In foto: Cosa resta di Christiania dopo la distruzione

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In foto: Cosa resta di Christiania dopo la distruzione

Pusher Street era già stata smantellata in passato, ma per la prima volta nella storia di Christiania a farlo sono stati gli stessi residenti, e non le forze dell'ordine in tenuta antisommossa.

Tutte le foto di Sarah Buthmann.

Il 2 settembre 2016 è stato un giorno decisivo nella storia di Christiania, il quartiere parzialmente autogovernato di Copenaghen sorto a Christianshavn 45 anni fa. Pusher Street—come viene chiamato il mercato della cannabis che ne occupa una parte—era già stata smantellata in passato, ma per la prima volta nella storia di Christiania a farlo sono stati gli stessi residenti, e non le forze dell'ordine in tenuta antisommossa.

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I residenti erano esasperati dalle continue tensioni e le frequenti incursioni della polizia, culminate mercoledì scorso in uno scontro a fuoco tra un presunto spacciatore e gli agenti. Nell'incidente sono rimasti feriti un passante e due poliziotti, uno dei quali in condizioni critiche, mentre il sospettato è stato colpito nel corso dell'inseguimento ed è deceduto in ospedale. Secondo gli abitanti del quartiere che sono entrati in azione per abbattere le bancarelle, l'enclave semi-autonoma—fondata negli anni Settanta sugli ideali di pace e tolleranza—era ormai in ostaggio della criminalità.

Venerdì mattina, la fotografa Sarah Buthmann è stata a Christiania per seguire la "rivolta" interna. Servendosi di ruspe, martelli e spranghe, i residenti hanno abbattuto a una a una le bancarelle in cui erano in vendita marijuana e altri prodotti, costringendo i venditori a sospendere l'attività—almeno per ora.