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Con i suoi 23 centimetri, Danni Daniels è la trans che domina l'industria del porno

Danni è alta un metro e ottanta, ha un fisico tonico ed è piena di tatuaggi. L'abbiamo incontrata per parlare di lavoro e relazioni.
Foto per gentile concessione di Dannidaniels.com

Per Danni Daniels essere una delle pornostar transessuali più famose del mondo ha i suoi lati negativi. "Una volta ho incontrato un fan a Disney World, con i suoi figli in braccio, che mi ha detto che adorava i miei film," mi ha raccontato. "All'inizio ero molto più disponibile. Prima autografavo tutto quello che mi davano e cercavo di essere carina, ma c'è anche gente che ti dice cose tipo 'Possiamo andare in bagno e me lo fai vedere?' e io, 'No! Aspetta, hai 5000 dollari? Se sì, lo tiro fuori e ti ci colpisco anche'."

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Danni è alta un metro e ottanta, ha un fisico tonico ed è piena di tatuaggi, e negli ultimi sei anni è riuscita a ottenere il controllo totale sulla sua carriera. Ed è una cosa rara, in un settore dove le donne transessuali sono sottopagate e spesso costrette a scene violente e forti per tenersi stretto il pubblico. Danni ha scelto di allontanarsi dal trend e nei film non si fa penetrare, oltre ad aver dato vita a due siti di successo (entrambi NSFW), in cui sceglie lei che scena girare e che personaggio interpretare. Nel 2013 ha anche collaborato con Peaches: nello spettacolo che poi è diventato Peaches Does Herself, Danni faceva la parte dell'infermiera che spingeva la sedia a rotelle della musicista sul palco.

L'ho incontrata per parlare di come il lavoro nel porno l'abbia aiutata a capire la sua sessualità e la sua identità.

VICE: Quando hai cominciato a lavorare nell'industria del porno?
Danni Daniels: A 16 o 17 anni lavoravo già nella moda. Ero su Vogue e un sacco di altre riviste, ma poi ho iniziato la transizione e a farmi tatuare, e la mia agente non ne era molto contenta. Stavo prendendo chili e dall'agenzia mi dicevano, "Stai diventando grassa, troppo alternativa, non ti troveremo mai altri lavori." Quando inizi a prendere gli ormoni, ne hai talmente tanti che basterebbero per una donna incinta. Avevo sempre fame ed ero sempre incazzata. E quando qualcuno mi diceva di smettere di mangiare rispondevo, "Se ti metti tra me e il cibo, ti uccido." Perciò ho lasciato il settore.

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Ho iniziato a lavorare a teatro, ed è stato allora che ho avuto i primi attacchi di panico. La mia tutor mi ha aiutato a gestire la cosa, aveva anche lei problemi d'ansia. Però una volta è andata a frugare nella mia borsa e si è rubata il mio Xanax, ha preso tutta la confezione ed è morta. Si è uccisa.

Avevo già avuto altre offerte dal settore pornografico, ma a quel punto volevo solo andarmene da New York e rimettermi in piedi. Avevo paura di volare, di viaggiare, ma quando sono in quello stato d'animo voglio fare le cose che mi spaventano—perciò ho finito per passare sei anni in giro per il mondo.

Hai mai fatto sesso con donne cisgender e uomini o donne transessuali davanti alla telecamera?
Ho usato il porno per scoprire la mia sessualità. Sono sempre stata una persona molto attiva sessualmente, ma l'industria pornografica mi ha aiutato a capire cosa volevo davvero. Ho fatto di tutto—qualunque genere, qualunque sesso, ogni novità era eccitante per me. Ma ora so cosa voglio e ho le idee chiare, sono una donna trans. Ho bisogno di piselli.

Un sacco di gente ne ha bisogno.
Nei film per adulti devi usare il tuo corpo come uno strumento. Il porno mi ha aiutata a concentrarmi su me stessa e a lavorare su problemi che apparentemente non c'entravano niente—ma avere il controllo totale sul mio corpo mi ha aiutato anche in questo. Ed essendo un ambiente dove potevo stare con persone che avevano la mia stessa mentalità non sono mai stata giudicata.

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In realtà, il mio modo di vivere la sessualità è diverso da quello che si vede nei film. La vivo come una cosa molto intima e privata. Alla gente dico sempre che quello che si vede nei film è finzione—godetevelo, ma non sono io. Sarebbe come andare da Robert Downey Jr. e dirgli, "Oh mio Dio, sei Iron Man".

Quando lavori con persone che non ti piacciono, come fai? Prendi il Viagra?
Quando ho iniziato a girare scene solo con donne non c'era modo di farmelo rimanere duro senza qualche aiutino. Ma durante i primi tre anni nel settore ho sempre rifiutato qualunque sostanza. Ho visto gente prendere Viagra, poi Cialis e poi tutti e due insieme, in quantità tali da doverseli iniettare nel pisello perché non gli facevano più effetto.

Avere un pene ti ha creato qualche conflitto con il tuo genere?
Per entrare nell'industria pornografica, un coso da 23 cm era oro puro. Mi ha dato fiducia e ha fatto sì che non dovessi impegnarmi troppo. Dovevo solo presentarmi e spogliarmi. Avevo delle tette, un pisello ed ero tatuata, e riuscivo a venire a ripetizione. Quindi ero una nicchia nella nicchia, cosa che mi ha permesso di essere più creativa, esigente e selettiva con quello su cui volevo lavorare.

Le donne cisessuali e le donne transessuali operate vengono trattate in modo diverso, nell'industria del porno?
Oh, sì. Se ti fai sottomettere, ti trattano come un oggetto. Non sai quanti soldi mi hanno offerto per fare la passiva, anche 10.000 dollari. Per 50.000 l'avrei fatto, e lo farei ancora. Se qualcuno mi chiamasse e mi dicesse, "Ti do 50.000 dollari per distruggerti davanti alla telecamera," accetterei al volo.

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Pensi che da "passiva" la tua carriera ne risentirebbe?
Sì, sarebbe la fine. Inizierebbero a trattarmi in modo diverso. Mi pagherebbero la metà. Quando sei stata passiva davanti alla telecamera, la produzione inizia a trattarti come una sottomessa anche nella vita. Cominciano a pensare che sei solo un buco e che dovrai accettare tutto quello che ti diranno di fare, a qualunque prezzo.

Vale anche per gli uomini?
Con gli uomini è un po' diverso, perché fuori dalle case di produzione c'è sempre la fila di uomini che vogliono fare i passivi. Perciò, praticamente non vengono pagati.

Come mantieni separati il porno e la tua vita sessuale privata?
Mi identifico come una donna transessuale, e il mio partner mi accetta per quello che sono. Ma ci sono un sacco di uomini che pensano di potersi rapportare a una donna transessuale come a una donna biologica. Anche se finiscono poi loro a essere sottomessi Un sacco di donne trans, inoltre, non sanno cosa vogliono, rimangono confuse.

Anch'io ero confusa, soprattutto perché le persone che frequentavo a un certo punto vedevano i miei film e iniziavano a pensare che la dominazione e la penetrazione dovessero essere parte della nostra vita sessuale. Ma io non volevo; è stato difficile mettere dei paletti tra la vita lavorativa e quella privata.

Un sacco [degli uomini che escono con donne transessuali] sono omosessuali latenti che pensano che quello sia il modo giusto di esplorare la loro omosessualità senza essere omosessuali. Le donne transessuali sono state così spesso considerate oggetti che non si fidano più, sono sempre schive nelle relazioni.

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Però so cosa significa incontrare l'uomo giusto—e il mio è qui che mi sorride. Prima analizzavo le relazioni eterosessuali e cercavo di capire come funzionavano, e conosco anche donne trans più vecchie di me che hanno avuto una vita sentimentale gratificante. Sapevo che non era una cosa che potevo predire. Ma è successo, è successo a me e tutto quello che la gente dice sull'amore ora per me vuol dire qualcosa. E amo la mia vita e non la cambierei per niente al mondo.

Com'è cambiata l'industria pornografica da quando hai iniziato a lavorarci?
È tutto più contorto e ti senti meno libera. Ci sono un sacco di carte da firmare, non ti pagano più in contanti e devi tenere tutto registrato.

Ma soprattutto, un tempo sul set c'era un sacco di Viagra. Ne ordinavano un sacco dal Messico e lo mettevano a disposizione di tutti. Ma ora no, perché è soggetto a prescrizione medica e può provocare palpitazioni, ecc. E se ti succede qualcosa sul lavoro puoi fare causa alla produzione e spillargli un sacco di soldi, perciò si sono spaventati e hanno smesso di fornirlo. Il Viagra a portata di mano è un po' come lo Xanax in borsa. So che è la. È sempre una sicurezza, e se qualcosa va storto, so che posso prenderlo.

Nell'ultima scena importante che ho girato, non avevo nulla ed ero con una donna da cui non ero attratta. È stata una sostituzione all'ultimo minuto ed è stato terribile. Mi ha scoreggiato in bocca. Ho iniziato a pensare che volevo solo prendermi una pausa.

Quali sono i tuoi progetti attuali?
Mi occupo del mio sito e delle mie produzioni. Sono soprattutto cose che faccio da sola, non vere scene.

Ti mette a tuo agio perché hai il controllo totale?
Oh sì, mi sento completamente rilassata. È mio, il mio bambino e c'è chi è disposto a pagare perché gli interessa vedere cosa faccio. Ci sono un sacco di vantaggi, non ultimo i guadagni che mi tengo tutti per me, senza passare per varie agenzie. E giro solo quando mi va, non mi sento obbligata, e questa è una gran cosa. Mi permette di produrre solo il materiale che voglio davvero produrre. Sono orgogliosa che ci sia il mio nome su tutto quello che faccio.