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I meth head americani profanano le tombe

Come finanziare la propria dipendenza dalle droghe facendo incazzare i nativi americani.

Il saccheggio delle tombe occupa uno strano posto nella nostra cultura. A parte Tomb Rider e l'horror punk, si è tradizionalmente trattato di territorio esclusivo per quelle persone che volevano far soldi in maniera veloce e immorale vendendo monili del passato sul mercato nero. Ma recentemente, dissotterrare cadaveri ha attratto un nuovo tipo di stronzo: negli Stati Uniti, sempre più metanfetaminomani vengono scoperti a passare notti senza fine in cerca di bottini da poter vendere per finanziare la propria dipendenza.

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Per avere un’idea approfondita sul tipo di persone che disseppelliscono i cadaveri di nativi americani e frugano tra la loro roba, ho parlato con l’archeologo Delfin Weis, che ha lavorato in siti sparsi per tutti gli Stati Uniti.

VICE: Ciao Delfin, sembra che il saccheggio delle tombe stia diventando piuttosto frequente. Quando è cominciato?
Delfin Weis: In generale il saccheggio delle tombe c’è sempre stato, ma il saccheggio alimentato dalla metanfetamina è cominciato a fine anni Novanta, ed è diventato molto diffuso agli inizi degli anni Duemila. Gli archeologi hanno cominciato a notarlo regolarmente nei siti dove operavano.

Come lo hanno notato? Arrivavano ad alcuni scavi e vedevano che erano stati saccheggiati?
Sì, anche, oppure trovavano i tossici sul posto o scoprivano di essere seguiti. Ovviamente sono sotto l'effetto della droga, e tu devi fare qualcosa, questi ragazzi hanno praticamente energia e tempo senza limiti, e hanno la capacità di scavare fosse per tutto il giorno e la notte. Possono anche continuare a sorvegliare il sito fino a quando non trovano qualcosa che valga la pena prendere. Hanno tempo, hanno energia e hanno una dipendenza da droga che hanno bisogno di finanziare.

Quindi la metanfetamina gli da le energie?
Sì, ci sono aree in cui il saccheggio delle tombe continua anche senza l'effetto della droga, ma questa è solo una dimensione marginale. I dipendenti da metanfetamina nati vicino ai cimiteri e altri siti archeologici conoscono la zona e sanno che ci possono fare dei soldi.

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Dove succede precisamente?
Praticamente ovunque. I casi più grandi sono nel Kentucky, West Virginia e Georgia. Più ad ovest, è nella regione dei "Four Corners" (Ariziona, Colorado, Nuovo Messico, Utah) e nel sud-ovest.

Accade prevalentemente nei cimiteri dei nativi americani?
Sì, anche se ad est colpisce anche siti della guerra civile. Ma i nativi americani sono particolarmente arrabbiati, dal momento che alcuni dei loro cimiteri sono ancora in uso.

C’è molto contatto tra gli archeologi e i tossici?
Sul campo sì. Ho avuto un caso in cui stavamo portando avanti un’ispezione e ci siamo imbattuti in un laboratorio di metanfetamina. Questo è uno dei problemi che si hanno facendo archeologia: sei nel bel mezzo del nulla, potresti trovarti in un lotto del BLM—Bureau of Land Management (Dipartimento per la gestione del territorio)—anche molto vasto, in cui nessuno mette piede da anni. Questo è il tipico caso in cui ti potresti imbattere in un laboratorio di droga.

Potrebbe essere un camper?
Un camper, una casa mobile, chiamala come vuoi. Potrebbe starsene lì in mezzo e tu ne senti la puzza da miglia e miglia di distanza.

E cosa fai in quella situazione? Che cosa hai fatto?
Ti fermi. Esci da lì e chiami la polizia. Non vuoi scherzare con dei tipi del genere. Mi è successo nel Texas dell’est. Abbiamo chiamato la polizia e loro hanno chiuso il laboratorio. Ci sono alcuni archeologi che hanno incontrato i saccheggiatori sul campo, ma più spesso vedi solo gli effetti del saccheggio o ti accorgi che ti stanno seguendo.

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Quindi quando vai a fare uno scavo metti in conto anche la possibilità di incontrarli?
Se succede, succede. Normalmente se vedi che ci sono state delle razzie, sono cose di normale amministrazione—qualcuno che sta cercando dei vasi o delle punte di freccia. Ci sono certe aree in cui c’è un uso più alto di metanfetamina. In questi casi la tua compagnia ti dice di prestare attenzione. In Utah c’erano dei tipi che ci seguivano, ma poi sono scomparsi. In Oklahoma abbiamo sentito delle storie raccapriccianti. A quanto pare avevano piazzato delle trappole esplosive intorno al laboratorio di metanfetamina. Avevano messo intorno al posto degli uncini da pesca ad altezza occhi, così se qualcuno si fosse avvicinato sarebbe rimasto infilzato. Sei mesi prima avevano inseguito una ragazzina e le avevano sparato perché aveva visto quello che stavano facendo.

Gesù. Come funziona il saccheggio delle tombe? Le persone trovano i posti e cominciano a scavare incessantemente?
Ad est scavano. Ad ovest, il cadavere si trova molto in superficie, ad esempio nelle grotte.

Dove vengono rivendute le cose?
A volte allo spacciatore, che di solito è l’intermediario, o a qualche rivenditore di oggetti dei nativi americani che conoscono e che a sua volta li rivende sul mercato nero. A quel punto, le cose vengono distribuite attraverso gli Stati Uniti o su eBay.

Quanto se ne occupa la polizia?
Questo è parte del problema. Negli Stati Uniti se hai del materiale archeologico che hai trovato nelle terre federali, non conta fino a che non supera il valore di 500 dollari—punto in cui si può avere da una piccola multa fino a due anni di prigione. Se un tossico o un produttore vengono presi, non vengono processati per questi crimini federali, ma verranno messi dentro per il possesso di droga o armi.

Ci sono alcuni saccheggiatori che rientrano nella categoria degli appassionati di storia?
Sì. Uno dei problemi principali al momento è che i canali televisivi come National Geographic e Discovery stanno essenzialmente sollecitando il saccheggio. Ci sono questi programmi, come American Diggers, dove le persone vanno nei luoghi dove si è combattuta la rivoluzione e filmano delle persone che scavano fosse in cerca di artefatti che poi rivendono sul mercato. Gli archeologi sono abbastanza arrabbiati per questo.

Quindi da una parte dovete contrastare gli scavi dei metanfetaminomani durante la notte, dall’altra avete dei collezionisti amatoriali che si preparano un thermos e partono per fare un po’ di storia.
Esattamente. E questi programmi ti incoraggiano e ti mostrano come vendere le cose che trovi.

Da quello che ho capito, molta archeologia viene finanziata da compagnie energetiche di vario tipo. Come funziona?
Una compagnia energetica potrebbe avere un contratto per condurre controlli sismici al fine di determinare la zona migliore, per dire, per trovare del gas naturale. Prima di fare ciò, devono assumere degli archeologi per creare un inventario di quello che si trova nell’area. Il nostro compito qui è quello dei bravi ragazzi, ma incontriamo un sacco di resistenza. Vai su un sito che è sulla proprietà di qualcuno, e il padrone di quella proprietà, che non ci può entrare per un ordine restrittivo temporaneo potrebbe starsene sul confine del sito con una pistola, a guardarti.