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Questi professionisti del parkour evadono dalle prigioni per lavoro

Gli atleti di Parkour Generations testano i sistemi di sicurezza di prigioni, istituti di salute mentale e altre strutture cercando di penetrarvi o evaderne nel più breve tempo possibile.

ParkourGenerations.com

Nonostante il nome, i test di penetrazione non hanno niente a che fare con vagine e vibratori. Si tratta di una procedura nel corso della quale un gruppo di atleti esperti di parkour assunti per evadere da una prigione testa le possibili falle nel sistema di sicurezza dell'istituto.

I carceri di massima sicurezza, i centri di salute mentale e i ricchi particolarmente paranoici assumono questi atleti professionisti tramite agenzie come Parkour Generations. Gli atleti vengono portati al centro di una struttura e gli viene chiesto di evadere arrampicandosi sui muri e sulle recinzioni. Allo stesso modo, scovano i punti deboli degli edifici per capire se è possibile entrarvi.

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Quando la squadra riesce a evadere, i responsabili della sicurezza si mettono all'opera per rendere il luogo impenetrabile.

Parkour Generations organizza anche corsi per l'esercito, insegnando ai soldati e ai poliziotti come penetrare in edifici "sicuri," come seminare gli inseguitori e come togliersi velocemente da situazioni potenzialmente pericolose.

Ho contattato Dan Edwardes, direttore di Parkour Generations, per farmi spiegare come evadere da una prigione, e come fare in modo che nessun altro ci riesca.

VICE: Quanti test di penetrazione hai fatto? Da quante prigioni sei riuscito a uscire?
Dan Edwardes: Ne ho fatti un po', anche se è una pratica piuttosto recente. Però è in crescita, sempre più strutture capiscono che non sono mai state messe davvero alla prova. Per quanto riguarda l'evasione o l'irruzione, il nostro tasso di riuscita è dell'85 percento.

In quali paesi lavorate?
Per ora soprattutto nel Regno Unito e negli Stati Uniti.

Per chi lavorate di solito? Soprattutto per le prigioni?
In realtà abbiamo clienti di ogni tipo: carceri, centri di salute mentale, istituti di massima sicurezza, edifici commerciali, centrali di polizia, caserme dell'esercito e strutture private.

Di solito, quando vi assumono, i vostri clienti pensano che non sarete in grado di superare il loro sistema di sicurezza?
Restano sempre sorpresi dalla facilità con cui riusciamo a entrare o uscire. Quasi tutti credono che i loro edifici siano impenetrabili, perché non usano il pensiero laterale e non considerano le barriere architettoniche con i nostri occhi.

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Qual è il modo più strano in cui sei riuscito a penetrare o evadere da un edificio?
La maggior parte dei modi di entrare o uscire che troviamo sono piuttosto strani, com'è logico che sia—le vie più ovvie sono anche le più controllate. Spesso a consentirci di entrare non è tanto la struttura stessa, ma la presenza di qualche elemento del paesaggio urbano nelle immediate vicinanze, su cui chi progetta queste strutture non ha alcun controllo. Ognuna di queste strutture andrebbe progettata pensando al contesto, al luogo in cui è situata e al territorio che la circonda.

Un sacco di strutture vi contattano, ma se siete l'unica compagnia del Regno Unito che offre personale in grado di svolgere questi test, ci devono essere un sacco di posti che questi test non li svolgono. Ti capita mai di guardare una prigione e pensare che dovrebbe essere resa più sicura?
Certo! Continuamente. Notiamo facilmente probabili vie di uscita e di entrata in strutture teoricamente sicure. Ovviamente, ogni struttura si preoccupa dei propri sistemi di sicurezza a suo modo, ma noi aggiungiamo un elemento che di solito è sottovalutato: la capacità fisica e l'ingegno di un uomo motivato e dedicato che cerca di superare un ostacolo.

Quanti sono i membri della tua squadra qualificati per svolgere questi test?
Nel Regno Unito abbiamo sei consulenti che provvedono ai test di penetrazione.

Quali sono le qualifiche necessarie per poter svolgere i test di penetrazione?
Abbiamo programmi di addestramento interno, ma molti dei consulenti hanno esperienza pregressa nel settore della sicurezza o in settori simili, oltre a essere professionisti del parkour.

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La tua azienda fornisce anche addestramento nella penetrazione e nell'evasione da una struttura, giusto? In cosa consiste?
È una combinazione di sviluppo delle capacità di movimento e dell'attitudine necessaria, quindi li addestriamo sia dal punto di vista della forma fisica, sia della capacità di vedere possibili vie per entrare o uscire da una struttura. Una cosa è inutile senza l'altra.

Voglio dire, come fate a superare gli ostacoli? Come fate a non considerare insormontabile un muro di mattoni?
Una volta che conosci le tecniche giuste e hai lo slancio adeguato puoi spingerti sempre più in alto, e cominci a vedere il muro come una specie di "pavimento verticale". Gli ostacoli messi là come barriere diventano scalini per raggiungere un punto ancora più in alto. Tutto sta nel sapersi muovere e creare nuove prospettive, che aprono nuove possibilità.

Può essere pericoloso?
Agli altri forse può sembrare pericoloso, ma è solo una percezione—noi ci alleniamo per anni, quindi ogni rischio è fortemente ridotto. Seguiamo tutti uno strenuo allenamento specifico per questo tipo di lavoro. Inoltre, valutiamo i materiali, le condizioni meteo, le altezze etc. In pratica, ci assicuriamo che la nostra squadra possa lavorare in un ambiente il più sicuro possibile. Chi davvero si ritrova a evadere da una galera, molto probabilmente non avrà la possibilità di fare tutti questi controlli.

E probabilmente non sono così preoccupati per la loro sicurezza. Come fate ad assicurarvi che i test siano realistici?
Le abilità fisiche della nostra squadra superano di gran lunga quelle del detenuto medio. Per fare quello che facciamo, c'è bisogno di una combinazione di allenamento di parkour ai massimi livelli e capacità tattiche e operative. Se noi non riusciamo a trovare una via d'uscita, è probabilissimo che non ci riescano neanche i detenuti.

Il tempo minimo che avete impiegato per evadere da un posto?
Ricordo che in un istituto di salute mentale ci abbiamo messo meno di 15 secondi per evadere, saltando dal giardino interno "di massima sicurezza" al parcheggio. È stato un bel campanello d'allarme per i nostri clienti.