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Ginola il magnifico - Seconda parte

L'Inghilterra, le pubblicità e il ritiro: seconda parte della storia di David Ginola, calciatore e bello quando le due cose non andavano necessariamente insieme.

Continua dalla prima parte.

Quando Ginola attraversa la Manica non ci sono ancora molti stranieri in Inghilterra (se oltre ai britannici si escludono gli scandinavi la cifra scende quasi a zero). La neo-formata Premier League sta uscendo dal periodo più scuro della propria storia (l'Heysel e la squalifica per cinque anni di tutti club inglesi dalle coppe europee, Hillsborough, l'apice dell'hooliganismo) e solo nel dicembre del 1995 la sentenza Bosman impedirà alle federazioni nazionali e all'Uefa di limitare il numero di stranieri comunitari per squadra nelle loro competizioni. Gli apripista sono stati Eric Cantona e Jurgen Klinsmann (che però è rimasto al Tottenham solo per la stagione '94-'95) ma anche Ginola può essere considerato un precursore, dato che è dalla stagione successiva al suo arrivo che il campionato inglese comincia ad avere un numero consistente di stranieri (Vialli, Zola, Di Matteo, Ravanelli, Poborsky) e Arsene Wenger diventa l'allenatore dell'Arsenal portando con sé Patrick Vieira.

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I giocatori del Newcastle, allenati da Kevin Keegan (e con i soldi dell'imprenditore immobiliare, figlio di minatore, Sir John Hall), sono chiamati gli Entertainers per il gioco spettacolare e offensivo e Ginola si trova subito a suo agio sulla fascia sinistra, da dove può rifornire di splendidi cross una punta fisica e veloce come Les Ferdinand (in questo video, al minuto 1.15, un esempio della qualità dei cross di Ginola; a 2.16 invece un colpo di testa che rende bene l'idea della superiorità in area di Ferdinand). Perfettamente ambidestro, ripeto: PERFETTAMENTE AMBIDESTRO, da quella posizione Ginola poteva andar via ai suoi avversari verso l'interno e verso l'esterno (era sia un'ala invertita che un'ala classica), anche se si raddoppiava quasi sempre la marcatura su di lui era quasi impossibile impedirgli sia di accentrarsi sia di andare al cross.

Aveva già girato delle pubblicità e sfilato per Cerruti, ma è in Inghilterra che Ginola diventa un'icona di eleganza e bellezza soprattutto grazie alla pubblicità dello shampoo per uomini L'Oréal. Lo slogan era "Because you're worth it" e Ginola ricorda che dalle terraces gli gridavano "David you are not worth it!", ma i compagni di squadra non lo prendevano molto in giro, contenti per le bottiglie di shampoo che portava negli spogliatoi.

Purtroppo però, anche a Newcastle, David Ginola è vittima del comeback di qualcun altro. A metà della stagione 1995-96 i Magpies hanno 12 punti di vantaggio sul Manchester United dei "ragazzini" Beckham, Scholes, Phil Neville e Gary Neville. A ottobre però, dopo la lunga squalifica seguita all'infamous calcio da kung-fu, era rientrato in campo Eric Cantona,  che una volta ritrovata la forma guida lo United alla rimonta. Il 4 marzo 1996, nello scontro diretto in casa, il Newcastle ha molte occasioni di andare in vantaggio ma il solo pallone a toccare la rete di una delle due porte è quello che proprio Cantona, appostato sul secondo palo su un cross di Phil Neville, schiaccia a terra di destro. Tra febbraio e aprile il Newcastle vince solo due partite su otto. È emblematica la sconfitta 4-3 subita a Liverpool, dopo essere stati in vantaggio 1-2 (gol di Ginola) e 2-3. (Al minuto 2.20 del video qui sotto Ginola s'incaponisce in un'azione solitaria inseguito da due uomini, si vede bene però come anche in condizioni estreme fosse in grado di cambiare direzione e passare dall'esterno all'interno del campo a suo piacimento).

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A una giornata dalla fine Keegan ci crede ancora e si lascia andare alla famosa dichiarazione "I will love it if we beat them," ma lo United vincerà campionato ed FA Cup.

A gennaio del '96, per aggiungere qualche gol a quelli di Ferdinand, il Newcastle aveva acquistato Asprilla dal Parma, ma il colombiano non aveva reso secondo le aspettative e secondo alcuni il suo ingresso in squadra è stato una delle ragioni che hanno contribuito al calo nella seconda parte della stagione. Così, prima della stagione '96-'97, viene acquistato per 15 milioni di sterline Alan Shearer (che diventa così il giocatore più costoso del mondo) vincendo l'asta proprio con il Manchester United. Poco dopo però il Newcastle perde in Charity Shield contro lo United: 4-0, (una grande partita di Beckham, due assist e un gol, e Cantona, un gol e un assist). Nonostante ciò la stagione inizia bene, con otto vittorie nelle prime dieci partite, alla fine di una striscia di sette vittoria consecutive, ad ottobre, c'è il 5-0 sulla squadra di Ferguson. (Nel video qui sotto uno dei più bei gol di Ginola, simile a quello con Israele, oltre a un elegantissimo cucchiaio di Philippe Albert).

Sembrerebbe l'anno buono per vincere il campionato che mezza Inghilterra si augurava vincessero, invece nelle dieci giornate successive a quella vittoria il Newcastle vince solo due volte (quattro sconfitte e quattro pareggi) e il giorno dopo la vittoria per 7-1 sul Tottenham Kevin Keegan si dimette. Al suo posto Kenny Dalglsih (che da giocatore, venti anni prima, aveva  già sostituito Keegan nell'attacco del Liverpool). Il Newcastle arriverà nuovamente secondo e il nuovo tecnico non sembra apprezzare il talento del francese. A fine stagione, contro il parere dei tifosi, Ginola, che a questo punto ha trent'anni, viene ceduto al Tottenham. (Qui sotto un suo gol splendido in Coppa Uefa agli ungheresi del Ferencvarosi).

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Ginola passerà a Londra due stagioni in tutto (1997-'98 e 1998-'99) vincendo il suo unico trofeo inglese, la League Cup, nel 1999. Quello stesso anno (l'anno cioè in cui lo United aveva vinto Premier, FA Cup e Champions League) a trenta due anni, viene scelto come Miglior Giocatore sia dalla PFA (associazione calciatori) che dalla FWA (associazioni giornalisti). Un'amara soddisfazione se si pensa che l'estate precedente Ginola aveva saltato il Mondiale francese. Nella trasmissione Tv citata sopra Ginola ricorda: "La gente mi diceva: 'È la tua Coppa del Mondo.' Non potevano capire quello che provavo e non  sapevo cosa rispondere. Sono stato sempre trattato da individualista ed è vero che mi manca un successo collettivo. Il calcio è uno sport di gruppo se ho deciso di fare del calcio è perché amavo condividere le cose." In quello stesso periodo Joahn Cruyff dice che Ginola è il miglior giocatore del mondo.

La sua popolarità è tale che nel 1998 la Croce Rossa gli chiede di fare da testimonial al posto di Lady Diana. "Pensavo fosse uno scherzo, nessuno può rimpiazzare Lady Diana. Invece sono stato in Cambogia e in Angola e ogni viaggio è stato incredibile. Quando torni a casa pensi che dovresti portare i tuoi figli a vedere la realtà di quella miseria."

Con la maglia del Tottenham e i capelli lunghi più biondi che mai che gli sbattono sulle spalle, Ginola sembra il Principe Azzurro delle favole quando in semifinale di League Cup contro il Barnsley parte dalla linea del fallo laterale e salta quattro avversari, cambiando direzione in corsa quattro volte, portandosi avanti la palla prima di esterno, poi d'interno e poi di nuovo di esterno, prima di entrare in area e concludere di  piatto a giro, rasoterra, sul secondo palo.

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Anche la volée contro il Leeds non è male.

Nei commenti letti online ho trovato una bella definizione: "A faster version of Luis Figo" (e in questo video, che si riferisce a una partita che non sono riuscito a identificare, credo con il Nottingham Forest, si capisce quanto fosse costante il tipo di minaccia che rappresentava per le difese avversarie—anche se al minuto 0.40, dopo un controllo di tacco eccezionale, si lascia cadere in area anziché concludere l'azione). Durante la seconda stagione però qualcosa non va tra lui e l'allenatore George Graham, che mette le mani avanti dicendo che se Ginola se ne andrà "sarà una sua scelta," che si trattava in sostanza di accettare un minimo di rotazione. Da parte sua Ginola, parlerà in seguito di un problema di carisma: "Ero troppo amato dal pubblico e per lui, che ha un grande ego, sarebbe stato difficile gestire qualcuno di più forte."

Per la stagione 2000-01 Ginola indossa quindi la maglia dell'Aston Villa, ha 33 anni e deve dimostrare a chi dubita di lui che può essere ancora decisivo. Ma anche lì, poco dopo essere arrivato, entra in conflitto col manager John Gregory che lo toglie dall'undici titolare e gli dà del ciccione paragonandolo a un pupazzo della Tv inglese di nome Mr Blobby. "Era difficile accettare una cosa del genere," ricorda Ginola "dato che ho sempre preso molta cura di me stesso." (In questo bel video Espn Dio Dublin, capitano del Villa, ricorda che dopo aver fatto un discorso motivazionale importante al resto dei compagni si è accorto che Ginola non c'era, lo ha trovato nella parte delle docce che si faceva le unghie: "David, abbiamo una partita." "Lo so, tra un minuto ho finito.")

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Ginola minaccia di fargli causa e come avvocato sceglie Cherie Blair, moglie dell'allora Primo Ministro Tony, ma poi non se ne fa nulla. Si vendica in campo, il 16 dicembre 2000, nel 2-2 casalingo contro il Manchester City. Dopo aver segnato il gol del definitivo pareggio a quattro minuti dalla fine con uno splendido tiro al volo comincia ad esultare e si gira verso la panchina, e per rispondere a Gregory si toglie la maglia. Ginola è semplicemente scolpito (chissà se si è ispirato a lui per la sua esultanza di Euro 2012 @finallymario).

Ma quello è uno dei soli tre gol di Ginola in quella stagione. Al termine della successiva, 2001-'02, dopo qualche mese all'Everton e solo cinque presenze (un periodo utile solo a fornirci l'aneddoto di Paul Gascoigne che durante primo allenamento di Ginola si presenta con una parrucca bionda e gira per il campo ripetendo "Because I'm worth it") Ginola appende gli scarpini al chiodo.

Ha seguito dei corsi di recitazione alla Royal Academy of Dramatic Arts ma la sua carriera d'attore non è mai decollata. "La prima offerta è arrivata da Bigas Lunas, che è un regista spagnolo come Pedro Almodovar. Per un film in cui sarei dovuto essere nudo dal primo all'ultimo minuto," racconta in un servizio della Tv inglese. Per illustrare il servizio mostrano le immagini di una sua pubblicità Renault in cui Ginola non dice neanche una parola. La voce fuori campo chiude il servizio commentando: "Certo David, ma bisogna tornare all'epoca del cinema muto." La conduttrice in studio, finito il servizio, aggiunge: "Ma David non ha bisogno di dire nulla."

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Adesso Ginola vive con la moglie Coraline e i figli a Saint Tropez. Ogni tanto commenta il calcio inglese ed è contro l'elevato numero di stranieri in premier League (sic! Ma per quanto assurda, questa è una posizione anche di Eric Cantona). Dice che la cosa che gli piace di più nella vita è "navigare, essere sul mare." Nel 2004 era alle Maldive quando c'è stato lo tsunami e quattro anni dopo ha vinto l'International Wine Challenge con un rosé di sua produzione. Sostenitore di Sarkozy fin dalla prima campagna elettorale, se la cava discretamente a golf e su Twitter ha più o meno 20K follower che gli chiedono retweet e saluti per le loro madri o mogli e dove si compra il suo vino.

Lui posta foto della campagna contro l'omofobia di cui è stato testimonial per la rivista Têtu, e foto vecchie con celebrità varie.

Ecco Ginola con Kate Moss.

E Ginola con Micheal Jordan.

Segui Daniele su Twitter: @DManusia

Per leggere la prima parte, clicca qui.