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Guarda la protesta animalista più inutile e controproducente degli ultimi tempi

Alcune settimane fa, alcuni militanti animalisti hanno interrotto una gara di pesca. Ora il video di quell'azione è diventato virale ed è un piccolo manifesto di cosa non fare se vuoi difendere le tue idee o ottenere qualche risultato.

È luglio. Fa caldo. A Quarona, in provincia di Vercelli, alcuni pescatori si stanno rilassando pescando sulle rive del Sesia. A un certo punto arrivano degli animalisti e iniziano a infastidire i pescatori dandogli degli assassini e dicendogli di andarsene. I toni si accendono, sembra che si stia per venire alle mani. Un bambino che era a pesca col padre scoppia a piangere. Gli animalisti riprendono tutto con delle telecamere.

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Questa è la sinossi del video qui sopra, che fa negli ultimi due giorni è stato ripreso da praticamente tutte le testate nazionali e sta girando parecchio—nel momento in cui scrivo ha oltre 100mila visualizzazioni. Più che per il suo contenuto, però, questo video è interessante perché è una piccola guida a come non devi comportarti se vuoi perorare la tua causa, difendere le tue idee o semplicemente non ottenere l'effetto totalmente opposto rispetto a quello che vorresti. Ma andiamo con ordine.

Il fatto in questione risale a tre settimane fa. Alcuni membri del Fronte Animalista e del META, Movimento Etico Tutela Animali, hanno compiuto un "blitz" sulle rive del Sesia a Quarona, prendendosela con alcuni pescatori che se ne stavano per i fatti loro a pescare nel fiume. Li hanno infastiditi fino a costringerli ad andarsene e poi hanno pubblicato su Facebook il video della loro azione, che per qualche tempo è girato solo tra gli animalisti.

Lo scorso 22 luglio, poi, il video è stato rilanciato dall'associazione La pesca in mare, che dopo averlo ignorato per non fargli pubblicità ha deciso di pubblicarlo perché a detta dei gestori della pagina "si rischia di arrivare a una situazione molto pericolosa." "Queste persone non hanno il diritto di comportarsi così," si legge nel post dell'associazione. "Tanti contro pochi, un atto già in partenza vigliacco. Disturbano l'anziano di turno o il padre in compagnia del figlio. Eppure ogni giorno ci sono tanti atti nei nostri mari e fiumi da condannare."

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A dire il vero, il video in sé non è neanche particolarmente interessante: non c'è praticamente azione, perché i pescatori sono persone educate e non reagiscono alle provocazioni, e tutto il pathos è affidato a un dialogo fatto di frasi da film americano: "sei un assassino, gli stai insegnando ad ammazzare," "non parlare così a mio figlio," "perché, non vuoi che sappia la verità?"

Alla fine il bambino scoppia a piangere. "Hai fatto piangere mio figlio," dice il pescatore, mentre il leader animalista con cui stava discutendo replica, "no, tu l'hai fatto piangere perché sei un assassino." Poi gli animalisti si mettono a tirare sassi nel fiume per spaventare i pesci e i pescatori se ne vanno. Più che un'azione eroica a difesa degli animali, sembra un dispetto da bambini. È tutto molto triste.

Così com'è stata triste la rivendicazione degli animalisti: "Il Fronte Animalista e Meta hanno ottenuto un ottimo risultato alla gara di pesca alla trota in Quarona, ovvero, trote pescate zero." E tristi sono state anche le conseguenze del "blitz": la famiglia del bambino ha denunciato il META e il Movimento ha deciso di espellere il suo cofondatore e vicepresidente Valerio Vassallo, autore dell'operazione, "per incompatibilità con i fondamenti NO VIOLENCE di matrice vegana dello stesso."

Quindi, riassumendo: degli animalisti hanno rovinato la giornata a un papà che aveva portato a pesca il figlio. Il video che hanno fatto per documentare la loro azione gli si è ritorto contro facendogli fare una figura di merda a livello nazionale. Hanno fatto piangere un bambino, sono stati denunciati e il loro leader è stato espulso dal movimento da lui stesso fondato. Insomma, tutte le parti in causa ci hanno perso e nessuna ci ha guadagnato—a parte forse i pesci, ovviamente.

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