisogno di un sistema nuovo. Che ne pensa?
Ci sono alcune cose fondamentali che devono cambiare continuamente. Potrebbe andare nel verso giusto, un passo alla volta. Probabilmente alcuni vorrebbero che ciò succedesse più in fretta.

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L'occupazione fuori da St Paul sta producendo effetti sulla City, la sta facendo muovere più in fretta?
No.

E quindi qual è il punto?
Credo che potestare sia la punta dell'iceberg. Evidenzia il problema, mentre il vero lavoro lo si fa da qualche altra parte. Forse lo porta all'attenzione dell'opinione pubblica e da lì a quella del governo, e una volta che che avrà ottenuto l'attenzione dei politici, forse allora torneranno indietro e parleranno alle banche.

Dunque pensa che la protesta funzionerà?
Certo, da qualche parte bisogna cominciare. La vedi crescere in dimensioni e slancio. Penso che come protesta di per sé, sia piuttosto piccola, non otterrà molto. Ma come una parte di tutte le proteste in corso in Europa e nel mondo, be', forse è qualcosa a cui prestare attenzione.

C'è bisogno di una società nuova, o questa regge ancora un po'?
Immagino che si possa avere sempre davanti a sé la grande utopia, ma poi c'è il versante pratico, e le differenze ci saranno sempre. Certo, vale la pena di mirare all'ideale, ma poi devi confrontarti con le cose pratiche e vedere quanto puoi avvicinartici.

Quando era giovane ha partecipato a qualche protesta?
Sì, ma quelle a cui sono andato io erano molto diverse: vengo dal Sud Africa, e ovviamente avevamo motivi diversi per protestare.

Ah, ho capito, certo. Su che temi crede che dovrebbe focalizzarsi #Occupy, allora?
Credo, fondamentalmente, che ci si dovrebbe focalizzare molto di più sul controllo. Le banche sono lì solo per fare soldi. Non è una gran riforma, si gira solamente intorno alla questione. Adesso viviamo la recessione e tutti si arrabbiano e protestano perché ne paghiamo le conseguenze. Le banche? Non è colpa loro.

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È una frase molto dura, considerando la difficoltà delle situazioni che molte persone stanno e dovranno affrontare. Ma la comunità finanziaria nel suo insieme accetta qualche rimprovero?
Tu vuoi rimproverare il goloso. Dunque, c'è un avido bastardo a tavola e tu gli stai dicendo "Ehi, porco, perché ti stai mangiando tutti il cibo?" Che beneficio ne ottieni? Non smetterà di mangiare, vuole prendere tutto quello che può.
È quello che mette il cibo in tavola che deve dire "Mi spiace amico, ne hai avuto abbastanza, devi condividerlo con gli altri."

Quindi capisce la rabbia della gente?
Certo, tutti vedono l'ingordo che gli ruba il cibo. Ma se tutti gli gridano dietro, non risolveranno nulla. Bisogna parlare con chi mette il cibo in tavola.

VICE: Posso sapere il suo nome?
Louise.

Cosa fa nel campo della finanza?
Investment management.

Si è fatta un'opinione delle manifestazioni?
Non riesco a capire dove vogliano arrivare. Vogliono solo far chiudere bottega a tutti? C'è un sacco di critica alle banche sulla carta stampata, ma penso che dimentichino che la maggior parte di noi vuole solo un lavoro per pagare il mutuo. Come tutti gli altri. Non credo si possa generalizzare dicendo che tutti nella finanza sono… ehm…

Cattivi?
Sì.

Avere persone accampate fuori dal vostro posto di lavoro ha portato dei disagi?
Solamente che non posso nemmeno raggiungere la palestra, devo girarci intorno.

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Deve essere un bell'inconveniente.
Lo è, ma direi che mi dà l'opportunità di bruciare un po' di calorie. Niente di più.

Cosa pensa dei dimostranti?
Be', ricevono dei sussidi? E chi paga questi sussidi? Probabilmente le nostre tasse. Sarei veramente curiosa di guardare i dati di chi sta protestando, e vedere quanti hanno un lavoro a tempo pieno. Altrimenti, come fanno a finanziarsi?

I banchieri dovrebbero mettere in piedi una contro-protesta?
Non saprei, penso che ci limiteremo a sopportare la situazione e ad andare avanti. Sono una persona come tante.

VICE: Posso chiederle il suo nome?
Anthony [ informazione rimoss a].

In quale area della finanza lavora?
Finanze private alla [ informazione rimossa].

Qual è il suo titolo?
Investment Portfolio Manager.

Ha una sua idea sull'occupazione?
Be', capisco perché la gente stia protestano, ma non penso che abbiano una visione dell'intero quadro.

E nello specifico, quale parte gli manca?
La parte che riguarda la responsabilità personale nell'appianamento del debito. I debiti si sono auto-generati, in linea di massima, e questo deve ricadere sulle spalle di qualcuno, da qualche parte. Adesso è ricaduto sulle spalle del governo, e saranno appianati con tasse alte e altre cose simili, e penso che sia inevitabile.

Tasse alte e tagli di sicuro avranno influenza sulla crescita, non è un problema?
Certo che lo è, non ci sarà crescita per altri due o tre anni, fino a che il debito non sarà largamente ridotto.

Prevede che altri movimenti come #Occupy prenderanno piede se sarà così?
Dipende dalla velocità della flessione. Se c'è una flessione molto veloce e gestita male, di sicuro scorrerà del sangue. Ma la mia idea è che sarà gestita piuttosto bene, con una parcellizzazione delle cattive notizie. Ci saranno proteste, ma proteste gestibili.

Qual è il suo punto di vista in generale sulla protesta?
Non ho problemi con le persone che protestano, è il motivo per cui vivo in questo Paese. È il motivo per cui noi tutti viviamo in occidente, immagino. È sempre una buona opportunità per dare voce al proprio pensiero. Non c'è niente di sbagliato nel farlo, e probabilmente è molto utile.

Non è ingiusto che chi vive in fondo alla scala sociale debba soffrire più dei ricchi?
Sì, certo, ma suvvia, non è nemmeno giusto che i dipendenti pubblici greci vadano in pensione a 55 anni!

Sembra che ci sia una reazione ambivalente nella comunità finanziaria riguardo alle critiche che le vengono dirette.
Ci sono state un po' di persone che si sono rese responsabili di avere sprecato delle opportunità. Si può dare la colpa, quasi certamente, ad alcune banche e ad alcune strutture finanziarie. È ovvio. Ma riguardo al fatto che chi lavora nella City si senta oppresso da questo o meno, o responsabile in prima persona, è improbabile. Nella City ci sono persone di ogni tipo, proveniamo da zone diverse del Paese, ci siamo solo trovati a lavorare qui. Non per forza per la stessa organizzazione, o nello stesso settore. È un ambiente stratificato, non è così semplice e così conservatore come alcuni potrebbero pensare.

Che ne pensa dell'idea di alcuni di questi occupanti di fondare una nuova società, un nuovo modo di gestire le cose?
La vecchia cara cultura hippie, vero? Non credo che 600 anni di storia dell'economia svaniranno in una nuvola di fumo solo perché stiamo attraversando un periodo difficile. Non è la prima volta, nemmeno da quando sono nato io.

Ha partecipato a qualche protesta da giovane?
Andavo in giro in infradito e magliette tie-dye e tutto il resto, sai! Ma dai! Ero giovane, certo, ma con il senno di poi non lo rimpiango. Sono cose che bisogna fare. Non so chi sia lì fuori ora, spero sia un buono spaccato di tutte le età. Immagino che la maggior parte siano giovani, non so. Forse dovrei andare a dare un'occhiata.